Proprio di
scrigno parliamo, metaforicamente ovvio, quando citiamo i monti Dauni, perché celati
tra una collina ed una pianura dorata di grano rivestita, troviamo città e
paesi che sembrano piccoli tesori, racchiusi ed immersi in un territorio che
difficilmente lascia indifferenti.
Ne è l’esempio
Lucera, con i suoi 32 945, situata in provincia di Foggia, è nota per la sua sua
fortezza svevo-angioina e il suo anfiteatro romano, fra i più antichi
dell'Italia meridionale, il suo centro storico, è conservato splendidamente; fino al 1806 fu
capoluogo della provincia di Capitanata e di una parte del Molise, è sede
vescovile della diocesi di Lucera-Troia, insieme a Brindisi fu un caposaldo
della presenza romana in Puglia, la città di Lucera era così importante che
aveva addirittura una sua moneta!
Proprio da
qui è partito il mio ultimo viaggio stampa, alla scoperta di Lucera e di tutto
ciò che ha da offrire, il programma era ricco e pieno di cose da scoprire, il
primo giorno ci sarebbe stato il ritrovo di tutti i partecipanti e la cena in
un ristorante tipico e molto elegante, il giorno successivo avremmo poi
proseguito il nostro viaggio verso Troia, alla scoperta del Museo Diocesano e
del Palazzo d’Avalos, avremmo visitato una cantina e degustato vini tipici del
territorio, saremmo poi rientrati a Lucera, dove dopo la cena ci sarebbe stato
uno spettacolo di teatro, anche il giorno seguente lo avremmo trascorso a
Lucera, visitando il teatro Romano e la Fortezza Svevo- Angioina, infine, l’ultimo
giorno avremmo visitato Biccheri, un convento di suore di clausura ed infine
avremmo fatto una breve sosta a pranzo a Foggia prima della partenza, ma
cominciamo da principio.
In viaggio
vero Lucera
Non mi
piacciono le cose semplici, lo sapete, adoro complicarmi la vita, così, due
giorni prima della partenza, il 7 maggio, ero al Mercato delle Vettovaglie a
Livorno per girare dei filmati per la mia brevissima carriera elettorale come
candidata a consigliere Comunale, il pomeriggio ero intenta a realizzare una
ricetta, sempre sotto i riflettori, realizzata con prodotti tipici del
territorio, la sera ero in tv, al mio primo dibattito politico, andato
splendidamente, in diretta, con un’ansia da paura.
Diciamocelo,
sono sempre stata apolitica e continuerò ad esserlo, ma ho deciso di fare
qualcosa per la mia città, ed il modo più giusto per farlo era unirmi all’unica
lista civica che a mio parere poteva veramente fare la differenza: “Livorno a
Misura”, per una città a misura di tutti, per tutti noi non contavano “poltrone”
ma solo rendere migliore la nostra città, ma a quanto pare questa è una città
che ha poca voglia di cambiare e paura di migliorarsi, dopotutto è
comprensibile, l’ignoto fa paura a tutti, fatto sta che dopo il voto sono
venute fuori tante incongruenze e cose che non tornano in cui non mi voglio
addentrare, sono comunque felice di aver avuto la possibilità di contribuire a
fare qualcosa per questa città, come del resto, nel mio piccolo, cerco di fare
ogni giorno.
Chiusa
questa piccola parentesi abbiamo brindato comunque ad una nuova avventura, come
si suol dire “chiusa una porta si apre un portone” ed io mi sono imbarcata in
nuovi progetti, forse troppi tutti insieme, come al mio solito del resto, ma la
cosa mi emoziona, perciò bando alle ciance!
Finita la
giornata di riprese e dibattiti sono corsa a letto, l’indomani mi attendeva un
nuovo viaggio, direzione Firenze, per la lezione sui bignè, che è andata alla
grande, sia io che i miei alunni ci siamo divertiti tantissimo ed abbiamo
realizzato ciambelline di bignè alla panna, eclair al cioccolato fondente e
crema di pistacchio con granella di pistacchio e bignè salati ai semi di sesamo
nero ripieni di mousse di ricotta e salmone affumicato, insomma, una lezione
parecchio golosa, finita la lezione sono corsa in stazione e mi sono fiondata a
casa, l’indomani sarebbe iniziata una nuova fantastica avventura.
Stanca ma
felice la mattina mi sono nuovamente avviata in stazione a prendere il treno
per Roma, per prendere la coincidenza che mi avrebbe portata poi a Foggia, di
li, insieme al resto del gruppo avrei raggiunto Lucera.
Come primo
impatto è spiazzante, Lucera è nel cuore della Puglia, ma sembra un mondo
lontano e a se, si viene accolti da una grande porta di pietra che si affaccia
sulla strada principale, lastricata con grandi lastroni di pietra che portano
fino al centro storico.
Il mio
B&B era proprio alle spalle della cattedrale, un piccolo appartamento d’epoca
completamente rimodernato, gli altri erano alloggiati in Hotel, io invece ero
al Tenente Schiavone, esattamente sopra al ristorante dove avremmo poi cenato
la sera stessa, mi sentivo una principessa, la mia stanza da letto era enorme,
con al centro due poltrone d’epoca, un grande tappeto, mobili in legno
massiccio finemente lavorati ed un letto morbidissimo, il bagno era davvero
grande, con una doccia xxl, anche quello con mobili d’epoca ma completamente
rimessi a nuovo
Prima di
cena avevamo il tempo di disfare i bagagli e farci un giro veloce a piacimento
per il centro, ed io non mi sono lasciata sfuggire la possibilità di fare delle
foto alla splendida cattedrale.
Nonostante
questo maggio sia stato uno dei più freddi e piovosi della storia il tempo è
stato abbastanza clemente e la prima sera l’aria era calda e profumava di
gelsomino, provati dal viaggio e molto affamati ci siamo diretti al ristorante.
Dentro al
Vicolo
Dentro al
Vicolo è un ristorante particolare, appena entrati si scende una scala e ci si
ritrova nella grande sala ricavata all’interno di una cantina le cui mura
medievali sono erette da Federico II si poggiano su più antiche fondamenta Romane,
cenare qui è praticamente come entrare nella storia.
La location
è suggestiva, ma cos’è un bel ristorante senza un ottimo cibo?
Sono stata “cresciuta”
da un grande maestro della cucina e critico gastronomico, da lui ho appreso che
se un ristorante ti piace è giusto che tu ne parli, se invece è il contrario è
meglio tacere, beh, riguardo al ristorante Dentro al Vicolo non posso che
parlarne e parlarne e riparlarne, lo chef Michele Di Donato utilizza ottime
materie prime e rivisita in chiave moderna e molto personale i classici della
tradizione.
Così sapori
semplici come pasta fagioli e cozze si trasformano in un tripudio di sapori con
formati di pasta particolari, il baccalà viene cotto confit per ottenere una
consistenza morbida come il burro, un trancio di ombrina viene arricchita da
saporitissime telline, che rievocano ricordi d’infanzia e giornate in spiaggia,
il tutto è accompagnato ottimo vino, e il dessert preparato dalla pastry chef
Antonella Scarafino è divino!
Il nostro
menù
Benvenuto
dello chef
Baccalà
confit in crosta di pistacchio, pappa al pomodoro e colatura di bufala
Il baccalà
era così morbido che si scioglieva in bocca, ottimo l’abbinamento tra la pappa
al pomodoro, cremosa e delicata, e la colatura di bufala, sapida e con una nota
rinfrescante.
Soqquadro
con vellutata di fagioli cannellini, cozze e aglio nero
Un formato
di pasta particolare con cottura perfetta, cozze freschissime e di qualità
eccellente, ottimo l’impreziosimento del piatto con l’aglio nero.
Ombrina su
guazzetto di verdure e telline
Adoro l‘ombrina,
questa era davvero freschissima, ottimo l’abbinamento con le telline
Mousse di
caffè, spuma all’anice, crumble al cioccolato e macaron al limone
Dessert
favoloso, fresco, morbido e croccante, un tripudio di sapori e consistenze
Ristorante
super!
Dopo cena una breve passeggiata tra i vicoli del centro e poi dritti a letto, che l'indomani sarebbe iniziato il tour, quello vero!
Ristorante Dentro al Vicolo
Continua...
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