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L'arte è tutto ciò che nasce dal sogno, e plasmato dalle mani dell'uomo diventa realtà....

domenica 30 settembre 2018

10 Cose da fare a Carpi

Carpi è un comune italiano di 71.148 abitanti in provincia di Modena in Emilia Romagna, era un borgo medievale di origine preistorica rifondato nell’Alto Medioevo come roccaforte, fu sede della signoria dei Pio, passando poi a far parte dei domini estensi nel 500.

Carpi è stata tristemente nota durante e dopo la seconda guerra mondale, dove nella frazione di Fossoli fu costruito un campo di transito, dove furono detenuti molte famiglie in attesa di essere deportate verso i campi di sterminio, ad oggi il sito è un memoriale ed un museo sulla seconda guerra mondiale, il Comune ha inoltre allestito il Museo del Deportato come memoriale della deportazione ed ogni anno organizza molte manifestazioni in memoria della Shoah.

Ma Carpi non è passata alla cronaca solo per questo, ma anche per essere tra le città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione, insignita della Medaglia d’Argento al Valore Militare per i sacrifici ed il coraggio della sua popolazione nella lotta partigiana e della Medaglia d'oro al Valor Civile per il sostegno dato dai cittadini alle persone internate al campo di Fossoli per alleviare le pene e consentirne la fuga, nella cui opera di soccorso si distinse Odoardo Focherini, padre di 7 figlie e marito di Maria Marchesi che non esitò un attimo a metter su una rete clandestina per trasportare gli ebrei fino in Svizzera per salvare loro la vita, riuscì a salvarne circa 100 tra uomini, anziani, donne e bambini, prima di essere catturato, deportato ed ucciso in Germania, in una conversazione con il cognato Bruno Marchesi dopo essere stato incarcerato diceva: «Se tu avessi visto, come ho visto io in questo carcere, come trattano gli ebrei qui dentro, saresti pentito solo di non averne salvati di più».

Nel 1955 Odoardo Focherini ha ricevuto la Medaglia d'oro dell'Unione delle Comunità Israelitiche Italiane e nel 1969 il riconoscimento di Giustotra le nazioni a Yad Vashem, è stato inoltre beatificato dalla Chiesa il 15 giugno 2013.

1 Il Teatro Comunale di Carpi 

Il Teatro Comunale di Carpi è uno dei più importanti teatri storici dell’Emilia-Romagna, aprì i battenti all’indomani della proclamazione del Regno d’Italia, l’11 agosto 1861, ubicato tra il rinascimentale Palazzo dei Pio e il tardosettecentesco Palazzo Scacchetti, sede da più di un secolo del Comune di Carpi, si affaccia sulla grandissima Piazza dei Martiri.

Dalla sua fondazione ad oggi è stato sempre gestito dal Comune ed ha visto esibirsi sul suo palcoscenico attori di fama internazionale come Eleonora Duse, Cesco Baseggio, Ermete Novelli, Umberto Orsini, Gabriele Lavia, Franco Branciaroli, Mariangela Melato, Alessandro Gassmann, Alessandro Preziosi, Beniamino Gigli, Francesco Tamagno, Gino Bechi, Luciano Pavarotti, orchestre e musicisti prestigiosi, compagnie di danza di alto profilo sia nazionale che internazionale.
L’edificio è così bello che una visita è assolutamente imperdibile.

2 Il Duomo di Carpi 

Il duomo di Carpi, ovvero la basilica di Santa Maria Annunziata affaccia sulla grandissima Piazza dei Martiri, la costruzione è stata dedicata alla Madonna Assunta e risale ei primi del ‘500, Alberto III Pio, signore di Carpi, nipote di Pico della Mirandola, ne decise la costruzione e chiese un progetto all’ architetto Baldassarre Peruzzi che riprese gli schemi di costruzione della basilica di San Pietro in Vaticano che in quegli anni si stava ricostruendo su progetto di Bramante, il risultato fu un edificio tre navate divise da poderosi pilastri e uno spazio centrale con abside, transetti e cupola, fiancheggiato da due tempietti ottagonali.

3 Il Castello dei Pio 



Il castello come il Duomo ed il Teatro si affaccia sulla Piazza dei Martiri, ad oggi è una delle residenze signorili italiane che ha meglio conservato gli ambienti rinascimentali, sono ancora presenti e splendidamente conservati affreschi del 400.


4 Campo di deportazione di Fossoli

Fu edificato dal Regio Esercito Italiano nel Maggio del 1942 come campo di prigionia per i militari britannici suafricani e neozelandesi nelle operazioni di guerra nell'Africa settentrionale, con la Repubblica Sociale Italiana divenne successivamente un campo di deportazione per i nemici politici, per gli ebrei e per le minoranze perseguitate dal nazi-fascismo.

5 Palazzo Foresti 



Il palazzo è sede delle collezioni Pietro Foresti e Umberto Severi, ubicato al fianco della centralissima chiesa di San Francesco, per la prima volta aperto a chi vorrà visitare il celebre e meraviglioso Salotto Liberty, uno dei pochi salotti d’epoca che ancora mantiene tutte le caratteristiche originali, la sua bellezza vi lascerà a bocca aperta, in più è visitabile la raccolta Marri dedicata alla pittura dell’Ottocento e primo Novecento italiano.

6 Oasi La Francesa 


Se siete amanti della pace e della natura questo è il posto che fa per voi, 23 ettari di parco con 8 ettari ricoperti di acqua, habitat naturale di numerose specie di uccelli, qui potrete trovare anche la tartaruga palustre, la lepre, il toporagno e la talpa.

7 Chiesa di San Bernardino da Siena 



E' la chiesa patronale dedicata a San Bernardino da Siena, fu costruita a partire dal 1604 e abbellita in seguito con importanti arredi e opere d'arte tra le quali spiccavano una tavola di Marco Meloni e due dipinti di L. Carracci e del Guercino, trasportati poi alla Galleria Estense e sostituiti da copie.
Rimangono le ancone seicentesche in legno dorato, l'altare maggiore del XVIII secolo, i paliotti in scagliola e i dipinti del Martirio di San Lorenzo di Jacopo Palma il Giovane, del San Carlo Borromeo di C. Procaccini, altri di Stefano Lemmi.
Prezioso, sull'altare maggiore, è il busto reliquiario di San Bernardino da Siena, capolavoro dell'orefice milanese Giovanni Bellezza e offerto, nel 1857, dalla cittadinanza, in occasione dell'epidemia colerica.



Per una pausa di riflessione su quanto è accaduto, per non dimenticare, una visita al monumento del deportato è d’obbligo, ubicato a lato della piaza principale Piazza dei Martiri, inaugurato nel 1973, il Museo Monumento al Deportato è una struttura unica nel suo genere, frutto dell'impegno civile di artisti che furono anche testimoni degli avvenimenti che rappresentavano. Già nella metà degli anni '50 l'amministrazione di Carpi, guidata dal primo sindaco Bruno Losi, diede vita a un comitato composto dagli enti locali, dalle comunità ebraiche, dall'ANED (Associazione nazionale ex Deportati) e dalle associazioni combattentistiche, per ricordare i deportati nei lager. 



Iperdibile per i curiosi che vogliono apprendere come viene prodotto il prezioso aceto balsamico, per i turisti che vogliono portarsi a casa un souvenir che non sia solo qualcosa da esporre ma uno splendido ricordo che dura nel tempo ed una bellissima esperienza da raccontare, e per tutti coloro che sono amanti della buona tavola, primo parco tematico agroalimentare in Europa dedicato ad un'eccellenza Italiana come l'aceto balsamico ecco un mio personale omaggio ad un prodotto così conosciuto ed amato: l'aceto balsamico De Nigris.

10 Una passeggiata di sera in Piazza dei Martiri

La piazza è un chiaro esempio di arte rinascimentale, circondata da 52 portici è il cuore della città, ai lati e nei vicoli troverete numerosi locali che preparano ad ogni ora le tipiche specialità, la sera la piazza si illumina ed è veramente bellissima

sabato 29 settembre 2018

Tortellini all'aceto balsamico, consommè di pepe nero al parmigiano e bacon croccante

Dopo l'aceto utilizzato in cottura per realizzare una pizza goumet, geniale idea di Franco Pepe presentata all'evento "La Metamorfosi del Gusto" al Balsamico Village di Carpi, primo parco tematico agroalimentare in Europa dedicato ad un'eccellenza Italiana come l'aceto balsamico ecco un mio personale omaggio ad un prodotto così conosciuto ed amato: l'aceto balsamico De Nigris.

Vi presento uno dei piatti della mia nuova linea di pasta, in cui l'acqua per impastare le farine è sostituita da estratti e infusi, oppure, in questo caso, da aceto balsamico.
Questo piatto è una versione moderna e rivisitata del tortellino,la pasta all'uovo è arricchita da aceto balsamico, l'uovo all'interno dell'impasto è marinato ed il brodo con cui viene servito è un consommè di parmigiano aromatizzato al pepe nero e profumato alla noce moscata.


Tortellini all'aceto balsamico, consommè di pepe nero al parmigiano e bacon croccante

 ogni 100 g di farina Miracolo
1 presa di sale fino
120 g di tuorli di quaglia 
4 cucchiai colmi di aceto balsamico

Impastate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto liscio, senza grumi e non appiccicoso.
Tenete da parte e poi tirate ad uno spessore di 7 (il numero sulla rotellina della macchina per stendere la pasta).

Per l'impasto

 lombo di maiale rosolato al burro 150 g
prosciutto crudo 150 g
mortadella 150 g
parmigiano Reggiano 200 g
uova marinate 2

Tritate finemente tutti gli ingredienti ed impastateli.

Per il consommè

 2 scorze di parmigiano Reggiano
1 cucchiaino di noce moscata
10 grani di pepe nero
sale q.b
1 rametto di timo
2 litri di acqua

Unite tutti gli ingredienti e sobbollite facendo ridurre della metà, quindi filtrate e fate ridurre ancora della metà.

Finitura e impiattamento


pancetta dolce 100 g
pepe nero
aceto balsamico 2 cucchiai

Formate i tortellini e lessateli in abbondante acqua bollente, scolateli al dente e rosolateli per pochi secondi in una padella in cui avrete fatto dorare la pancetta tritata molto finemente, sfumateli con l'aceto balsamico, pepate ed impiattate.
Ultimate in tavola versando il consommè.

venerdì 28 settembre 2018

La Metamorfosi del Gusto al Balsamico Village



 

 L’aceto balsamico affonda le sue radici nella storia dell’uomo, con esso cambia, si evolve e viaggia attraverso il tempo e lo spazio, è solo alla fine dell’800 che inizia a far conoscere il suo nome, ma già al tempo degli Egizi e dei Romani era conosciuta una pratica per ottenere un prodotto simile, la maggior parte degli uomini ha fatto tesoro del detto “impara l’arte e mettila da parte”, ma a Modena hanno imparato l’arte e ne hanno fatto una virtù, creando interesse per l’aceto balsamico e per il territorio anche a livello internazionale.
L’aceto balsamico è un prodotto unico nel suo genere, dal 2000 è tutelato dal marchio “DOP” ovvero denominazione di origine protetta, perché tra gli ingredienti per ottenerlo c’è un fattore insostituibile: il territorio, è infatti il territorio tra Modena e Reggio Emilia caratterizzato da condizioni climatiche particolari con inverni rigidi ed estati calde e ventilate, che permette un risultato così eccezionale, che non è possibile ottenere in nessun altra parte del mondo. 

Enrico III, duca di Franconia nel 1046 passando nella sua zona di produzione chiese a Bonifacio III di Canossa di poter assaggiare “quell’aceto tanto lodato”, ricevette così in dono una botticella d’argento colma del liquido prezioso; la sua fama si diffuse così tanto che tutte le famiglie nobili lo chiedevano a gran voce, nel 1764 il Conte Voronzov Cancelliere imperiale di Russia, nel corso di una missione diplomatica ne ordinò alcune bottiglie per la Zarina Caterina la Grande, diventò così l’elisir dei reali, tanto che vent’anni dopo il duca Ercole III ne inviò un flaconcino finemente lavorato a Francoforte, come dono per l’incoronazione di Francesco II d’Austria, era utilizzato addirittura come dote da dare alle ragazze in procinto di sposarsi. 


Non poteva che essere l’aceto balsamico il filo conduttore tra arte, storia e filosofia, non esiste prodotto migliore per rappresentare l’evoluzione del gusto!
Si è tenuta lo scorso 13 settembre a Carpi una manifestazione che ha voluto celebrare due prodotti simbolo del Made in Italy, unendoli in una veste assolutamente inedita, una vera e propria riflessione vista con occhi diversi, sull’evoluzione del gusto, perché a cambiare in questi anni non sono state soltanto le mode, ma anche il rapporto che abbiamo con la cucina, aver ricevuto l'invito è stato per me un grande onore.
Da questa riflessione è partita la conferenza “La Metamorfosi del Gusto”, che come coronamento della serata ha visto esibirsi Franco Pepe, il pizzaiolo più famoso al mondo noto anche come “il pizzaiolo filosofo”, che ha dimostrato come l’aceto balsamico sia un prodotto antico ma quanto mai attuale e versatile, che si evolve e si adatta alle nuove mode e tendenze culinarie, diventando ingrediente principe per una pizza gourmet, ricetta di sua invenzione e totalmente inedita impreziosita dall’aceto balsamico De Nigris, un abbinamento dai più considerato impossibile e che invece si è dimostrato un binomio perfetto grazie alla maestria di Franco Pepe e alla qualità dell’aceto balsamico De Nigris.
Non solo pizza, ma una vera e propria riflessione filosofica di come la metamorfosi umana si ripercuota su tutto ciò che fa, una riflessione sul cambiamento del gusto nella nostra società. 

Fra i tanti ospiti del Balsamico Village, Simona Caselli Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Pino Aprile scrittore, Alberto Carotenuto rettore dell’università Parthenope di Napoli, Vincenzo Gesmundo Segretario Generale della Coldiretti, Alfonso Pecoraro Scanio Presidente della fondazione Univerde, Alessandra Pesce Sottosegretario alle Politiche Agricole del MIPAAFT, Frano Pepe il pizzaiolo più famoso del mondo, Luigi Salomone chef stellato di grande talento, Alberto Bellelli sindaco di Carpi e il critico d'arte Vittorio Sgarbi che ha incantato il pubblico analizzando 2.000 anni di iconografia tra vino e cibo, dai dipinti di Pompei passando per Warhol fino ad arrivare ai giorni nostri, a moderare l’incontro è stato il giornalista Luciano Pignataro.

Ad aprire la conferenza è stato Armando de Nigris, Presidente del Gruppo De Nigris che ha raccontato un aneddoto interessante, che riassume a pieno la cultura e il territorio Italiano, Armando racconta che un giorno hanno ricevuto la visita di alcuni giapponesi che hanno chiesto quale giardiniere tenesse così bene quel giardino, ovviamente non stavano guardando un giardino, ma i campi e le viti, ai loro occhi era così bello e ben tenuto da sembrare uno spazio verde dipinto da un artista, e l’Italiano lo sa, può andare ovunque in vacanza, ma nessun posto è come casa, nessun vigneto è come quello coltivato sui solli Italici, nessun prodotto Italiano è replicabile se non in Italia, pensate al parmigiano, alla mozzarella, della mitica pizza…
La location dell’evento è stata il Balsamico Village di Carpi, creato dalla famiglia De Nigris, primo e unico luogo in Europa dedicato all’aceto balsamico, in cui la produzione è letteralmente messa in vetrina, affinchè chiunque possa vedere con i propri occhi come e dove nasce il vero aceto balsamico, qui tra verdi colline e una natura incontaminata sorge un vero e proprio villaggio coronato da filari di viti, verrete accolti da un profumo caldo e avvolgente di legno e aceto, zaffate di profumo con note fruttate e speziate che vi incanteranno, oltre 40.000 metri quadri in cui non solo è possibile scoprire la storia di questo prodotto, ma anche il territorio, la cultura e la passione che servono per realizzarlo.
Un vero e proprio parco tematico ideato dalla famiglia De Nigris, che custodisce la ricetta segreta dell’aceto balsamico da oltre 120 anni, un angolo di paradiso per gli amanti della buona cucina provenienti da tutto il mondo che qui potranno degustare il vero, unico ed inimitabile aceto balsamico. 

Entrando al Balsamico Village si rimane incantati, ci si ritrova circondati da prati verde smeraldo, un grande anfiteatro dove si tengono eventi e conferenze, un piccolo orto di erbe aromatiche che da sul cortile con il recinto degli animali, quasi una piccola fattoria, ed ancora una cantina costellata da enormi botti in rovere che contengono il prezioso aceto balsamico, uno spazio dedicato ai più piccoli ed uno shop così bello e di classe da sembrare una boutique d’alta moda sugli Champs Elysèe, un progetto che si è guadagnato l'Italian Talent Award per l’eccellente promozione della cultura Made in Italy.
Questo è quello che dovrebbero fare tante aziende e altrettanti produttori, aprire le porte ai visitatori, ai turisti, a chi è curioso di apprendere una nuova cultura, perché questo è il miglior modo di tutelare le eccellenze del nostro paese, far capire quanto lavoro ci sia dietro e come mai ogni prodotto sia unico e inimitabile è anche il miglior modo di far conoscere ed amare il nostro territorio.
Armando De Nigris è il più grande produttore ed esportatore italiano di aceto balsamico Igp, insieme ai fratelli Luca e Raffaele controlla l’intera filiera produttiva del loro prodotto, tradizione e innovazione vanno di pari passo al Balsamico Village e l’evento “La Metamorfosi del Gusto” ne è stata la miglior dimostrazione, gli interventi delle autorità intervenute sono stati molti e tutti interessanti.
Ho apprezzato davvero tanto questo evento che ci ha fatti tornare a casa emotivamente più ricchi, dopo una giornata vissuta all'nsegna dell'arte e del buon cibo, dopotutto non esiste ricchezza più grande di un evento che ti dona momenti felici e culturalmente appaganti, abbiamo avuto modo di scoprire questa location fantastica, di conoscere nuove persone ed apprendere nuovi punti di vista, i confronti sono stati costruttivi, le parole di Sgarbi che ha illustrato i più famosi dipinti raffiguranti il cibo hanno reso la giornata emozionante e la pizza di Franco Pepe è stata la degna conclusione, una pizza con uovo cotto a 65°, fonduta di parmigiano, cornicione ricoperto di pecorino, bacon croccante e pepe nero, deliziosa dimostrazione che l'aceto balsamico è il più versatile prodotto che l'Italia ha da offrire.
 

Dove:
Via Vittorio Carrobbio, 3, 41012 Carpi MO
Il Balsamico Village su Facebook: qui
Il video della conferenza: qui 
L'articolo su Repubblica: qui
L'articolo su Tgcom 24: qui
L'articolo de La Gazzetta di Modena: qui 
L'articolo su Gazza Golosa: qui 
L'articolo su Informacibo: qui 

mercoledì 26 settembre 2018

Chianciano Terme, innovazione Termale e Sanitaria premiata all'ESPA 2018

In Italia abbiamo dei grandi tesori, che molto spesso non conosciamo e andiamo a cercare all’estero, ci informiamo su quale paese ospiti le sorgenti termali più calde, la spa più attrezzata, la sauna più grande, il centro termale più all’avanguardia, la cucina più buona, il ristorante migliore, e ci dimentichiamo che per trascorrere una vacanza indimenticabile non occorre prenotare un volo e andare all’estero, basta fare una gita in Toscana, tra borghi incantati, trattorie dove si mangiano tagliatelle con la cacciagione, colline morbide e camaleontiche, che si ricoprono di spighe d’oro d’estate, si infiammano di foglie cadute in autunno, si velano di bianco e d’argento l’inverno e tornano verdi a primavera; tra queste verdi colline di boschi e prati, rigate da fiumi e ruscelli, troviamo alcune tra le sorgenti termali più famose d’Italia, una di questa è Chianciano Terme. 


Le Terme di Chianciano sono situate nel parco termale secolare dell’acqua Acqua Santa, sgorgano le acque per la cura del fegato e dell’apparato gastroenterico: Acqua Santa ed Acqua Fucoli.
L'Acqua Santa è un'acqua termale e minerale, classificata come bicarbonato-solfato calcica, sgorga a 33° quest'acqua è depurativa, detossinante e stimola il metabolismo, per questo viene prescritta in varie diete, ne basta un bicchiere bevuto al mattino a digiuno, e subito si notano benefici. 


 

A Chianciano trovate due strutture termali, le Theia, le piscine termali adatte a tutta la famiglia, dotate di un 'area specifica per i più piccoli, con piscina, vasca delle palline, “La Grotta secca” e la “Grotta umida”, con temperature adatte a bambini fino ai 12 anni, giochi e trattamenti a loro dedicati, qui troverete una parte esterna di piscine con temperature comprese fra i 33° e i 36°, una parte interna ed un centro al chiuso dedicato ai più piccoli.
Vivere una magica esperienza con tutta la famiglia è davvero facile, basta scegliere uno dei pacchetti-soggiorno messi a disposizione, e le Theia, con grandi piscine dove anche i più piccoli hanno una spa dedicata, e le Sensoriali, in cui la temperatura arriva a 38°, ci sono vari getti di acqua, diverse postazioni di idromassaggio ed a parte, a sovrastare tutto, una piscina di acqua calda salata tonificante, la piscina si affaccia sul parco dell'Acqua Santa, un bagno caldo immersi nella natura e nel verde, quasi una magia.

Le Terme di Chianciano sono state premiate con l’ESPA (European Spas Association) Innovation Award 2018 nella categoria “Innovative Health SPA Programme”, per aver saputo ‘fondere’, in una visione innovativa di salute, trattamenti termali tradizionali con cure di eccellenza personalizzate, il premio è stato consegnato durante il congresso annuale dell’Associazione, ospitato quest’anno a Domburg in Olanda, in una serata speciale a cui erano presenti più di 70 rappresentati delle realtà termali Europee.
Le Terme di Chianciano si distinguono per essere specializzate nella cura idropinica associata a uno specifico fango che attiva le funzioni epatiche, grazie alle proprietà chimiche e fisiche e alla temperatura, con un impatto positivo sulla digestione e sul funzionamento metabolico del corpo, mentre UPMC Institute for Health è un Centro avanzato e integrato di medicina preventiva che offre servizi specialistici clinici e diagnostici ambulatoriali per la prevenzione e il trattamento di patologie epato-bilio-pancreatiche e gastrointestinali, malattie cardiovascolari, diabete e sindrome metabolica, anche attraverso l'esercizio fisico come strumento di prevenzione e cura. 


 
Il progetto premiato è stato ritenuto innovativo e avanguardista, infatti, Terme di Chianciano e UPMC Institute for Health hanno saputo coniugare in un percorso efficace di salute, la tradizione termale, da anni perseguita a Chianciano Terme e implementate dalla struttura toscana, con il know-how di UPMC (Centro medico dell’Università di Pittsburgh), una scelta sinergica che consente di offrire ai pazienti soluzioni ‘classiche’ che utilizzano l’acqua termale per il trattamento di problemi digestivi integrate in programmi personalizzati per la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie metaboliche e l’adozione di stili di vita sani.


Presso Parco Acqua Santa - Piazza Martiri Perugini
www.termesensoriali.it
https://www.facebook.com/TermeSensoriali/
https://twitter.com/chianciasi
https://twitter.com/termechianciano
Solo su prenotazione con accessi a turni prestabiliti.
Per prenotazioni:
Uffcio Booking 848 800 243 (9-19 tutti i giorni) 
prenotazione@termechianciano.it
 

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