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L'arte è tutto ciò che nasce dal sogno, e plasmato dalle mani dell'uomo diventa realtà....

mercoledì 29 agosto 2018

100 ore nel Piceno: Giorno 4 Offida la bella

Quarto giorno di #100orenelPiceno

Giorno 1: alla scoperta di Ascoli
Giorno 2: alla ricerca del tartufo nei boschi Marchigiani
Giorno 3: passeggiando in bicicletta lungo la costa Picena



Il quarto giorno delle 100 ore è iniziato all'insegna del relax, mi sono svegliata all'alba, la giornata era calda e piacevole, sono corsa a fare le foto alla sala ristorante e mi sono fiondata a fare colazione, abbondante come al solito, con spremuta fresca e dolci fatti in casa, mi sono seduta a tavola nel patio, la piscina scintillava sotto i raggi del sole, dalle colline verdi arrivava un profumo dolce di grano e di fiori, il mare spiccava all'orizzonte come un nastro blu tra gli alberi, come potevo non fare un bagno?



Mi sono messa il costume e mi sono tuffata in piscina, poi mi è venuta un'idea:
"la piscina è a forma di bottiglia, e l'agriturismo Il sapore della Luna produce vino... Perchè non chiedere una bottiglia da fotografare davanti alla piscina?"










Così ho chiamato Marco, uno degli organizzatori per chiedere se potevo, speravo che mi dicesse si, ed infatti è esattamente quello che ha detto, così ho chiesto alla cameriera che è stata davvero gentilissima, una bottiglia da fotografare ed un bicchiere, è tornata con "Spiagge", un vino bianco DOCG di tipo Pecorino, pluripremiato, denominato così dal nome della contrada di campagna in cui si trova la cantina, il vitigno con il quale viene prodotto è esposto ad est, verso la costa Adriatica, gode quindi della brezza salmastra del mare che ne caratterizza il gusto, il colore è giallo luminoso, con riflessi dorati, profumato di frutta fresca e albicocca con note floreali di biancospino e ginestra, un vino equilibrato ed armonico, il piacere di gustarlo fresco immersa in piscina è indescrivibile.






Una cosa tira l'altra e sono finita a fare da "modella" mentre Cassandra di "Viaggiando a Testa Alta" mi faceva le foto e Mari di "Un Architetto in Cucina" scattava le foto ad entrambe, un momento molto divertente che ricorderò a lungo.



Ad un certo punto è partito pure l'idromassaggio, un paradiso...
Non sarei più uscita di li, tuttavia c'era così tanto da esplorare, l'agriturismo infatti ha un carinissimo giardino officinale a forma di mezzaluna, pieno di piante aromatiche, e che dire dei vigneti?



Così sono uscita e sono andata ad esplorare, mi sono addentrata nei vigneti, e sapere che quei grappoli si sarebbero poi trasformati in Pecorino, Montepulciano e Cabernet-Sauvignon mi ha messo una certa sete, così dopo una veloce sessione fotografica tra le rose rosse e la lavanda sono andata a visitare la cantina.









La cantina è immersa nel tipico paesaggio Marchigiano, nel più totale silenzio, si sente solo il canto delle rondini, mi ritrovo sul balcone della cantina che si affaccia sul mare con vista sul vigneto, circondata da numerosissimi ulivi; quella de ll Sapore della Luna, è una delle cantine più curate di quest’area, rientra tra le aziende vinicole delle Marche che si stanno facendo sempre più apprezzare, anche fuori regione.
Nessun particolare è lasciato al caso e il vigneto si distingue dagli altri anche esteticamente grazie alle rose rosse o bianche piantate davanti ad ogni filare a seconda che si tratti di uva bianca o scura.



Assaggio il bianco, il rosso e anche il rosè, che ancora non è in produzione, e felice e soddisfatta mi avvio verso la camera, prenoto una bottiglia da portarmi a casa e mi vesto.




Partenza, direzione: Offida!
Non sapevo bene cosa aspettarmi esattamente da Offida, me ne avevano parlato tanto bene ma visto che rientravo da un mese fuori casa, di cui 10 giorni passati all'estero, non avevo avuto tanto tempo per documentarmi, e su internet avevo visto giusto un paio di immagini e si, mi era sembrata carina, e invece è proprio bellissima, l'ho adorata dal momento in cui ci ho messo piede, vuoi perchè scese dalla "Cascioli-mobile" ci hanno steso il tappeto rosso, letteralmente, vuoi per l'accoglienza, o la simpatia degli abitanti.







All'entrata di Offida, ad accoglierci troviamo le signore che lavorano al tombolo, con una maestria davvero inspiegabile a parole, vanno viste, sono veloci ad intrecciare i rocchetti tra loro formando bellissimi disegni con i fili, e così nascono orecchini, centri, tendine, tovaglie, ho provato anch'io a cimentarmi nella realizzazione di un centrino, ma ero veramente lenta...
La nascita del merletto a tombolo si perde nel tempo, le prime testimonianze di quest’arte si trovano in affreschi del 1500.
Il primo documento in cui si parla del merletto Offidano è datato 1511 ed è relativo ad un’offerta di pizzi da parte del Comune di Offida alla chiesa della Croce Santa, per soddisfare un voto fatto dalla cittadinanza per ottenere la fine della peste del 1507.
Nel 2010 è stata inaugurata “Via del Merletto”, una via storicamente dedita alla lavorazione del merletto a tombolo, ove, ad ogni ora, è possibile trovare signore di ogni età che si cimentano nella lavorazione.



Per il pranzo ci siamo fermati al Vistrò, che si trova proprio sul corso principale, il menù che propone è legato al territorio ed ogni giorno propone piatti tipici freschi, come il chichì ripieno è una focaccia rustica ripiena di tonno, capperi, sottoli e olive, tipica di Offida, “chichì” nel dialetto locale vuol dire “pizza", e la potete trovare solo qui, pensate che ogni anno, la prima domenica di agosto nel centro storico offidano si svolge la Sagra del Chichì Ripieno, divenuta una delle sagre storiche della Regione.
Tornando a noi, al Vistrò potrete trovare una cantina strettamente legata al Piceno, con piccole cantine biologiche, curata personalmente dai proprietari che la rinnovano periodicamente offrendo anche una buona scelta di vini al bicchiere.
I dolci sono preparati quotidianamente, i fritti come le olive all'Ascolana sono sempre disponibili, come zuppe, panini ripieni e polpette, ma la chicca sono i panini gourmet creati dallo Chef patron Daniele Citaroni Maurizi dell'osteria Ophis.
L'ambiente è piccolo ma accogliente, d'estate i tavoli sono anche fuori, i proprietari sono gentilissimi e partecipano davvero a tante iniziative, il Vistrò ad esempio organizza insieme ad altri locali enogastronomici l'aperitivo diffuso, con un solo biglietto il partecipante all'aperitivo potrà sedersi in uno dei tavoli messo a disposizone delle attività aderenti e gustare 4 street food e 2 calici a sua scelta, il tutto accompagnato da musica live.

Il nostro menù comprendeva



Tagliere di salumi e formaggi








Chichì




Vistrò burger di stagione



Per dessert abbiamo assaggiato il dolce tre, sei, nove, di cui vi parlerò presto, e il caffè del marinario, restate sintonizzati per saperne di più!

Insieme a noi c'è Ivan Pignataro, un artista con la "A" maiuscola, nato a Bari, classe 1981, diplomato al liceo Artistico di Bari e poi traferitosi a Torino per frequentare la Scuola di Cinema e di Animazione, prosegue quindi alla Scuola Adriatica di Fumetto, i suoi disegni, inutile dirlo, sono bellissimi!
Quando lo abbiamo incontrato era intento a disegnare le nostre caricature che ci avrebbe poi consegnato la sera.



Finito il pranzo abbiamo proseguito la nostra visita, la prima tappa è stato il magnifico Teatro Serpente Aureo, rimodernato nel 1862, è davvero meraviglioso.


Foto by Marco Cicconi

Non ha una facciata propria e l’ingresso è posto sotto il portico del Palazzo Comunale. Attraverso un atrio adornato con statue rappresentanti quattro Muse, si entra nella sala formata da 50 palchi in giro di tre ordini con loggione e platea, la volta è stata dipinta da Alcide Allevi, è decorata con stucchi ed intagli dorati su fondo verde, opera di G. Battista Bernardi, offidano (sec. XVIII-XIX).
Al centro un enorme lampadario di cristallo coronail teatro a forma di ferro di cavallo, dalle morbide poltroncine in velluto rosso è possibile assistere a manifestazioni culturali ed ai Veglionissimi di Carnevale.





Sul palcoscenico si conserva ancora il vecchio sipario con dipinta la leggenda del mitico Serpente d’Oro, è magnifico ma viene esposto solo durante alcune manifestazioni, provate ad immaginarlo...




La visita continua, passeggiamo tra i vicoli cullati dal dolce suono del canto delle rondini, arriviamo alla fine di Offida dove si staglia verso il cielo un imponente edificio, è la Chiesa di Santa Maria della Rocca


Foto by Marco Cicconi







Ed è davvero una Chiesa magnifica che ha tanto da raccontare, sulla parte sinistra della scalinata orientale potrete notare una pecorella che mangia un quadrifoglio, la credenza popolare vuole che chiunque ci si posizioni sopra ad occhi chiusi con i piedi, possa esprimere un desiderio che in teoria dovrebbe avverarsi, poi vi dirò se un giorno il mio si avvererà, una volta espresso il desiderio per completare il "rito della scalinata" occorre tornare indietro, sempre ad occhi chiusi.



Nell’anno 1039 Longino d’Azone, un signore di Offida donò all’Abbazia di Farfa gran parte dei suoi possedimenti che si estendevano dal Tronto all’Aso all’Adriatico e con questi anche il castello di 0ffida e la chiesa di S. Maria della Rocca, allora piccola e non molto importante.
Offida el 1047 diventò possedimento dei monaci benedettini e la piccola di S. Maria venne parzialmente demolita quando per edificare la chiesa attuale.




La nuova chiesa prevedeva una larghezza maggiore rispetto a quella esistente; quindi tra i vecchi muri e quelli nuovi furono ricavati due spazi, uno dei quali fu destinato a cimitero.
Nel 1511, fu completato il piano superiore della chiesa e fu tolta ogni comunicazione con il piano inferiore.
Ad oggi la comunicazione fra i due piani è assicurata da una scala a chiocciola interna.
Sull'altare della cappella di sinistra c'è un lastrone con un canaletto, si pensa che questa lastra sia appartenuta ad un altare pagano, e che il canaletto servisse per far scorrere dentro la coppa del sacerdote il sangue della vittima sacrificata.
Nell'altra cappella guardando in alto invece si può vedere un dipinto della Madonna e degli angeli vestiti con il merletto di Offida.
Cammina, cammina, ecco arrivare il momento dello spuntino pomeridiano, per noi Cremini e olive Ascolane appena preparate da Sonia Darini di Fior Di Farina.


Foto by Marco Cicconi

Fior di Farina è una tappa imperdibile se volete assaggiare i prodotti tipici, Sonia e Nora cucinano con amore e passione, e servono ai clienti cartocci fumanti di Olive all'Ascolana, quelle vere, preparate a mano, Cremini profumati all'Anisetta, biscotti al vin cotto, chichì ripieno, pasta fresca, pasta all'uovo, tortelli ed i famosi funghetti Offidani, i durissimi biscotti all'anice tipici di qui, da Fior Di Farina potrete trovare anche la versione moderna, più morbida, prodotta sempre con gli ingredienti della tradizione: farina, zucchero e anice verde di Castignano, presidio Slow Food.
In assoluto le migliori Olive Ascolane di sempre!





Proseguiamo con una degustazione di vini allo showroom dell'Azienda Agrobiologica San Giovanni.
L’azienda San Giovanni, nasce nel 1990 da una lunga tradizione familiare, si estende sulle meravigliose colline Picene a pochi chilometri da Offida.





I vigneti si trovano su un’altitudine media di 320 mt. sul livello del mare, tutti i vini sono esclusivamente biologici e rappresentativi delle varietà tipiche locali,come Passerina, Pecorino, Trebbiano, Montepulciano e Sangiovese...



Si è fatta ora di cena, ad accoglierci è lo chef Daniele Citeroni Maurizi dell’Osteria Ophis, un ristorante accogliente ricavato dalle ex stalle di Palazzo Alessandrini, un palazzo con 4 secoli di storia alle spalle, dove lo Chef patron con 17 anni di esperienza alle spalle, rivista i piatti della tradizione locale, la sua attenzione per la scelta della materia prima è maniacale, lui stesso ricerca i produttori, e li sceglie a seconda della stagione, ovviamente tutti ingredienti del territorio, non è raro trovarlo al mattino presto nel campo con il contadino, a scegliere le verdure migliori, o a preparare pasta e pane fresco con grani antichi da servire ogni giorno freschi al ristorante, è per questa sua grande attenzione che i piatti che prepara sono eccellenti, per questo il Gambero Rosso ha conferito ben 3 gamberi, ed è l'unica Osteria nelle Marche ad averli, ed ha anche la Chiocciola Slow Food, unica Osteria ad averla nell’intera provincia Picena.
Non lasciatevi ingannare dai piatti in menù, in cui potrete leggere anche un comune "pollo arrosto e patate", a tavola vi arriverà un morbidissimo e saporitissimo polletto ruspante rivisitato in chiave moderna, ne abbiamo avuto un esempio gustando il menù studiato per noi.
Per farvi avere un'idea vi basti pensare che "Il pancotto che diventa Tombolo" era una crocchetta di pancotto, croccante fuori e morbida e calda dentro, posizionata sopra un mini piedistallo stampato con la stampante 3D, identico al piedistallo su cui si poggia il Tombolo per fare il merletto Offidano, e il "rosbif e piselli" è fatto con piselli home made, noce di vitellone bianco Traini, olio extra vergine il bled di Aleandri, carote sedano e cipolle az.bio Mari.

Il nostro menù:


Benvenuto dello chef












Il pancotto che diventa Tombolo



"Rosbif" ai piselli




Cannelloni al cucchiaio








Pollo 'ngip 'ngiap








Come un funghetto Offidano








Il pollo era divino, morbido e gustoso, senza neanche un ossicino, un piatto che ti entra nel cuore, anche il resto della cena è stato sublime, i cannelloni in piedi erano croccanti e preparati con ingredienti così freschi che erano un esplosione di sapore, quel sughetto di pomodoro era una delizia, un sapore che ormai è difficile da trovare, come quello del pomodoro che i nonni coltivavano nell'orto...


Che dire, una cena indimenticabile!

Se volete provare a replicare le ricette sappiate che lo chef ha scritto un libro, si intitola "La cucina Picena" e lo trovate on line, nel libro trovate anche le ricette della cena!
















A fine cena ci attendeva una piacevole sorpresa, Ivan Pignataro, in arte Piv ci ha consegnato le caricature, un ricordo meraviglioso di questo entusiasmante tour, purtroppo per alcuni è arrivato il momento dei saluti, ma per me il viaggio prosegue...













Eccoci in foto: le blogger, gli organizzatori, Piv, lo chef e la fotografa ufficiale!







Ultima sera all'agriturismo "Il sapore della Luna", mi godo le stelle ed il fresco della sera.








L'articolo uscito su Il Telegrafo sulla mia esperienza per #100orenelPiceno




Vistrò

Corso Serpente Aureo 64 Offida




Fior di Farina di Ciabattoni Nora e Darini Sonia

Via Roma, 6A, 63073 Offida AP





Azienda Agrobiologica San Giovanni










Contrada Ciafone, 63073 Offida AP




Osteria Ophis

Corso Aureo Serpente, 54 B, 63073 Offida AP






Continua... 

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