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mercoledì 29 maggio 2019

Thèke la Daunia apre gli scrigni, giorno 2 tra Lucera e Troia


Il risveglio a Lucera è stato dolcissimo, il mio B&B Tenente Schiavone era centralissimo ma così ben posizionato da essere nella zona più tranquilla della città, così dopo una bella colazione ho indossato il mio amato abito verde e mi sono ritrovata con il resto del gruppo.
C’è da dirlo, ho fatto molti viaggi stampa in questi anni, ma raramente ho trovato così tanto affiatamento, mi hanno accolta benissimo e mi sono sentita parte del gruppo anche se loro già si conoscevano ed io non li avevo mai visti.


Siamo saliti sul pulmino e ci siamo diretti a Troia cittadina di poco più di 7000 abitanti, che dista una manciata di km da Lucera, il viaggio è stato piacevole, i paesaggi splendidi, campi di grano e girasoli, casolari di campagna e vitigni che si arrampicavano sulle colline.
Ad accoglierci a Troia, per pura casualità abbiamo trovato la miglior voce che una città può avere, quella di chi ci è nato, ci ha vissuto ed è rimasto li a raccontare la sua storia, la voce in questione era di Antonietta Anselmi, plurinovantenne nata alle porte di Troia, che ci ha raccontato di quando era bambina, di come le cose siano cambiate, di come la città sia cresciuta e si sia ingrandita negli anni.


Troia è una cittadina antichissima e ricca di storia, i ritrovamenti archeologici ci raccontano che fu fondata prima delle guerre puniche, prima di essere colonizzata dai Romani la città era conosciuta come Aika, il centro ebbe un forte sviluppo in epoca imperiale quando si trovò ad essere attraversata dalla via Traiana, fu proprio in quell'epoca che venne istituita la diocesi di Eca ad opera dei tre vescovi Marco, Eleuterio patrono di Troia, e Secondino.
Proprio a causa della sua posizione strategica subì molte incursioni mano dei barbari, assediata dai Saraceni e trasformata in roccaforte Bizantina, prese il suo attuale nome nel 1019, quest’anno compie ben 1000 anni, la città, che inizialmente era schierata con gli Angioini si schierò con il tempo con gli Aragonesi ed infine con i Borbone a cui restò fedele fino al crollo della loro monarchia, Troia si rivelò da subito piccola ma con carattere, tanto che durante l’invasione piemontese i cittadini insorsero, e i sabaudi furono costretti a riempire i vicoli di cannoni per domare gli spiriti patriottici.
Tanti sono gli aneddoti e le storie d’Italia che riportano a questa città, come non ricordare ad esempio la banconota da 5000 Lire con l’effige di Antonello da Messina che riportava il rosone della concattedrale della città, o la risposta di Antonio Salandra, politico e giurista Italiano che in periodo prefascista dai suoi colleghi era appellato come “l’illustre figlio di Troia”, che ricevettero la memorabile risposta “ricordate cari colleghi che ciò che per me fu patria, per voi è madre”.

Oltre a questi aneddoti la città ha tanto altro da offrire, tra cui le diverse cattedrali e chiese, o il Palazzo d’Avalos, eretto nel XVI secolo e restaurato ed ampliato nel 1643 da Francesco D’Àvalos, principe di Troia oggi ospita il Municipio di Troia ed il Museo Civico.

Per gli amanti della buona tavola impossibile non provare “la passionata”, dolce tipico del luogo composto da 3 tipi di ricotta, di mucca, di bufala e di pecora racchiusa tra uno strato di pasta di mandorle e poggiata su un delicato strato di pan di spagna, famose sono quelle di Lucia Casoli, che ne propone ben 9 versioni, la trovate esattamente di fianco alla maestosa cattedrale, e potete degustare la versione classica oppure quella al pistacchio, al sambuco, al Moscato di Trani, alla rosa, alla nocciole, agli agrumi o perché no, quella al Nero di Troia, è possibile anche farsi preparare confezioni da asporto.


 Da li ci siamo diretti alla Cantina La Marchesa a Lucera, situata al centro del Tavoliere delle Puglie, si racconta che il vino sia nato proprio in queste zone, dove veniva prodotto già nel II millennio a.C, non a caso Lucera è inserita nella “Strada dei vini D.O.C della Daunia”, ci troviamo in mezzo a campi di grano e di ulivi, ed è proprio qui che nel 1988 Marika e Giorgio fondano la loro Cantina, 15 ettari di vigneti la cui cura e lavorazione è rigorosamente effettuata a mano, dalla potatura alla raccolta qui sono le mani che lavorano per garantire un risultato curato fino ai minimi dettagli, è infatti una potatura minuziosa effettuata da mani esperte che garantisce la massima resa della pianta.




Qui grazie a Marika e Giorgio nascono splendidi vini, il mio preferito è senza dubbio “Il capriccio della Marchesa”, ma anche “Il nerone della Marchesa”, sono senza dubbio i vini che ho preferito tra le 5 etichette prodotte in azienda; ad accoglierci Sergio, il proprietario, con gli occhi buoni e le mani grandi e forti di chi è abituato a lavorare la terra, lui in quei vigneti c’è cresciuto, in quella terra c’è nato e lo si vede, l’amore per i suoi vigneti e il suo vino traspare dalle sue parole, è evidente e non lo maschera, è orgoglioso di quello che fa, e fa bene, perché i suoi vini sono veramente eccellenti, ci ha accolto con un pranzo contadino a base di tutto ciò che di meglio questo territorio ha da offrire, da acqua e sale preparato con la rucola che cresce spontanea alle pendici del castello, al formaggio fresco con le fave, agli affettati a km 0 al suo olio, il tutto accompagnato ovviamente dai suoi ottimi vini, tanto ottimi che mi sentivo felice, quasi fossi tra amici.


 Salutarci è stato difficile, Sergio è una persona splendida, che ci ha fatto sentire la presenza di sua moglie come se fosse con noi, nonostante fosse lontana per lavoro, ci ha raccontato di come Marika ami il suo lavoro, tanto quanto lui, se non di più, e di come sia attiva nel mondo del vino, nei dintorni tutti la conoscono, per l’intera Lucera lei è “la Marchesa”.

Il nostro viaggio è poi proseguito alla Pinacoteca di Lucera, che si trova nell’ ex Convento SS. Salvatore ed ospita uno spazio espositivo permanente che accoglie la sezione locale della Pinacoteca Comunale e la sezione con le collezioni dell’Ottocento e del Primo Novecento, qui si possono ammirare i mosaici di San Giusto, furono scoperto a pochi chilometri da Lucera quasi per caso, durane degli scavi di emergenza per la realizzazione dello sbarramento sul fiume Celone, i mosaici portarono alla scoperta di un sito rurale, poi sommerso dall'acqua, di notevole importanza, con una storia compresa tra il I secolo a. C. e l'VIII secolo d.C.



Un veloce rientro al nostro alloggio ed il ritrovo per cena al ristorante Cirasella, dove si mangia prevalentemente cucina di mare, ho trovato molto buono ed insolito l’abbinamento “baccalà e liquirizia”, il baccalà era cotto molto bene e la liquirizia conferiva una nota molto particolare, anche qui ottimi vini e buon servizio, impossibile non menzionare i liquori fatti in casa dal proprietario.



Dopo cena siamo stati ospiti del teatro Garibaldi, principale teatro della città nonché il quarto teatro all'italiana della Puglia dopo il Petruzzelli di Bari il Politeama Greco di Lecce e il Teatro Verdi di Brindisi dedicato prima a Maria Teresa Isabella di Borbone e poi a Giuseppe Garibaldi è stato inaugurato il 7 giugno 1838; abbiamo assistito allo spettacolo teatrale l’Abisso, con Davide Enia, che ha trattato il tema degli sbarchi e dei migranti.



 Continua...




Racconto del giorno 1: qui
Palazzo D’Avalos
Via Regina Margherita 70
71029 Troia
+390881 978418

Cantina La Marchesa
71036 Lucera FG

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