Cari lettori
e amici, oggi non saprei proprio da dove iniziare a scrivere, sarà che non ho
molto da raccontare, stiamo rispettando questa quarantena alla lettera, non
usciamo neanche per fare la spesa, ieri ci hanno portato a casa anche il
mangiare per i nostri animali, soprattutto per Cabernet, che per chi non lo
sapesse è la nuova arrivata, una bengalina che ho trovato davanti al garage due
giorni prima che iniziasse la quarantena, e che adesso ci sta tenendo compagnia
con i suoi pigolii, doveva essere una sistemazione temporanea la sua, doveva
finire a casa della nonna del mio ragazzo, le abbiamo preso cibo, frutta, una
gabbietta nuova, le ho messo un ciotolino da soufflé per farsi il bagnetto e
poi ci siamo rintanati in casa senza potergliela portare.
Sembra tutto
cristallizzato, fermo nel tempo, dalla mia finestra vedo un parco vuoto, popolato
da gazze e merli, uno è particolarmente bello, ha la testa chiazzata di bianco
e sa farsi riconoscere, mi chiedo come sia il mondo là fuori, mi immagino le
strade deserte, il silenzio della città vuota, e mi manca tutto, ogni singola
cosa, anche obliterare il biglietto del treno per andare a lavoro.
Ero abituata
a viaggiare, e continuo a farlo, seppur con la fantasia, dato che la visita ai
miei parenti in Istria l’ho annullata da tempo, come pure il viaggio a Padova,
da quando questo virus ancora non era considerato una pandemia, ho deciso che
ogni settimana io e mia figlia organizzeremo con ciò che abbiamo in casa una
cena a tema, la prima cena era a tema Harry Potter, visto che in tv hanno
deciso di dare tutta la saga ne abbiamo approfittato, e così candele led appese
al lampadario così da sembrare sospese a mezz’aria, sfondo con disegnata la
sala grande appeso a coprire la finestra, tavola piena di candele, clessidre,
bacchette, ed ognuno di noi aveva lo stemma di una casa da appuntarsi addosso,
Keira aveva un giratempo e la toppa dei Corvonero, io una sciarpa di Grifondoro
e Valerio la cravatta dei Serpeverde, insomma, non ci mancava niente, compreso
il film di Harry Potter in tv; il menù non era quello che avevamo sempre
sognato ma solo perché al supermercato l’ultima volta che siamo andati a fare
la spesa mancavano pure le uova, e da li non siamo più usciti a comprare nulla,
evitiamo ogni cosa superflua.
La seconda
cena è stata a tema Vichinghi, con piatti e bicchieri in coccio, pellicce finte
al posto della tovaglia, pelli sulle sedie, candele, vassoi di legno d’ulivo, anatra
laccata preparata da Keira, zabaione all’idromele preparato da Valerio e musica
Vichinga di sottofondo, molto rilassante.
Questa
settimana con quello che avevo in casa è toccato alla cena a tema giungla, è
stato quasi un caso, è partito tutto dalle due lenzuola zebrate che Valerio
aveva in casa da anni, le ho tirate fuori e le ho appese alle pareti, ho poi
messo il tappeto zebrato ben pulito, anche quello riposto da tempo, al posto
della tovaglia, ho tagliato una striscia di finta erba da uno di quei finti
tappeti verdi che si usano all’aperto e che ho comprato proprio per creare un
runner per la tavola, abbiamo riempito sala con i peluches di Keira, due tigri,
qualche serpente, la cuccia dei gatti a forma di leone, una lampada ricoperta
da un plaid maculato, foglie, candele e vassoi di legno sbiancato sulla tavola
insieme a noci di cocco utilizzate come porta candele, un po’ un’accozzaglia di
cose che comunque stavano bene insieme e facevano il loro lavoro, la cena a
base di cipolle caramellate, funghi alla griglia, schiacciata appena sfornata e
patè di fegatini si è aperta con “welcome to the jungle” dei Guns n’ Roses, e
poi è proseguita con i suoni della foresta offerti gentilmente da Google, nel
mentre in cucina friggevano le patatine e lo sfrigolio dell’olio sembrava un
ruscello in sottofondo con un po’ di fantasia.
Adesso non
abbiamo più molto da fare, perché a parte la farina di ogni tipo che abbiamo in
quantità per fare pane e pasta, ci mancano tante cose, l’ultima spesa on line
che ci hanno portato era dimezzata perché il supermercato, nonostante sia il
più grande che conosco, aveva finito pure i biscotti, quindi ci siamo ritrovati
con meno cose di quante ne avessimo ordinate, quindi ci daremo alla pasta ed ai
biscotti fatti in casa visto che altrimenti mancherebbero per la colazione
della bimba.
Oggi però
voglio proporvi una ricetta molecolare, una mozzarella soffiata e ripiena, che
ve lo dico subito, si fa con il sifone e non è semplice da fare.
Fermi tutti
però, come sempre vi svelerò il trucco per farla perfetta, anche senza sifone,
si, avete capito bene!
Mozzarella
soffiata ripiena di pomodoro e ‘nduja su germogli di primavera
Il sapore del
pomodoro, la piccantezza della ‘nduja, la freschezza della mozzarella e la
croccantezza dei germogli, cosa chiedere di più?
Per le
mozzarelle
1 mozzarella
ogni 2 persone
Tagliate la
mozzarella a metà ed immergetela in acqua a 70°, attendete che inizi a filare,
a questo punto sarà pronta per essere soffiata, ma prima dovrete procedere con
il ripieno.
Per il
ripieno
700 ml di
passata di pomodoro preferibilmente fatta in casa
100 g di ‘ndujaSapori Platacesi
Sale
Pepe
2 g di
xanatana
1 foglio di
colla di pesce
Ammollate la
colla di pesce in acqua fredda, quindi lasciatela sciogliere a fuoco basso in
un pentolino, unite tutti gli altri
ingredienti e frullate con il frullatore ad immersione, passate al colino e
versate nel sifone, caricate con 2 cariche e lasciate riposare in frigo con il
sifone capovolto per 30 minuti.
Farcire le
mozzarelle
Facendo attenzione
scolate i pezzetti di mozzarella dal liquido in cui sono state scaldate,
stendete con le mani la mozzarella fino a formare un cerchietto, meglio se
utilizzate un paio di guanti perché scotta!
Avvolgete il
pezzetto di mozzarella sulla bocchetta del sifone e con delicatezza riempitela,
quindi chiudete i bordi pressandoli per bene, essendo ancora caldi si
sigilleranno, potrebbe non riuscirvi alla prima, nel caso lavate la mozzarella,
portatela nuovamente a 70° e ripetete l’operazione.
Non avete il
sifone o non ci siete riusciti?
Portate la
mozzarella a 70°, quando filerà adagiate il pezzetto su un piano di lavoro
liscio, stendetela velocemente con un mattarello di plastica o di legno leggermente
unto di olio di semi, formate un grosso cerchio molto velocemente affinchè non
si raffreddi, farcitela con il composto ottenuto e non trasferito nel sifone,
ma fatto raffreddare almeno 2 ore in frigo, e chiudete i bordi formando una
sorta di palloncino, sigillateli pressandoli per bene.
Finitura e
impiattamento
Germogli primaverili
selvatici croccanti
(finocchio
di mare, fiori di aglietto, erba cipollina, germogli di borragine, germogli di
girasole, erba cipollina, germogli di basilico)
Olio evo
Disponete i
germogli nel piatto, conditeli con un filo d’olio, adagiate sopra la mozzarella
soffiata, conditela nuovamente con un filo d’olio e servite.
Attenzione:
trattate le mozzarelle soffiate come normali mozzarelle, potrete prepararle
subito e mangiarle, ma se così non fosse non lasciatele in un piatto ma create
un acqua di conserva per tenerle in ammollo o si asciugheranno, come normali
mozzarelle appunto, utilizzate la stessa acqua di conserva delle mozzarelle o
acqua e una presa di sale.
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