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L'arte è tutto ciò che nasce dal sogno, e plasmato dalle mani dell'uomo diventa realtà....

martedì 30 ottobre 2018

Ricette di Halloween: Bulbi oculari al cocco

La ricetta di ieri era senza dubbio mostruosa, nel senso buono, era un ottimo polpettone, anche se a forma di mano, tuttavia mi sembra giusto far divertire anche i più piccoli durante la notte più spaventosa dell'anno.
Sto parlando di Halloween!
Voi da cosa vi mascherate?
Personalmente mi sono sempre mascherata, ma quest'anno mi sento abbastanza pigra, sarà che al momento non sono neanche le 7 di mattina, e probabilmente a quest'ora si sente pigro chiunque, o forse perchè di solito qui a fine ottobre siamo invasi da una piccola ondaa di caldo, quasi fosse una magia di Halloween che ci permette di andare in giro a fare "dolcetto o scherzetto" con giusto il costume senza giacche o giacconi.
Invece ieri eravamo in piena allerta meteo, sotto uno strano cielo giallo, unatromba d'aria poco distante, diluvi e allagamenti, ecco, ieri si che è stata una giornata spaventosa, e pensare che neanche una settimana fa il pomeriggio era quasi da mare...

Quella di oggi è una ricetta "versatile", nel senso che sono tartufini al cocco trasformati in "bulbi oculari", le pupille sono realizzate in glassa, quindi davvero, niente di più semplice, ho arricchito questi tartufini con un cuore di nocciola, ma potrete tranquillamente sostituirlo con una mandorla o del cioccolato, a voi la scelta, la realizzazione è davvero semplicissima, è la presentazione che è molto film horror, ho allestito il set fotografico, che poi è rimasto pari pari così trasformandosi in un porta cioccolatini che abbiamo piazzato sul mobile di sala, gli ospiti hanno gradito molto...
Per vostra informazione il teschio è quello della collana di libri "Esplorando il corpo umano", disposto sopra ad una mini fontanella di quelle che fanno il fumo, ovviamente ho accompagnato il tutto con della bellissima musica, horror pure quella...

Prometto che da dopo domani ricomincerò con ricette normali, anzi, vi dirò di più, aspettatevi delle ricette in stile autunnale ma molto chic ed il racconto del nostro viaggio in Bulgaria con tutte le cose che dovete sapere prima di partire, e già so che dopo aver letto il racconto la Bulgaria sarà una delle prossime mete, si spende poco, si mangia bene e si sta divinamente!

Adesso vi lascio a questa versione dei tartufini al cocco:
senza glutine e senza uova



Bulbi Oculari al Cocco

300 g di latte condensato
200 g di cocco in scaglie + 100 g per la decorazione
una manciata di nocciole
200 g di burro di cacao per la copertura*

Mescola il latte condensato con il cocco in scaglie, a parte fai fondere l'olio di cocco in un pentolino a fuoco dolce, lascialo intiepidire ed uniscilo all'impasto, servirà a dare una consistenza più compatta e vellutata ed un sapore meno dolce, mescola energicamente.
Tosta le nocciole, oppure no, vedi tu, io le preferisco tostate, ma considera che daranno al tartufno un sapore più deciso.
Lascia riposare in frigorifero l'impasto per un minimo di 3 ore, quindi con le mani leggermente inumidite ricava delle palline, inserendo dentro ogni pallina una nocciola, passa nel congelatore per 30 minuti, giusto per far solidificare meglio la parte esterna.
Fondi il burro di cacao, lascalo raffreddare leggermente ed immergici i tartufini, dovrai immergerli completamente, ed hai 2 opzioni, la prima è quella di disporli su una griglia e colarci sopra il burro di cacao, la seconda, quella per cui ho optato io, è quella di infilzare i tartufi con uno stuzzicadenti ed immergerli nel burro di cacao fuso ma raffreddato il più possibile.
Dopo averli immersi "staccali" dallo stecchino aiutandoti con una forchetta, lasciali cadere nel cocco in scaglie e rotolali velocemente, lascia raffreddare nuovamente in frigorifero per 10 minuti.
Il più è fatto.

Per gli occhi di glassa


zucchero a velo
succo di limone
coloranti alimentari

Per trasformare i tartufini in occhi, ho semplicemente ottenuto una glassa unendo succo di limone, zucchero a velo e coloranti alimentari, ho lasciato colare sulla carta da forno delle gocce di glassa verde chiara, verde scura ed azzurra, al cui interno ho colato della glassa nera, sporcandola poi con poco bianco, ho lasciato essiccare all'aria per qualche ora, ed infine con delicatezza e con l'ausilio di altra glassa ho attaccato questi occhietti ai tartufini.

*Burro di cacao: ormai lo si trova ovunque, ma potete tranquillamente sostituirlo con del cioccolato bianco, visivamente il risultato è il medesimo, tuttavia i tartufini risulteranno un po' più dolci.




lunedì 29 ottobre 2018

Ricette per Halloween: La mano morta (quasi letteralmente)

Oggi qua eravamo in piena allerta meteo, un disastro, un vento così forte che faceva paura, e da paura è anche la ricetta della cena, con questa si va quasi a concludere la serie di ricette per festeggiare Halloween anche a tavola.
Nessuno ovviamente vi vieta di riproporre questa ricetta in chiave "normale", ma per la serata più spaventosa dell'anno potete concedervi una piccola eccezione, i bambini saranno felicissimi, mia figlia si è divertita ed ha riso tantissimo quando ho portato questo polpettone in tavola, e se vostro figlio non è amante delle verdure potrete unire all'impasto di questa ricetta della carote grattugiate, delle bietole o degli spinaci frullati, o perchè no anche delle barbabietole.

La mano morta
(quasi letteralmente)
 


per 4 persone

1 porro
250 g di pancetta affettata sottilmente
400 g di macinato
100 g di salsiccia
150 g di parmigiano grattugiato
1 tuorlo
200 g di mollica di pane
pepe nero
3 cucchiai di senape


In una bowl mescolate il macinato, la salsiccia, il parmigiano, il tuorlo e la mollica di pane precedentemente ammollata nel latte e poi ben strizzata, pepate e mescolate, non aggiungete sale, la salsiccia darà sapidità ed anche la pancetta rilascerà alla carne il suo sapore durante la cottura.

Eliminate le estremità del porro e le foglie esterne, ricavate dei rettangoli dalla parte bianca più spessa e teneteli da parte, saranno le "unghie" della vostra mano.
Disponete una palla d'impasto nella teglia da forno, infilzatevi la parte bianca del porro ed inizate a "costruire" la mano intorno al porro, una volta formata copritela con la pancetta a fette e spennellatela per bene con la senape, quindi disponete i rettangoli di porro alle estremità delle mani, per formare le unghie.
Ungete lievemente il tutto ed infornate a 180° in forno preriscaldato fino a cottura.
Servite accompagnando con una salsa al pomodoro per rendere il tutto più "macabro".

Per la salsa di accompagnamento


300 g di passata di pomodoro
1 gambo di sedano
1 cipolla bianca
1 peperone rosso
3 cucchiai di aceto balsamico
3 cucchiai di zucchero di canna
sale

Frullate a crudo tutti gli ingredienti, versateli in un pentolino e fate ridurre di circa la metà, infine aggiustate di sale e portate in tavola.

domenica 28 ottobre 2018

Luna piena di Halloween in Marocco, ovvero uova al pesto di menta e olive

Sto allegramente sorseggiando un mojito al frutti tropicali, nel mentre sto qui a scrivervi una ricetta iper facile per Halloween, giuro che è l'ultima, o quasi, che vi do, ne ho altre due in realtà, poi prometto che ho finito, così dopo


oggi vi presento le uova "luna piena di Halloween in Marocco", il nome è altisonante e esotico, il realtà le calorie non sono "fantasma" ma reali, ma tranquilli, sono poche, la "luna piena" è un tuorlo e del Marocco sono i profumi con cui questa ricetta è stata preparata, ovvero la menta e le olive nere, rispetto a quello che siete abituati a vedere su questo blog questa ricetta è proprio una bazzecola, è facilissima da preparare ed è davvero buona, il trucco è, come sempre, utilizzare i migliori ingredienti che riuscite a trovare, in questo caso uova fresche di giornata, formaggio filante meglio se tagliato a fette personalmente da voi, olive nere al forno, burro d'alpeggio, menta fresca e fiocchi di sale niente di più semplice, eppure i bambini apprezzeranno molto.
Le ricette del mese sono praticamente tutte dedicate ai bambini, e mi sembra giusto visto che ormai Halloween è alle porte, perciò, il tocco di classe saranno le fette di formaggio tagliate a forma di fantasma, pronti ad iniziare?

Luna piena di Halloween in Marocco



 A persona

1 uovo fresco di giornata
una noce di burro
6 foglie di menta
2 olive nere al forno
1/2 acciuga dissalata
1 cucchiaino d'olio
fiocchi di sale
formaggio filante a fette


In una terrina di terracotta fate sciogliere la noce di burro, unite l'uovo e portate a cottura in forno.
A parte tritate fino ad ottenere un pesto, le olive, la menta, l'acciuga ed un po' d'olio, se preferite aumentate le dosi e frullate con il robot a lame.
Tagliate a fette il formaggio filante e con dei tagliabiscotti ricavate dei fantasmini.
Non appena l'uovo sarà cotto sfornatelo, conditelo con una presa di sale e con il pesto di menta e olive precedentemente ottenuto, adagiate il fantasmino, decoratelo creando occhi e bocca con rondele di olive sott'olio a piacere, copite per qualche secondo per far si che il formaggio inizi a fondersi e servite.
Happy Halloween!!




sabato 27 ottobre 2018

Sformatino di Halloween di formaggio filante

Come sono belle quelle pubblicità dove si vede la mamma giovane, bella e felice, con i capelli che sembrano appena acconciati dal parrucchiere, il grembiule da cucina candido, e il polpettone appena sfornato che viene tenuto con i guantoni da forno mentre la mamma piroetta su se stessa leggera come una ballerina di danza classica, con la grazia di un cigno, come se la teglia non bruciasse proprio.
Mentre la mamma saltella felice con la teglia in mano i bambini arrivano a tavola, anche loro saltellando, vestiti di tutto punto si siedono mentre la mamma offre loro una fetta di polpettone, il papà, tornato da lavoro smette di leggere il giornale, assaggia il polpettone ed esclama "cara hai usato una nuova spezia?"e mangiano tutti felici e contenti parlando di come hanno trascorso la loro perfetta giornata, di sfondo la cucina che brilla come se fosse nuova, la tavola imbandita, il gatto che ronfa sul pavimento vicino alla tavola...

Adesso cambiamo scena: casa mia.

Non so come funziona a casa vostra ma nella mia il momento della cena è sempre un delirio, io non sembro affatto uscita dal parrucchiere, non indosso un bel grembiulino bianco e la maggior parte delle volte sono ricoperta di farina da capo a piedi, mi tocca chiamare Keira e Valerio a tavola una decina di volte, che nel lungo tragitto dei 7 metri che dividono il divano dalla tavola si perdono a far cose, mentre loro si mettono a tavola io sforno un arrosto gourmet cotto a bassa temperatura per 96 ore con 3 tipi di salse diverse, nello stesso momento i gatti mi si fiondano davanti ed io rischio di fare il lancio della teglia con me che gli volo dietro, fortunatamente riesco sempre a non cadere ma intanto mugugno e cerco di fare in fretta perchè manco con i guanti d'amianto quella teglia brucerebbe meno, e non riuscirei a tenerla in mano un attimo di più.
Il mio ragazzo è stanco dopo aver lavorato ed ha fame, tanta fame, così tanta fame che neanche il tempo di affettare l'arrosto che già ne ha messe in bocca due fette intere, nel mentre continuo ad affattera mi giro verso Keira e noto che ha ancora i vestiti buoni e non quelli per casa, non faccio in tempo a finire la frase "vai di corsa a cambiarti" che un pericoloso goccione di salsa cade quasi a rallentatore sui suoi pantaloni, al chè va a cambiarsi, non prima di aver ben inzuppato la maglia nel piatto per spostarlo.
Alla fine ci sediamo tutti a tavola, Valerio parla, io mi esibisco in un coro di "shhhh! Shhhh!" cercando di zittirlo per ascoltare Gerry Scotti e dare le risposte ai quiz prima dei concorrenti del programma, dopotutto io sono l'enciclopedia delle cose inutili, e ogni tanto quello che so serve a qualcosa.
Nel mentre Keira continua a schizzare salsa ovunque, Valerio continua a trangugiare arrosto come se non ci fosse un domani, il gatto, uno dei tre a caso, di solito Benjamin, artiglia le gambe di chi gli capita a tiro per elemosinare un pezzetto di carne, ogni tanto partono urla disperate quando le sue unghie affondano nelle nostre gambe senza preavviso, nell'altra stanza, un altro gatto a caso, di solito Dodo, miagola per attirare l'attenzione.
Alla fine della cena chiedo tutta speranzosa "com'era il manzo?" e viene fuori che Keira per guardare la tv neanche ha guardato il piatto, e dice "buono" a prescindere, a volte riusciamo anche a spostarle il piatto di sotto il naso senza che lei se ne accorga, è esilerante guardarla mentre cerca di prendere a forchettate il tavolino, e Valerio mi guarda e dice "buono", ma io lo so che aveva così tanta fame che neanche si è accorto che quello che aveva nel piatto era manzo e non pollo...

Nonostante tutto adoro la mia famiglia, il fatto che Valerio trovi sempre il lato positivo di tutto e che riesca sempre a strapparmi un sorriso, e Keira, che con i suoi occhioni innocenti riesce a non farsi brontolare neanche quando rovescia inavvertitamente roba in testa ai gatti, e poi ci sono serate come quella di ieri, dove Vale torna dal lavoro, mi chiede cosa c'è per cena, ed io rispondo: "mummia filante..."

Sformatino di formaggio filante


 Questa è una ricetta iper-facile che potrete realizzare a forma di mummia per Halloween, o semplicemente con una sfoglia classica durante il resto dell'anno, ovviamente potete scegliere di comprare una pasta sfoglia già pronta per l'utilizzo, oppure potete sbizzarrirvi in casa con questa ricetta veloce che potete aromatizzare a picimento, al pepe ad esempio, per quei formaggi che hanno bisogno di un po' di brio in più, allo zafferano se vi sentite audaci, all'aceto balsamico se volete utilizzare un formaggio erborinato, e perchè no anche con le spezie che più preferite!
Il consiglio che vi do è di scegliere un formaggio adatto alla cottura, quindi via ad erborinati non stagionati, tomini e formaggi a pasta filata, ma bando a stracchino, ricotta e spalmabili che risulterebbero troppo liquidi dopo la cottura.
Io ho scelto un formaggio Francese a crosta fiorita, quelli con la crosticina morbida e bianca per capirci, che in linea di massima sono tutti adatti ad esser cotti, alcuni tuttavia rilasciano un po' di siero, quindi se volete rendere il tutto più gustoso potete aggiunge sopra al formaggio, prima di coprirlo con la sfoglia, frutta secca come mirtilli rossi, o noci e nocciole tritate, o perchè no una purea di verdura molto asciutta e cotta al vapore, una purea di zucca ad esempio, adattissima a questo periodo, oppure pere a tocchetti!

Dato che ho scelto un formaggio dal gusto delicato ho voluto realizzare una sfoglia al latte, voi potrete tranquillamente sostituire il latte con acqua.

Per la sfoglia in 5 minuti


120 g di burro freddo
130 g di farina 00 + 50 g per lavorare l'impasto
60 ml di latte  
3 g di sale

Unite nel robot a lame la farina, il sale ed il burro freddissimo tagliato a cubetti.
Unite il latte a temperatura ambiente e lavorate per pochi secondi, fino ad ottenere un impasto omegeneo.
Trasferite in frigorifero per una manciata di minuti, quindi stendete l'impasto sul piano dal lavoro con il mattarello, ripiegatelo più volte su se stesso e stendetelo.

Finitura e impiattamento

formaggio a crosta fiorita

Disponete il formaggio in una pirofila, aggiunete a vostro piacimento frutta secca o dadolini di pere, coprite con la sfoglia e sigillate bene i bordi, io ho ricavato tante strisce di sfoglia e le ho sovrapposte per formare una "mummia"; gli occhi li ho poi fatti con due rondelle di oliva nera denocciolata.
Infornate a 120° fino a doratura, la temperatura non troppo alta farà si che il formaggio abbia il tempo di sciogliersi uniformemente, non alzate la temperatura oppure rischierete di bruciare la sfoglia e lasciare intatto il formaggio!
Per un risultato migliore il formaggio dovrà essere a temperatura ambiente.






venerdì 26 ottobre 2018

Mini pasticci di vitella con ricotta, zucca e cheddar fondente al profumo d'arancia

Ormai il conto alla rovescia per Halloween è agli sgoccioli, avete già deciso cosa preparare per la cena della notte più spaventosa dell'anno?
Per chi ha bambini il 31 ottobre è decisamente il giorno più divertente che ci sia, tra zucche e cupcake di tutti colori, ieri vi ho proposto una versione simpatica di una tartare a base di zucca caramellata e aceto balsamico, ma dato che non tutti, sopratutto i più piccoli, gradiscono la carne cruda, ecco che oggi vi darò una versione un po' diversa, stessa presentazione, ingredienti diversi e... cotta!

Mini pasticci di vitella con ricotta, zucca e cheddar fondente al profumo d'arancia




Per i mini pasticci

400 g di macinato di vitella
100 g di ricotta di pecora
1500 g di polpa di zucca
1 tuorlo 
olio d'oliva
pepe verde macinato fresco
sale

In una bacinella unite tutti gli ingredienti tranne la zucca e mesclate bene.
A parte grattugiate la zucca con una grattugia e saltatela velocemente in padella con poco olio per farla dorare, unite quindi la zucca al macinato ed impastate, aggiustate di sale e pepe.

Finitura e impiattamento

fette sottili di cheddar
scorza di 1 arancia
burro d'alpeggio

In una padellina sciogliete il burro e unite la scorza grattugiata dell'arancia, formate con la carne delle polpette schiacciate e cuocetele pochi minuti per lato, quindi ultimate con la fetta di cheddar tagliata a forma di zucca.
Per ottenere la fetta di cheddar a forma di zucca basterà utilizzare uno stampino per biscotti.
Potrete tranquillamente sostituire il cheddar con del formaggio a pasta filata bianco e ricavare dei fantasmini al posto delle zucche, anche delle comunissime sottilette andranno più che bene.


Il tocco in più: Se la ricetta la preparate per degli adulti, aggiungete un peperoncino fresco dolce e poco piccante tritato finemente e privato dei semi al burro, insieme alla scorza d'arancia, per rendere il tutto un po' più piccante!

giovedì 25 ottobre 2018

Tarta-zucche, le tartare alla zucca caramellata e aceto balsamico per Halloween

Halloween si avvicina, non so voi ma io lo adoro, con mia figlia Keira andiamo sempre in giro a fare dolcetto o scherzetto, sarà che per noi è una lunga tradizione, e lo festeggiavamo ancor prima che andasse di moda qui in Italia, un po' perchè ci piacciono le zucche usae come decorazione, un po' perchè avendo parenti americani per noi è sempre stata una tradizione festeggiarlo, e quindi dal primo di ottobre la nostra casa si è sempre riempita di centrotavola fatti di piccole zucche e rami con bacche e foglie secche intrecciate, candele profumate alla cannella, zucche colorate, lucine dai toni caldi, cappelli da strega su ogni peluches e dolcetti con i frutti che questa stagione offre sempre pronti da offrire.
Amo l'autunno perchè tutto quello che nasce in questa stagione per me è una vera e propria coccola, dal calore caldo della zucca alla sua conistenza cremosa e vellutata, dalle castagne dal guscio forte e lucido ma con il cuore morbido e fondente, i barattoli in dispensa che si riempiono di fiori di finocchio selvatico, alle torte di patate dolci che lievitano lentamente in forno, è tutto morbido e caldo, avvolgente come l'abbraccio della mamma, rassicurante come un bel sogno.
Beh certo, per Halloween ci si aspetta anche qualcosa di spaventoso, o quantomeno qualcosa che ricordi fantasmi, pipistrelli, streghe e zucche intagliate, perciò eccovi qualche ricettina tutta per voi!

Tarta-zucche le tartare alla zucca caramellata e aceto balsamico



 Per la zucca caramellata

100 g di polpa di zucca tipo Hokkaido
1 cucchiaio di zucchero di canna
1 presa di sale
1 noce di burro

Tagliate a cubetti piccolissimi la zucca, saltateli in padella con la noce di burro, unite lo zucchero di canna e il sale, mescolate, aggiungete 1 mestolino di brodo o di acqua e lasciate che si ammorbidisca, attenzione, non dovrà diventare una crema!

Per la tartare


300 g di polpa di vitello macinata al coltello
2 cucchiai di cipolline sottaceto
zucca caramellata
sale
pepe nero macinato fresco

Unite tutti gli ingredienti e mescolate, quindi con l'aiuto dei coppapasta formate dei cilindretti.

Finitura e impiattamento


Aceto balsamico 
formaggio tipo cheddar o al peperoncino a fettine sottilissime

Spennellate la superficie delle tartare con l'aceto balsamico, con un taglia biscotti a forma di zucca ricavate delle zucche dalle fette di formaggio, intagliate occhi, bocca e naso e adagiate le zucche ottenute sulle tartare poco prima di servire.



mercoledì 24 ottobre 2018

Itinerari di Gusto: "El Inca", un angolo di Perù a Firenze



Sono sicura che molti di voi non conoscono la cucina Peruviana, dopotutto i ristoranti che propongono i piatti di questo paese non sono molto diffusi, tuttavia noi abbiamo avuto la fortuna di scoprire il ristorante "El Inca", un vero e proprio angolo di Perù in quel di Firenze.
Camminare per Firenze si sa, mette fame, in questo periodo poi, le strade si riempiono di profumo di marzapane, marron glacè, caldarroste e lampredotto, ed ovviamente tutti vogliono provare le specialità fiorentine, ma da oggi c'è una novità, un piccolo ristorante coloratissimo, pieno di zucche lavorate e dipinti Peruviani dove l'atmosfera è unica.
Scordatevi piatti troppo piccanti o sapori che si discostano troppo dai nostri gusti, la cucina da El Inca è raffinata, con ingredienti Peruviani che si fondono con materie prime del territorio, nel menù compaiono così ostriche freschissime e mais bianco, carne a km 0 e salse realizzate con peperoncini fatti arrivare appositamente dal Perù.
In cucina Pablo Gucic Ferrer ed in sala la bravissima Monica Yamile Aguilar Cabrera, che saprà guidarvi attraverso una degustazione studiata appositamente per voi.
L’impiattamento è moderno e pulito, le cotture perfette ed i sapori perfettamente bilanciati, tanto che anche i bambini gradiscono molto, compresa mia figlia che ha adorato il pranzo dall’antipasto al dolce, non lasciando neanche una briciola nel piatto, e per chi ha figli questa non è una cosa da poco.
 

Ha aperto da poco più di due annu ma già è una meta fissa dei fiorentini e dei Toscani che giungono fin qui per godersi una bella visita alla città ed un lauto pasto, non è raro trovarlo strapieno di famiglie felici a pranzo e coppiette di innamorati la sera, dopotutto questo è un ristorante adatto per tutte le età e per tutte le tasche, non è raro che chi c’è stato vi dica che Pablo e la sua cucina meritino una stella Michelin!

 
Pablo è uno chef giovane e pieno di passione per il suo lavoro, la sua cucina è fatta di precisione maniacale e concentrazione, con il risultato che ogni piatto è studiato nel minimo dettaglio, dalla scelta delle materie prime, sempre freschissime, all’impiattamento pulito e moderno, fino ad arrivare all'abbinamento dei sapori che danno vita ad una cucina fusion che non può non conquistare al primo assaggio, come il tanto decantato polpo affumicato, che si scioglie in bocca, servito su un letto di quinoa, accompagnato da una salsa di olive Peruviane, imperdibile!
Non troverete piatti così da nessun altra parte!
Tutte le portate sono preparate espresse, dall’antipasto al dolce, non c’è niente di precotto o preparato in anticipo, questo fa si che ogni boccone sia una vera e propria esplosione di sapore, ogni chips estremamente croccante ed ogni dessert freschissimo; nonostante ciò i tempi di preparazione non sono lunghi, Pablo è veramente veloce e ad ogni modo l’atmosfera rilassata che si respira da El Inca vi farà perdere la cognizione del tempo.
Ma parliamo un po’ del menù...

 
Noi siamo stati accolti con un piacevole stuzzichino, mais bianco croccante e chips di verdure, il mais con il lime non lo avevo mai provato ed è una delle cose più buone che ci siano!

Antipasto:

Per me Ostricas en salsa chalaca, freschissime ostriche con mais bianco e una salsina saporita

 
Per Keira deliziose e croccanti alici fritte servite con mango e avocado

Per Valerio bocconcini di Manzo con 3 salse diverse, una più buona dell’altra


Dall’antipasto passiamo direttamente ai secondi, abbondanti, per me la ceviche di branzino con lime, mais, peperoncino, cipolle e patate dolci, piatto conosciuto in tutto il mondo, forse il più famoso della cucina Peruviana, saporito, immerso in una salsina leggermente piccante, un piatto rinvigorente, non sto scherzando, dopo averlo mangiato vi sentirete felici e pieni di energia, a quanto pare questo è l’effetto magico che questo piatto fa a chiunque lo assaggi!

Per Keira degli ottimi gamberi con avocado, lime e manioca, cottura perfetta, sapore unico, un leggero sentore di brace e di affumicato, un piatto eccezionale e indimenticabile.
 

Per Valerio un piatto da oscar, polpo affumicato morbido come il burro, su un letto di quinoa che conferiva una delicata croccantezza unita alla sapidità e alla cremosità del formaggio, perfettamente bilanciata da un leggero tocco di agro dato da una cremosa salsa di olive del Perù, un piatto che da solo vale un viaggio a Firenze!



Dai secondi passiamo direttamente ai dessert, partiamo da quello preso da Valerio, un semifreddo con salsa di maracuja, fresco e delicato.
 Keira ha invece ordinato un “dulce de lucuma”, una deliziosa fetta di quello che somiglia molto ad un cheese cake, con una fragrante base al cioccolato e salsa di lamponi, da leccarsi i baffi!
 Per me un dolce particolare, ero stata avvertita che essendo preparato espresso ci sarebbe voluto un po’ di tempo, ma l’attesa non mi ha spaventato, che poi, neanche mi sono accorta del tempo che passava, tra la musica e le chiacchiere, ad ogni modo il gioco è valso la candela, il mio dessert era il “pie de limon”, una crostatina con crema al lime calda sormontata da una montagna di meringa morbida passata al cannello.


Non posso non menzionare le birre Peruviane, in particolare la Cusqueña Negra Dark Lager, una birra davvero particolare, dal sentore di malto e caramello, a noi è piaciuta tantissimo!
Imperdibile anche la limonada de hierba buena, una sorta di virgin mojito delizioso che si sposa a meraviglia con tutti i piatti del menù, in particolar modo con quelli piccanti, Keira ne ha bevuto mezzo litro!


In conclusione posso dirvi che non vedo l'ora di tornare da El Inca per assaggiare tutti i piatti proposti nel menù, questo è uno di quei ristoranti dove ogni pasto è un'esperienza ed ogni piatto condito da pura gioia, una cena qui vi rimetterà al mondo, vi farà tornare a casa sazi, appagati e pieni di voglia di vivere, e no, non sto esagerando, la cucina Peruviana fa proprio questo effetto, e la cucina da El Inca è sinonimo di emozione, lo chef
Pablo Gucic Ferrer è destinato a far parlare molto di se, segnatevi l'indirizzo!

 


Ristorante 'El Inca'

Via Lapo Di Castiglionchio 14.16 A 
Firenze

Info e prenotazioni:

393 132 6951
389 907 2533
055 088 1288


Sito: qui
El Inca su Facebook: qui.

mercoledì 17 ottobre 2018

Cappello del prete cotto a bassa temperatura con chips croccanti


Oggi vi presento una ricetta semplice, semplice, fidatevi lo è, anche se a prima vista può non sembrare, è una coccola autunnale, la carne con la cottura sottovuoto a basse temperatura diventerà tenerissima ed in bocca si scioglierà come cioccolato fondente, la salvia e la lunga marinatura renderanno ogni boccono pieno di sapore, e le chips croccanti conferiranno un tocco unicamente sfizioso al piatto, utilizzate verdure di stagione dal sapore forte e deciso come le barbabietole, o perchè no anche cipolle e patate dolci.
Io poi adoro ll tartufo, chi mi conosce lo sa che lo apprezzo particolarmente, perciò ho condito la carne con un filo d'olio al tartufo, ho utilizzato un olio Istriano della mia terra, prodotto dalla famiglia Karlić.


Cappello del prete cotto a bassa temperatura con chips croccanti






 Per la carne

500 g di spalla di vitello (o cappello del prete)
3 rametti di rosmarino
2 spicchi d’aglio grandi
 1 presa abbondante di sale
Pepe nero macinato fresco
Tabasco 2 gocce
Salvia 10 foglie
Mirto 2 rametti
Olio extra vergine d'oliva
 

In una ciotola pestate gli aromi, uniteli a poco olio ed usate la mistura per massaggiare la carne.
Riponete la carne in un contenitore e lasciate marinare in frigorifero una notte.
Trascorso il tempo di marinatura ripulite bene la carne, mettetela in un sacchetto per il sottovuoto e cuocetela per 3 ore a 65°, la carne risulterà tenerissima.
 

Per le chips di verdure croccanti


2 topinambur
1 sedano rapa
2 cuori di carciofo
1 barbabietola

A parte friggete le chips di vegetali, tagliate a listarelle fini le vostre verdure e friggetele in abbondante olio bollente.
Ho voluto utilizzare verdure dal sapore deciso, che meglio si abbinassero al taglio di questa carne, ho utilizzato topinambur, sedano rapa, cuori di carciofo e barbabietole.

Finitura e impiattamento

Olio extravergine d’oliva o olio al tartufo
Fiocchi di sale

Togliete la carne dalla busta per il sottovuoto, tagliatela a fette, conditela con un filo d'olio, oppure olio al tartufo se preferite, spolverate con fiocchi di sale ed un buon bicchiere di vino rosso.



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