About me

L'arte è tutto ciò che nasce dal sogno, e plasmato dalle mani dell'uomo diventa realtà....

martedì 28 gennaio 2014

Zuppa Rustica di Verdure con foglie di malva, ravanello e carota

Adesso è uscito il sole, ma stamani mattina, quando è suonata la sveglia, mi sono ritrovata davanti un paesaggio glaciale.
Le macchine ricoperte da un bellissimo strato di ghiaccio, bhè, bellissimo si fa per dire, perche nel freddo non ci trovo proprio niente di bello, però nei disegni che fa il ghiaccio si..
Ed il campo, che fino a ieri era verde brillante, si era trasformato in un candido tappeto bianco.
Fortuna che poi è uscito il sole che ha sciolto tutto il ghiaccio, e per fortuna, perchè già ieri al ritorno da scuola stavamo tremando di freddo...

E quando il tempo è così, quando l'aria è pungente anche sotto il sole, allora quello che ci vuole è una bella zuppa calda.
Dopotutto mancano solo poche ore all'inizio dei giorni della Merla.
Ma voi la leggenda della Merla la sapete?

Si narra che, tanto tempo fa, le merle, avevano splendide piume bianche, candide come la neve.
Il freddo Gennaio ne aveva presa di mira una, e si divertiva a ghiacciare tutto durante il mese, in modo che la Merla, fino all'arrivo di Febbraio, avesse difficoltà a trovare cibo per sfamarsi, ed acqua non ghiacciata per dissetarsi.
Ma la merla, fu scaltra, ed un anno, durante Dicembre, riempì il nido di provviste.
Le provviste della merla sarebbero bastate per i 28 giorni di Gennaio, già, perchè all'epoca Gennaio era di 28 giorni.
Gennaio fu così indispettito, che quando il 28 sera, vide uscir la merla tutta ringarzullita e ben pasciuta dal suo nido, chiese tre giorni in prestito a febbraio, ed in quei giorni, scatenò tutta la sua potenza.
La merla fu costretta a ripararsi in fretta e furia, trovò riposo in un camino, e tre giorni dopo, alla fine di Gennaio, quando la merla uscì, era scura come fuliggine.


E nei giorni della Merla, non c'è niente di meglio che una fumante zuppa bollente, magari preparata con gli avanzi e gli scarti, o con cose che non avreste mai pensato di poter infilare in una zuppa!
Pronti a preparare una zuppa che rispetta a regola d'arte la filosofia del riciclo??

Zuppa Rustica Di Verdure




1 mazzetto di ravanelli (foglie comprese)
3 carote (compreso i ciuffi)
2 manciate di lenticchie rosse
1 cipolla rossa
2 patate grandi
1 cesto di radicchio variegato o lattuga ( si, si avete capito bene, lattuga)
insalata belga
olio extra vergine d'oliva
peperoncino
pepe nero
2 spicchi d'aglio
1 mazzetto di malva


In un pentolone fate soffriggete la cipolla tritata grossolanamente.
Unite in ordine le carote a tocchetti, le patate, le lenticchie e poi tutto il resto, per ultimo le foglie dei ravanelli.


Coprite tutto di acqua e lasciate sobbollire per un paio d'ore, meglio se in una pentola di coccio.
Servite accompagnando con fette di pane abbrustolito ed agliato, che sono d'obbligo!
Un filo d'olio a crudo, una macinata di pepe e voilà!



lunedì 27 gennaio 2014

Jasmine - La torta di riso

Ieri sera ho visto un filmato che non mi scorderò mai, ero con il mio fidanzato accoccolata sul divano, stavamo guardando Paperissima, ad un certo punto trasmettono questo filmato dove, 5 uomini avevano perso la palla, che era andata sotto un ponticello, pensano bene quindi, di calare uno di loro tenendolo per i piedi, quindi la scena era questa: la prima persona se ne stava con le dita delle mani intrecciate dando indicazione, al suo fianco il primo ragazzo che teneva la caviglia destra di quello calato a testa in giù sotto il ponte, di seguito poi l'altro genio che teneva la caviglia sinistra dell'amico, e poi un altro che non faceva niente.
Morale della favola, quello a testa in giù riesce ad afferrare la palla, la lancia in alto agli amici, ma la palla non viene presa da quelli con le mani libere, bensì da quelli che stavano agguantando quello a testa in giù, che precipita tra i cespugli mentre loro cercano di prendere la palla...
Mi sono piegata in due dalle risate ahahahahahah!
Vi assicuro che è più divertente vederlo che raccontarlo, ma anche adesso, se ci ripenso, mi viene da ridere!!!
Vi prego, se conoscete il link del video, speditemelo perchè era troppo bello!
Rimanendo in tema di risate, parliamo anche di risotti e di Torte di compleanno originali
Perchè il riso è contagioso, ed è per questo che quest'anno partecipo, nuovamente a Risate e Risotti.

Quest'anno voglio partecipare con una ricetta particolare, molto particolare oserei dire...
E' una mia personale creazione, realizzata interamente a base di riso e dei suoi derivati.
Ho voluto creare una torta, partendo da una qualità di riso che amo, il riso Jasmine, e partendo da li ho realizzato tutto il resto, è nata quindi questa torta:
due strati di pan di Spagna al riso racchiudono una doppia bontà, due diversi tipi di mousse, la prima ricotta e vaniglia, la seconda al cioccolato bianco, intervallate da croccanti chicchi di riso soffiato.
La croccante glassa di latte di riso e cioccolato bianco corona questa torta, ed i lamponi, conferiscono quella nota perfetta di freschezza.

Jasmine
La torta di riso


 Pan di Spagna al Riso

3 uova intere
2 albumi
120 g di zucchero
75 g di amido di riso
170 g di farina 00
20 g di farina di riso finissima
1 cucchiaino di lievito

Preriscaldate il forno a 180°
Unite le farine, l'amido ed il lievito, intanto sbattete con le fruste le uova intere e lo zucchero, per circa 10 minuti, fino a che non risulteranno chiare e spumose, unite quindi le polveri e gli albumi montati a neve amalgamano velocemente con una spatola, cercando di non smontare, dal basso verso l'alto.
Imburrate una teglia rotonda a cerniera, versatevi quindi l'impasto ed infornate per 35 minuti circa.
Fate sempre la prova stecchino!
A fine cottura infilate uno stecchino nella torta, se uscirà pulito, la torta sarà cotta, altrimenti lasciatela ancora in forno.
Una volta pronta lasciatela raffreddare, sformatela dalla teglia e tagliate due disci di pan di spagna, dello spessore ci circa 1/2 cm.

Mousse Ricotta e Vaniglia


Questa mousse è un piacere per gli occhi e per il palato, bianca come il latte, punteggiata da miriadi di semini neri e croccanti di vaniglia...

500 g di ricotta di pecora
3 cucchiai di zucchero semolato
200 ml di latte di riso jasmine*
200 ml di panna fresca
5 fogli di colla di pesce
5 cucchiai di malto di riso
1 stecca di vaniglia


Per realizzare il risultato che avevo in mente, ho preparato il giorno prima, il latte di riso, rigorosamente in casa.

Latte di Riso Jasmine


100 g di riso jasmine
1 lt di acqua
4 cucchiai di malto di riso

Portate ad ebollizione l'acqua, unite quindi il riso e lasciatelo cuocere fino a che non sarà sfatto.
A questo punto frullate tutto con il frullatore ad immersione, aggiungete 500 ml di acqua calda, il malto di riso e fate sobbollire a fuoco basso, e coperto, per circa 40 minuti.
A questo punto lasciate raffreddare completamente e filtrate con un panno di cotone pulito.

Ammollate la colla di pesce in acqua fredda.
Con le fruste mescolate lo zucchero, la ricotta ed i semi della bacca di vaniglia.
A parte fate sciogliere la colla di pesce nel latte di riso.
Montate la panna.
Fate intiepidire il latte di riso e versatelo a filo nel composto di ricotta, mescolando.
Con una spatola unite la panna montata, cercando di non smontare il composto.


Mousse al Cioccolato Bianco

8 tuorli
100 g di zucchero
300 g di cioccolato bianco
400 g di panna fresca
80 ml di latte di riso
9 fogli di colla di pesce

Ammollate i fogli di colla di pesce in acqua fredda.
Unite in un pentolino lo zucchero, il latte di riso, ed i tuorli, sbattete con una frusta a mano, unite la colla di pesce ed il cioccolato tritato.
Montate la panna a parte.
Fate intiepidire il composto, quindi unitelo a filo alla panna montata mescolando con una spatola, dal basso verso l'alto.

Glassa Bianca

120 g di glucosio
60 g di zucchero semolato
100 g di panna fresca
100 g di cioccolato bianco
50 g di latte di riso
6 fogli di colla di pesce

Ammollate la colla di pesce in acqua fredda.
Unite tutti gli ingredienti tranne la colla di pesce in un pentolino, fateli sciogliere a fiamma bassa, quindi unite la colla di pesce frullate il composto con il frullatore ad immersione.
Passate con un colino a maglie fitte.
Portate a temperatura ambiente

Per la Bagna


300 ml di latte di riso Jasmine
5 cucchiai di malto di riso
1 cuchhiaio di zucchero

Fate Ridurre sul fuoco per circa 10 minuti.

Componiamo il dessert

Disponete sul fondo dello stampo uno strato di pan di spagna.
Bagnate il pan di spagna con la bagna ottenuta con il latte di riso jasmine.
Disponete la mousse di ricotta, fatela riposare un oretta circa in frigoifero per far si che si solidifichi leggemente, quindi spolveratela con riso soffiato al cioccolato, a questo punto disponete sopra la mousse al cioccolato bianco ed il secondo disco di pan di spagna, bagnate con la bagna rimasta.
Lasciate in frigoridfero fino a che non si sarà solidificata, quindi sformatela e glassatela con la glassa ottenuta.
Spolveratela immediatamente con lo zucchero a velo, che creerà la crosticina croccante

Decorate con alchechengi glassati al cioccolato e lamponi freschi.


Suggerimenti:

Vi consiglio di preparare il latto di riso il giorno prima.
Vi consiglio di scegliere ingredienti freschissimi e di prima qualità e lamponi non aspri.
Vi consiglio di preparare la glassa solo quando la vostra torta sarà pronta per essere sformata.
Vi consiglio di aggiungere lo zucchero a velo poco prima di portarla in tavola.


Decorazioni realizzate con sfoglia d'oro Berta Battiloro
Servito nel piatto decorato La Porcellana Bianca.

domenica 26 gennaio 2014

Mousse Soufflè al profumo di mare

Ho sempre amato il riso, tanto che c'è stato un periodo della mia vita in cui lo mangiavo praticamente tutti i giorni, in bianco, con poca salsa di soia, ed ogni volta provavo una qualità diversa.
La farina di riso invece ho iniziato ad apprezzarla da molto prima, quando ero piccolina adoravo i biscotti di farina di riso.
Il riso è buono, bello e fa bene, e quindi perchè no, accetto la sfida e vi propongo un intero menù a base di riso!

Mousse Soufflè al profumo di mare


Questa mousse è saporita e leggera al tempo stesso, la cottura al vapore, senza grassi, la rende adatta a tutti!
Perfetta come antipasto, servita calda e cremosa, accompagnata con croccanti crostini, insalatina fresca e carotine baby al vapore!
Adatta sia a grandi che piccini, perfetta in qualsiasi stagione e semplicissima da realizzare, ma sopratutto veloce da preparare, (può esssere preparata con largo anticipo, per poi essere cotta poco prima di servire in pochi minuti), è davvero una gioia per il palato e per le tasche, in quanto realizzata con ingredienti sani ed economici!
Per renderla chic potete presentarla in grandi gusci di capesante, ma andranno bene anche cocottine di ceramica o coccio!

Per 4 persone


400 g di polpa di Sugarello Maggiore
5 acciughe sotto sale
2 spicchi d'aglio
1 foglia di alloro
1/2 bicchiere di vino bianco secco
200 ml di latte fresco intero
sale e pepe
1/2 peperoncino
olio extra vergine d'oliva roi
1 uovo
50 g di farina di riso

Dopo aver pulito e deliscato i sugarelli, pesatene la polpa, per 4 persone vi occorreranno 400 g.
In una padella antiaderente fate soffriggere in poco olio, il peperoncino, la foglia d'alloro e gli spicchi d'aglio, in camicia.
Fate dorare per bene gli spicchi d'aglio da entrambi i lati, quindi schiacciateli con una forchetta e toglieteli dall'olio.
Pulite le acciughe sotto l'acqua corrente, per eliminare il sale in eccesso, quindi fatele sciogliere nell'olio.
Aggiungete la polpa di sugarello, sfumate con il vino e fate cuocere a fiamma bassissima, con coperchio, per qualche minuto.
Eliminate la foglia di alloro e versate la polpa nel boccale del frullatore ad immersione, aggiungete quindi l'uovo, il latte e la farina e frullate, fino ad ottenere una crema liscia e densa.
Aggiustate di sale e di pepe e disponete nelle cocottine o nei gusci di conchiglia.


Fate cuocere a vapore per circa 7/10 minuti.


Condite con un filo di olio extra vergine d'oliva a crudo.


Anche voi amate il riso come me?
Partecipate a Risate e Risotti!




 

sabato 25 gennaio 2014

Spaghetti al Pomodoro

Dedicato a chi crede che le cose semplici siano banali,
dedicato a chi "Italia Spaghetti Pizza e mandolino" non era un offesa ma un inno alla buona cucina Italiana, e la pasta, era rigorosamente al pomodoro.
Dedicato a chi critica le ricette semplici, e le persone che le propongono.
Dedicato a chi crede che l'alta cucina sia fatta solo di abbinamenti azzardati, porzioni in miniatura ed impiattamenti da manuale.
Dedicato a chi crede che la cucina della nonna sia la migliore,
dedicato a chi non sa, che le cose semplici sono le più difficili da realizzare...

Spaghetti al pomodoro.




Già li vedo i malpensati che leggendo il titolo della ricetta hanno pensato "ee guarda questa si è messa a fare gli spaghetti al pomodoro, che novità!".
No, non è una novità, è un classico della tradizione Italiana, quell'Italia osannata dal mondo per la buna cucina, quell'Italia che un piatto di pasta valeva più di mille parole, quell'Italia che ancora offre al turista fremente di desiderio pasta e pizza.
Bhè si perchè anche se disponiamo di eccellenze gastronomiche fuori dal comune, un turista, appena sbarcato in terra Italica, non andrà al ristorante stellato a farsi spillare soldi per calici di vino e piatti strani, ma andrà alla trattoria, quella in periferia, un'pò fuori mano, con fuori la pineta, ci va perchè ci è capitato per caso, si intende, perchè dopo aver noleggiato la macchina ha sbagliato strada, e la moglie storce il naso quando varcano la soglia della trattoria, e quando si siedono una sedia dondola un'pò, ma una volta aperto il menù non ci sono dubbi, potranno esserci anche 50 piatti sul menù, ma state tranquilli che la coppietta straniera sarà interessata da tre piatti, solo tre.
Lasagne, Pizza e Spaghetti al Pomodoro.

Adesso io non sono qua a dirvi di aprire un barattolo di pelati, o di sugo pronto, son qua perchè dietro ad un piatto di pasta al pomodoro, ci sono mesi e mesi di lavoro.

Soltanto due regole prima di iniziare: materie prime eccellenti e pazienza, tanta pazienza....

Prima di tutto la pasta, partiamo dalla pasta, non andate a prendere la prima pasta che vi capita a tiro sullo scaffale del supermercato, scegliete una pasta di un pastificio serio, magari appartanente ad una famiglia che si tramanda quel lavoro da generazioni, che utilizza materie prime Italiane e stampi in bronzo che conferiscono una perfetta ruvidità, che fa essiccare poi la pasta con pazienza per giorni, se come me cercate tutto questo la pasta Giovanni Fabbri è quella che fa per voi.

Passiamo al sugo, bhè, ovviamente ognuno ha il suo modo, ed il metodo migliore è quello delle nonne, ma la seconda regola da seguire, dopo aver scelto la pasta, è quella dei pomodori.
Rigorosamente S.Marzano, sbollentati e privati della pelle, o conservati, preferibilmente dell'orto o bio a km zero.
Io utilizzo i pelati dell'orto che ogni anno conservo in quantità industriale in tanti barattoli di vetro.


Olio, io son Toscana, mio nonno produceva uno dei migliori oli che io ho mai avuto il piacere di assaggiare, vorrete mica tralasciare l'olio vero?
Extra vergine d'oliva, Italiano, tassativo.
Per me è d'obbligo che l'olio in questione sia spremuto a freddo, con macine in pietra.
Un segreto?
Più la bottiglia è scura più l'olio è buono, così dicevano i contadini quando andavo a Frangere le olive, la luce è nemica dell'olio, diffidate dalle bottiglie verdoline, scegliete un olio di classe e di carattere, io ho utilizzato Olio Roi

Svelati olio, pasta e pomodoro passiamo agli altri ingredienti.

Il Sugo

1 gambo di sedano bianco*
3 carote piccole col ciuffo**
1 cipolla bianca
olio extra vergine d'oliva
pomodori pelati circa 250 g
sale e pepe
1 peperoncino secco
1 spicchio d'aglio
acqua, circa 250 g

basilico

Tritate finemente il gambo di sedano, le carote e la cipolla, fatele soffriggere in poco olio in una padella antiaderente insieme al peperoncino.
Unite quindi i pelati, allungate con poca acqua, frullate, unite il basilico tritato fine e lasciate cuocere a lungo, almeno 30 minuti, a fiamma dolcissima.
Quando il sugo diventerà rosso intenso sarà giunto il momento di aggiustare di sale e pepe.


*Il Sedano bianco ha un sapore più delicato
** scegliete sempre le carote con il ciuffo, sono più saporite, morbide e fresche.

La pasta


Scolate la pasta al momento giusto, la regola la vuole al dente.
Saltatela in padella nel sugo e servite, non impiattate, "servite" siate abbondanti nelle porzioni, non siate avari, non siate chic, ed abbandonate le mini porzioni, questo è un piatto che riporta all'infazia, ai pomeriggi passati a giocare in giardino dopo l'asilo, ai pranzi dai nonni, questo è un piatto dei ricordi, e per chi di voi ha visto Ratatuille, questo è un piatto, che se fatto a regola d'arte può riportare ai ricordi d'infanzia un critico culinario, che si alzerà da tavola felice, con gli occhi sognanti e la bocca tutta rossa.
Accompagnate con un buon vino, anche se non c'è bisogno di dirlo, meglio se rosso, uno di quelli buoni davvero, sulla mia tavola un vino rosso della Cantina Settesoli.

Coronate questo piatto con un filo d'olio a crudo, due foglie di basilico ed abbondantissimo parmigiano!

E son convinta che se lo fate ai vostri bambini, a regola d'arte, ve lo chiederanno ogni giorno!





giovedì 23 gennaio 2014

Vellutata di Insalata

Keira 6 anni: " mamma!!! Venerdì sera ci divertiamo è, c'è alcool, quello che ci piace tanto!!!!"
Me: "Arrow tesoro, si dice Arrow"
Keira:" è vabbè, anche se gli cambio nome è bello comunque!"
Sicuro, ma se vai in giro a dire che alla tua mamma piace tanto alcool mi prendono per un alcolista!!!

Quando ero in attesa di Keira trovai un libro di ricette per bambini da 0 a 6 anni, la copertina era bella, rosata, con una zuppa rosa e qualche foglia verde sullo sfondo, sapeva di coccole e di cose buone già dalla copertina...
Quando Keira fu in grado di spingersi più in là del latte, iniziai a sperimentare con lei questi nuovi gusti.
C'era una ricetta che le piaceva tanto, ne andava ghiotta, e pensare che, a vedere quei tre ingredienti, tra cui il latte in polvere, si poteva anche pensare che fosse una poltiglia strana, ed invece, una volta infilata nel biberon, la faceva fuori come se fosse Nutella!
Le piaceva così tanto che, a distanza di anni, me la chiede ancora, ovviamente però, il latte in polvere non lo abbiamo più, quindi è stato sostituito dal latte fresco, per dare un tocco più adulto, la vellutata ha fatto sua una mezza cipollina bianca, ed il latte si è dimezzato, lasciando spazio a del brodo.
Quando Keira era piccola avevo un segreto per rendere le minestrine più gustose, quello di aggiungere un formaggino, o una sottiletta...

Vellutata di Insalata


1 Cesto di insalata Gentilina
1/2 cipolla bianca
2 cucchiai di olio Roi extra vergine di oliva  Monocultivar Taggiasca
1 noce di burro
500 ml di brodo vegetale
200 ml di latte intero freschissimo
sale e pepe q.b
2 sottilette Le Fettine Emmental Inalpi

Tritate la cipolla e soffriggetela in olio e burro.
Unite l'insalata tagliata a striscioline, soffriggete per qualche minuto, allungate con il brodo e lasciate cuocere lentamente, dopo circa  30 minuti unite il latte, frullate e fate addensare.
Unite quindi un minuto prima di togliere dal fuoco le sottilette, aggiustate di pepe e di sale


Il tocco in più: Un filo d'olio, una spolverata di pepe, 1 ovetto di quaglia sodo e striscioline di insalata gentilina fresca.






lunedì 20 gennaio 2014

Tartufini al Castagnaccio

A volte mi sveglio con una grande voglia di rivisitare un classico, altre volte, come in questi giorni ad esempio, ho le idee confuse, come se nella mia mente ci fossero circa 10 ricette che turbinano tutte insieme, scomposte come tanti pezzettini di un puzzle ancora da costruire, si mescolano tra loro, a volte qualche pezzetto si perde, ma poi, quando la speranza è ormai perduta, trovo il pezzo mancante e piano piano riordino le idee.
Questa ricetta però, è nata dalla voglia di fare una ricetta che è un classico della tradizione dalle mie parti: il castagnaccio.
Ve lo avevo già proposto in chiave destrutturata, ed oggi, vo lo propongo in una mia nuova personalissima invenzione, un tartufino al castagnaccio!

Tartufini al Castagnaccio


150 g di cioccolato fondente 70%50 g di cioccolato al latte
200 ml di panna fresca
30 g di pinoli
1 rametto di rosmarino
2 cucchiai di olio Roi extra vergine di oliva  Monocultivar Taggiasca
100 g di purea di castagne*


In un pentolino unite panna e rosmarino, portate ad ebollizione, quindi togliete dal fuoco, coprite e lasciate in infusione per 30 minuti.
Fate fondere il cioccolato nel microonde.
Una volta fusa unite i pinoli e l'olio, mescolate per bene ed unite la purea di castagne, a piacere potete aggiungere uvetta precedentemente ammollata e tritata molto finemente.
Riscaldate la panna, filtratela ed unitela al cioccolato, mescolate bene.
Fate raffreddare completamente quindi trasferite in frigorifero per circa 3 ore.
Una volta trascorse le 3 ore ricavate i tartufinie rotolateli nel cacao.

Il consiglio: Tirate fuori dal frigo i tartufini almeno 15 minuti prima di servire.


* Per la purea di castagne:
Avete tre modi per ottenerla.
Il Primo: comprare le castagne, inciderle, bollirle, aprirle e passare la polpa.
Il Secondo: comprare le castagne già sbucciate e lessate, in questo caso vi basterà passarle.
Il Terzo: utilizzate un'ottima confettura di castagne, io utilizzo la confettura di Marroni Mariangela Prunotto, che è davvero deliziosa!


sabato 18 gennaio 2014

Tortelloni ripieni di melanzana di rotonda affumicata e Triglia saltati al burro di bufala e Pinoli

Con questa ricetta, ripubblicata, partecipo ad ExtraPasta!
Non mi piaceva come li avevo presentati allora e non mi piacciono neanche adesso, come presentazione intendo, perchè come abbinamento è uno dei miei piatti che più amo.

Il ripieno si scioglieva in bocca, con quella nota di affumicato esaltata dal burro di bufala, il tutto era molto delicato e la triglia si sentiva davvero molto bene.
Per esaltare il ripieno ho preferito saltarli in poco burro, senza sughi o salse che avrebbero appesantito il piatto.
Il pomodorino conferisce la giusta acidità che altrimenti sarebbe venuta a mancare, ed i pinoli, quel croccante inaspettato che strega il palato!
Primi piatti a base di melanzane 





Tortelloni ripieni di melanzana di rotonda affumicata e Triglia saltati al burro di bufala e Pinoli
 




Per le melanzane


melanzane rosse di rotonda g 200
olio Roi extra vergine di oliva  Monocultivar Taggiasca


Affettate finemente le melanzane, fatele dorare in una padella con l'olio, aggiungete 1 bicchiere d'acqua e portate a cottura a fuoco lento, non appena saranno cotte tritatele, e passate all'affumicatura

Per affumicare le melanzane:

In una pentola disponete su un lato un cartoccetto di carta stagnola.
Riempite lo con foglie di salvia secche e timo.
Date fuoco a foglie e rametti, soffiate sulla fiamma, affinchè si spenga, ed appena vedrete "la punta rossa" dalla quale esce un bel filo di fumo, disponete le melanzane dalla parte opposto della pentola, chiudete il coperchio e lasciate affumicare almeno 20 minuti senza aprire mai.

Per la pasta

100 g di farina 
sale q.b
Unite tutti gli ingredienti, lavorate a mano impastando con forza, aggiungendo acqua a filo fino ad ottenere un impasto liscio e malleabile, quindi stendete e ricavate tanti cerchi.
Per il ripieno
1 triglia
melanzane
1 spicchio d'aglio
1 mazzetto di prezzemolo
sale e pepe
In una padella fate soffriggere lo spicchio d'aglio tritato molto finemente.
Intanto sfilettate la triglia, deliscatela e tritatela grossolanemente.
Unite la triglia alla melanzana, e fate saltare in padella per un minuto, a fuoco vivace, unite quindi il prezzemolo tritato.
Salate, pepate e tenete da parte

Componiamo il piatto
burro di bufala
timo fresco
pomodorini tipo pachino 
pinoli
Prima di tutto, dovete realizzare i tortelloni, quindi, una volta pronti, cuocerli nel consommè di pomodoro, la ricetta è semplicissima e la si può preparare con giorni di anticipo, guardatela qui.
In una padella tostate i pinoli e teneteli da parte
In un'altra padella fate sciogliere il burro di bufala, quindi, una volta sciolto, unite le foglioline di un rametto di timo ed i pomodorini tagliati in 4, saltate a fuoco alto, quindi unite i tortelloni scolati, pepate e servite.
Ultimate coronando il piatto con i pinoli tostati.
Servito nel piatto decorato La Porcellana Bianca

Passeggiata nel Bosco

Ripubblico questa ricetta per farla partecipare ad ExtraPasta, è una ricetta di cui vado molto fiera, una mia piccola creazione che èè piaciuta molto, sarà per la pasta croccante, dall'insolita cottura nell'olio, o per l'olio nel ripieno, aromatizzato al tartufo, che la fa da protagonista, bhè, insomma, questa è una ricetta che adoro!
La ricetta di oggi è un'pò particolare, perchè utilizzeremo il sifone.
Ovviamnete, vi scriverò brevemente come ottenere un effetto "simil spuma con le fruste", che per chi non ha il sifone fa comodo.



Prefazione


 E no, non è una canzone, le "impressioni di settembre" in questo caso sono piccoli finger food di pasta confit, ripieni di una spuma ai funghi porcini,  coronati da ciuffi di finocchietto selvatico, salsa al tartufo e pioppini confit,  la pasta, croccante e leggermente salata, racchiude un ripieno morbido di spuma ai funghi porcini, delicatissima, che si scioglie in bocca.
Il tartufo si sposa a meraviglia con la spuma di porcini, se non avete la salsa al tartufo potete ovviamere con qualche goccia di olio aromatizzato al tartufo, il risultato sarà ugualmente spettacolare.
I pioppini confit con la loro consistenza da favola completano la nostra impressione del bosco autunnale settembrino, ed il finocchietto selvatico conferisce al piatto quella nota fresca che solo l'aria frizzante delle sere di settembre può dare, vi consiglio caldamente di provare questa ricetta, se come me amate i porcini ed il tartufo, ve ne innamorerete!

Impressioni di settembre

per 20 finger food
per i paccheri confit

20 paccheri
sale
pepe
olio extra vergine d'oliva
qualche foglia di salvia

Fate cuocere i paccheri in acqua bollente salata, quando saranno ben cotti e morbidi scolateli, facendo attenzione a non romperli.
Disponeteli su un piano, uno di fianco all'altro, ed "in piedi".
Fateli raffreddare.
Munitevi quindi di un pentolino alto e stretto, dove farete cuocre non più di 6 paccheri per volta.
Nel pentolino disponete delicatamente i paccheri, una presa di sale, una spolverata di pepe e le foglie di salvia.
Coprite i paccheri di olio extra vergine d'oliva e trasferite il tutto su una fiamma dolcissima, i paccheri saranno pronti dopo pochi secondi che l'olio avrà iniziato a fare le bollicine, li vedrete gofiarsi, e sulla superficie si formeranno delle bollicine, pronti!
Scolateli con delicatezza e teneteli in piedi.
Fate raffreddare.

per la spuma ai porcini

200 g di porcini
200 g di formaggio spalmabile ai funghi o ai porcini
150 ml di panna fresca
2 cucchiai di olio al tartufo
1 foglio di colla di pesce
sale

Fate cuocere i porcini al vapore, trasferiteli nel robot a lame e tritate fino ad ottenre una purea.
Intanto in un pentolino unite il formaggio e la panna e fate fondere a fuoco dolce mescolando costantemente.
Ammollate la colla di pesce in acqua fredda .
Unite al composto di panna e formaggio la purea di fungi, portate ad ebollizione e fate raffreddare completamente.
A questo punto frullate il composto con un frullatore ad immersione e filtratelo per evitare di lasciare dei pezzetti troppo grossi di porcini che comprometterebbero l'utilizzo del sifone.
Portate nuovamente a bollore, unite l'olio al tartufo, un pizzico di sale ed il foglio di colla di pesce.
Trasferite nel sifone, caricatelo, agitatelo e lasciatelo riposare in frigorifero, capovolto, almeno 1 ora.

Senza sifone


Se non disponete di un sifone, fate cuocere i porcini come descritto sopra, frullateli ed unite il foglio di colla di pesce, fateli raffreddare leggermente e frullateli con il fromaggio e l'olio, insaporite con un pizzico di sale.
Montate la panna e con una spatola unitevi il composto di porcini.
Trasferite in un sàc a poche e fate riposare in frigorifero per 1 ora.

Pioppini Confit

almeno 2 porcini per pacchero
olio extra vergine d'oliva
sale
pepe

Pulite i pioppini, disponeteli in un pentolino alto e stretto, unite una presa di sale, pepe, coprite d'olio e trasferite su una fiamma basissima.
Fate cuocere fino a che l'olio farà tante bollicine, quindi fate raffreddare leggermente e scolate.

Per le decorazioni


salsa al tartufo nero o olio al tartufo

finocchietto selvatico

erba cipollina

funghi trifolati tritati


Componiamo il piatto

Disponete su un vassoio i paccheri in piedi, con il sifone riempiteli di spuma, con delicatezza adagiate sopra i pioppini confit ed il finocchietto selvatico, qualche goccia di olio o salsa al tartufo, e servite.





venerdì 17 gennaio 2014

Ravioli di Porchetta di Palamita e Salsa Paesana

Venerdì 17.
Ma davvero?
Se non me lo avessero detto non me ne sarei manco resa conto, voglio dire, vivo con un gatto nero, e non passo sotto le scale solo perchè ho paura che mi caschi qualcosa in testa, questione di logica più che di superstiione.
Se mi si rovescia il sale storgo il naso, ma solo perchè chi mi conosce lo sa, sono un danno ambulante, ed una giornata senza combinare guai non riesco a passarla, ma sale rovesciato o farina hanno su di me lo stesso effetto, e storgo il naso non perchè ho paura di qualche strana conseguenza, ma perchè a quel punto dovrò pulire qualcosa in più.
Poi che altro?
Non utilizzare lo stesso asciugamano in due perchè poi è certo che la coppia litigherà, bhè si, è ovvio che litigo con qualcuno se mi lascia l'asciugamano bagnato!
Si dice anche che non andrebbero appesi al muro dei quadri raffiguranti degli uccelli, se fosse vero, e portassero veramente sfortuna, quel buon 90% dei Livornesi che in casa tiene il tipico quadro "barchetta mare e gabbiano al porto di Livorno" sarebbe sfigatissima!
"Ragno Porta guadagno?"
Ma anche no, non mi interessa se il ragno credi che ti porti guadagno, l'unico guadagno che posso trarne io è che il ragno sia morto!
Come quella cosa di non farsi spazzare i piedi, perchè, se malauguratamente, qualcuno vi passa la scopa sui piedi, e voi siete nubili, allora non vi sposerete più!
Penso di essere stata l'unica cretina che lo faceva di proposito, e quando andavo a casa di Veronica, la mia amica, la rincorrevo per farmi spazzare i piedi, voglio dire, se bastasse questo per non sposarsi!

Ad ogni modo, la sfigaè sfiga, e siccome la sfiga è sorda, ceca e bastarda, vi colpirà un caldo martedì mattina di maggio, non venerdì 17, un martedì, magari un martedì 20, e non vi colpirà se attraversate la strada dopo che un gatto nero vi ha tagliato la strada, state pur certi che il gatto potrebbe essere rosso o anche bianco, o potrebbe pure essere un cane, ma se deve succedere qualcosa, quella accade, 17 o non 17.

La sfiga del giorno è la pioggia, che cade fittissima da questa mattina presto, ed un cielo neeeero nero nero...
E tanto si sa, restando in tema di sfiga, la pioggia più forte cade sempre quando i bambini escono da scuola.
Intere generazioni di studenti, grandi o piccini, sorpresi dalla bastardissima pioggia delle 08.00 del mattina e quella delle 13.00, ecco, quella è la classica nuvola Fantozziana....

Ravioli di Porchetta di Palamita e Salsa Paesana




Questa ricetta è nata per caso, ma proprio per caso è, da un'avanzo di Porchetta di Palamita Home Made, che volevo assolutamente utilizzare.
Ho pensato bene di utilizzarla come ripieno dei ravioli, ma per rendere tutto più rustico ed allettante, ho pensato di realizzare la pasta aggiungendo la farina di lenticchie, e non mi bastava solo questo, ho voluto aggiungere anche la curcuma!
La Salsa poi, si chiama paesana, ma non perchè è nata in qualche paese, no, perchè nei miei ricordi, la sagra paesana ha i profumi salati di arrosto fritto e porchetta, ma anche di spezie, aglio e rosmarino, di nepitella e salvia, di terra bagnata e vento di pioggia.
Ed è così che è nata questa mia piccola ricetta...

Per la pasta alle verde lenticchie


50 g di lenticchie secche
1 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
1 presa di sale
100 gi di farina 00

Con la macina o il macinagraniglie riducete in polvere le lenticchie, unite la farina ottenuta alla farina 00 ed impastate agli altri ingredienti, unendo l'acqua a filo fino ad ottenre un impasto malleabile, elastico e non appiccicoso.
La presenza delle lenticchie renderà la pasta più difficile da lavorare, ma anche più ruvida e rustica, molto saporita!

Per la pasta Gialla

150 g di farina 00
1 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
una presa di sale
una presa di curcuma


Procedete come descritto sopra, sostituendo, se la curcuma se non è di vostro gradimento, con dello zafferano.

Per il ripieno


300 g di porchetta di Palamita*
200 g di palamita fresca
sale e pepe
1 cucchiaino di salvia e rosmarino freschissimi tritati finemente.

Tritate grossolanamente la palamita cruda ed anche la porchetta, unite rosmarino e salvia,  aggiustate di sale e di pepe.

*Porchetta di palamita o Palamita arrostita con salvia, rosmarino, aglio, sale, pepe nero e fiocchetti di burro.

I Ravioli

Stendete l'impasto della pasta, disponete il ripieno sulla pasta, ricoprite con la sfoglia di pasta dell'altro colore, tagliate con un coppapasta e sigillate bene i bordi.

La Salsa Paesana


20 g di burro
1 rametto di salvia
1 spicchio d'aglio in camicia
1 rametto di rosmarino
poco prezzemolo
sale nero

Sminuzzate il più finemente possiile le aromatiche, intanto fate dorare lo spicchio d'aglio nel burro.
Unite il trito di erbe, fatele dorare, sfumate con pochissimo vino bianco secco.
Salate e pepate abbondantemente.

Cuocete i ravioli in abbondante aqua bollente salata, scolateli e saltateli in padella con il burro alle erbe appena ottenuto.
Spolvcerate con pepe nero macinato fresco e servite.
A fine pranzo servite una buona fetta di  torta paesana con pinoli e pistacchi accompagnata da un bicchierino di vino dolce, vi sembrerà di essere in Trattoria!

giovedì 16 gennaio 2014

Tardis Roll Cake

Qualcosa di vecchio,
Qualcosa di nuovo,
Qualcosa di preso in prestito,
Qualcosa di blu.....

E no, non si tratta di Matrimonio.....
Si tratta del Tardis!
Voi lo conoscete il Dottore?
Bhè, spero che tanti di voi conoscano Doctor Who, se non altro perchè è una serie televisiva iniziata nel 1963, voglio dire, in tutto questo tempo vi sarà capitato di vedere almeno un episodio, no???
Keira lo adora alla follia, anch'io del resto, e l'idea di uno strano tipo che viaggia nel tempo e nello spazio a bordo di una cabina blu, devo ammettere che è geniale!
No, non è stato amore a prima vista, l'ho odiato tantissimo questo personaggio che, con il suo telefilm era entrato prepotentemente nella programmazione tv, prendendo il posto di un'altra serie tv che adoravo...
Ma poi, inutile dirlo, l'ho seguito, in tutti i suoi episodi ed in tutti i suoi viaggi, e pagherei qualsiasi cifra pur di avere un Tardis parcheggiato in garage.
Ovviamente non esiste nessuno che, dopo averlo conosciuto, non lo vorrebbe...
Ho pensato bene quindi di farci una torta, con il passo-passo per disegnare sul pan di Spagna..

Non è venuta perfetta!
Ho avuto qualche problemino, anzi, diciamo pure "problemone", con il forno, perchè, mentre la torta era in forno è saltata la corrente 3 volte, e quindi il risultato non è stato dei migliori, si è scurita troppo e non è esattamente come l'avevo progettata....


Tardis Roll Cake


 
Per le decorazioni


40 g di zucchero semolato
40 g di burro
1 albumi
35 g di farina

Unite il burro morbido insieme agli altri ingredienti e lavorate con le fruste fino ad ottenere un composto liscio e bianchissimo.
Dividete poi il composto in diverse ciotole, tante quante sono i colori che utilizzerete.
Disegnate il soggetto prescelto sulla carta da forno, quindi capovolgete il foglio, o la riga della matita si trasferirà sul dolce, e con l'aiuto della sac è poche seguite i contorni.


Per il disegno


Probabilmente è più facile ricalcare il soggetto da disegnare, se non siete abituati a disegnare tenete presente che ricalcando è davvero molto più semplice, tanto più che la carta da forno è perfetta per ricalcare.

Prima di tutto si realizzano i contorni, poi i colori delle rifiniture e company e poi il colore di sfondo, ed il gioco è fatto.



Per il Rotolo


5 uova
80 g di zucchero
80 g di farina




Montate a neve gli albumi ed, a parte lavorate con le fruste i tuorli con lo zucchero.
Una volta che i tuorli saranno chiari e spumosi uniteli agli albumi, unendo anche la farina setacciata.
Con una spatola lavorate l'impasto amalgamando per bene dal basso verso l'alto, cercando di non smontare troppo il composto.
Versate sulla carta da forno, sopra il disegno.
In questo caso ho aggiunto un pizzico di colorante giallo oro.
Infornate a 180° per circa 15 minuti, o comunque fino a doratura.


Ho poi farcito con Nutella, e per rendere il tutto più goloso, croccante, e clamorosamente meno dietetico ho aggiunto un cuore di Wafer Caprice


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