Ma non disperate, ancora qualche giorno e potrò rimettermi ai fornelli, purtroppo, di tempo proprio non ne ho, ed anche adesso, vi sto scrivendo da fuori casa.
Le novità però, come promesso, non mancheranno!
Sono pronta a tornare più carica che mai!!!
La ricetta di oggi, è una delle mie ricette preferite, una di quelle ricette vellutate, calde e cremose, che mi riportano alla mente quella sensazione che avevo da piccola, quando fuori infuriavano i temporali, che, dalla vetrata che dava sul giardino, si vedevano tutti.
In quei momenti, anche se il mio posto, era quello davanti alla vetrata, non me la sentivo di dar le spalle al mostruoso temporale, e così me ne stavo rannicchiata sulla sedia, aggrappata al grande tavolo tondo, a fissare con timore il cielo plumbeo, che già alle prime ore del pomeriggio era nero come pece.
Ma in casa la luce era calda, ed anche se fuori faceva freddo ed i tuoni mi terrorizzavano, in quella casa mi sentivo protetta.
Anche se mamma lavorava, e nonno anche, anche se eravamo solo io è nonna contro il mondo, o peggio, contro il temporale....
E poi, mamma tornava da lavoro, appena sentivo il campanello correvo al portone, e mamma, faceva capolino al portone di ingresso, con i cappelli arruffati e pieni di goccioline di pioggia, con l'ombrello grondante, con le scarpe tanto di moda in quegl'anni, diventate poi icona di stile anni 80'.
Nonno dell'ombrello non ne aveva neanche bisogno, lui arrivava dopo tante ore di lavoro e fatica, brontolando e borbottando qualcosa tra se è se, contro quella pioggia incessante.
E così, ci riunivamo a tavola.
E tutto prendeva un senso, quel profumo di soffritto che tanto adoro, che aleggiava in cucina spesso con ore di anticipo prima che arrivasse il resto della famiglia, che nonna con pazienza ed amore, armata di mestolo di legno girava, controllava, per poi aggiungere nuovi ingredienti.
La tavola apparecchiata, il fiasco di vino preso dal vinaio, e quel bicchiere da birra in cui nonno, beveva il suo vino con l'acqua.
Poi nonna serviva in tavola, ma io già mi ero dimenticata del temporale, e portava qualcosa di caldo, ed io ero la bambina più al sicuro del mondo, ed io ero la bambina più felice del mondo...
Questa ricetta la dedico a chi, come me, vuole sentirsi coccolato e tornare un'pò bambino, e dato il periodo, in cui i viali cominciano a riempirsi di foglie che pian piano cadono, in questa calda fine estate in cui i temporali sono spesso frequenti, ecco la ricetta adatta!
Vellutata di Zucca
1 cipolla bianca
1/2 spicchio d'aglio
2 gocce di tabasco
3 cucchiai di olio Roi extra vergine di oliva Monocultivar Taggiasca
2 rametti di rosmarino
1 zucca
sale
pepe nero macinato fresco
1 cubetto di burro da 15 g
1 bicchiere di latte
In una pentola, unite l'olio, quindi la cipolla tritata e lo spicchio d'aglio, fate soffriggere fino a doratura.
Unite il rosmarino, la zucca tagliata a cubetti e copritela con acqua.
Portate a cottura.
Appena la zucca sarà morbida, eliminate i rametti di rosmarino, lasciando solo qualche ago.
Frullate con il frullatore ad immersione, aggiungete il latte, il tabasco, la noce di burro, mescolate e fate addensare.
Salate e pepate.
Potete servire questa vellutata in vari modi....
Suggerimenti di presentazione..E di gusto..
Per una cena tra amici, munitevi di una grande zucca, scavatela, disponetela al centro del tavolo, poggiandola su un gran tagliere di legno, decorando il bordo con foglie secche.
Questa zucca farà le veci di una grande zuppiera.
Per rendere tutto più saporito e rustico, potete condire la zuppa, poco prima di servirla, con cubetti di pane tostato e pepe nero ed un filo di olio Roi extra vergine di oliva Monocultivar Taggiasca.
Per una cena particolare tra vicini di casa, o con bambini presenti, potete scavare piccole zucche "monoporzione" per poi servire la vellutata in due modi:
olio al tartufo Marina Colonna e cubetti di gorgonzola piccante ( se non ci sono i bambini)
Adoro la zucca e questa vellutata è uma favola
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