Voi sapete
cosa sono i somen?
No??
A me lo ha
insegnato Wicky Priyan con cui ho avuto il grande onore di lavorare alla
stesura del suo nuovissimo libro, appena uscito, è stato un lavoro lungo e
duro, ma Wicky è una persona d’oro oltre che un gran maestro, dietro ai suoi
piatti non c’è solo la bontà ma una vera e propria filosofia, ed una cena da
lui non è solo un pasto ma un’esperienza.
Mentre raccoglievo
le sue ricette ho avuto l’onore di cenare diverse volte da lui, e posso dirvi
che il suo libro è la bibbia del pesce, al suo interno troverete ricette con
pesci classici ma anche con pesci esotici o sconosciuti ai più, insomma, più
completo di così non si può e sono davvero felice di aver lavorato al suo
fianco!
Nei mesi
trascorsi insieme ho avuto l’opportunità ed il piacere di scoprire l’arte della
cucina Kaiseki, di vedere quanta tecnica c’è dietro quello che all’apparenza
può sembrare un semplice sashimi, di apprendere quanta pazienza, dedizione ed
impegno servono per trasformare un filetto di pesce in un capolavoro, ed
ovviamente ho appreso anche cosa sono i somen, quelli preparati dal maestro
erano divini, lui utilizza solo i migliori ingredienti, è attento ad ogni
minimo dettaglio di ciò che succede nella sua cucina.
I somen sono
noodles sottilissimi realizzati con farina di grano, di diametro inferiore a
1,3 mm, si gustano spesso freddi, ma anche caldi in brodo, la loro consistenza
è particolare, sono sottili ma consistenti, delicati e saporiti al tempo
stesso, insomma, una piccola scoperta!
Da qui inizierò
un attimo a tergiversare, perché questa ricetta ha una sua storia particolare, tutto
è nato perché io e il mio fidanzato guardavamo Star Trek Voyager, io non so se
avete presente Star Trek, in tutte le serie si mangia un sacco, ci sono piatti
tipici dei vari pianeti, bevande, cocktail, insomma, si trova di tutto, dalla
zuppa allo spezzatino.
Indagando su
questo, per fare una ricetta a tema, mi sono imbattuta in un’intervista dei
primi sceneggiatori, dove asserivano che il cibo in una serie tv è importante,
ed all’epoca si ispirarono a ricette orientali perché all’occhio del
telespettatore sembravano più esotiche, e quindi largo a noodles fritti e
frutta dai colori sgargianti per farla sembrare proveniente da altri pianeti,
via a gelatine e arrosti di animali alieni che magari in realtà erano semplice
pollo alle mandorle, ma poco importa, la fantasia faceva il resto, e questa
cosa mi è piaciuta.
In pratica
dai primi episodi alle nuove serie di oggi il principio è sempre stato quello
di utilizzare ingredienti esotici e particolari per far sembrare le ricette
introvabili sulla terra, ed alcune sembrano proprio appetitose.
A quanto
pare non sono l’unica persona che si è interessata all’argomento, perché esistono
interi siti dedicati e migliaia di persone che provano a cucinare un raktajino
o un hasperat, ci sono anche diversi libri sull’argomento, insomma, mi si è
aperto un mondo.
E dato che
al mio ragazzo avevo promesso una zuppa di gangli ho deciso di realizzare una zuppa
con dei fughi particolari, i “funghi di neve” o tremella fuciformis, sono una
specie di funghi a fronde bianche e gelatinose, sono molto diffusi ai tropici e
sono popolarissimi nella cucina cinese, ho pensato che il loro aspetto fosse
abbastanza esotico, li ho abbinati a della medusa in salamoia, si avete capito
bene, la medusa trattata di per se è salina e croccante, non pizzica, non è
amara, non è piccante, e ricorda vagamente il sapore delle ostriche, si dice
che sarà il cibo del domani, io non lo so, però superato lo stupore iniziale
posso dirvi che, se trattata bene è buona, e che sicuramente non poteva non far
parte di una zuppa aliena.
Ho aggiunto
anche germogli di barbabietola che con il loro rosso acceso incuriosiscono
sempre ed anche i funghi enoki e le pannocchiette baby, dolcissime, il
risultato alla fine era delicato nell’insieme, con varie consistenze, la
freschezza dei germogli di pisello, la terrosità di quelli di barbabietola che
si sposava a meraviglia con i funghi e mitigava la dolcezza delle
pannocchiette, la medusa croccante e sapida e i vari condimenti da aggiungere a
piacere, quasi un gioco più che una degustazione, un gioco di sapori e di
consistenze che si rincorrono tra loro.
A completare
la zuppa sono venuti in mio aiuto i somen, saporitissimi e dalla consistenza
unica, insomma, devo a loro il successo della mia cena a tema!
Che vogliate
servirla come zuppa di gangli o come ramen di somen poco importa, era davvero
buona!
1 kg di ossa
miste
1 cipolla
1 carota
1 costa di
sedano
1 spicchio d’aglio
2 chiudi di
garofano
1 bacca di
anice stellato
200 g di
pancia di maiale
6 grani di
pepe nero schiacciati
2 pomodori
costoluti
1 pezzetto
piccolissimo di cannella di Ceylon
4 l di acqua
Unite a freddo
tutti gli ingredienti, portate a ebollizione e fate ridurre della metà a fuoco
dolcissimo, vi consiglio di preparare questa base il giorno prima.
Una volta
che il brodo si sarà dimezzato schiacciate le verdure con un mestolo, filtrate
e fate ridurre ulteriormente della metà.
Germogli di
piselli
Germogli di
barbabietole
200 g di
medusa in salamoia ben lavata e tagliata a striscioline
4 mazzetti
di funghi enoki
4 funghi di
neve
4 mazzetti
di somen
Tuffate per
un due minuti nel brodo bollente i somen e i funghi di neve, impiattate
disponendo gli ingredienti uno a fianco all’altro.
Solo tu potevi servire a tavola la fantascienza con eleganza e disinvolrura. Complimenti! L'unico limite è non poter essere lì ad assaggiarli, mi si è rotto il teletrasportatore ;-)
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