About me

L'arte è tutto ciò che nasce dal sogno, e plasmato dalle mani dell'uomo diventa realtà....

mercoledì 30 aprile 2014

Patate gratinate

"Signori" che chiamano da dubbie agenzie di lavoro, che propongono un ingaggio, poi ti chiedono un colloquio; ok, un colloquio, certo, ci mancherebbe, se dobbiamo lavorare insieme un colloquio mi sembra il minimo, per serietà. 
E poi ti buttano li che il colloquio però lo vogliono di notte....
Allora, cari miei "signori" informatevi prima di contattare una persona per proporle certe cose, e sappiate, che quando avete a che fare con me, certe vostre "proposte lavorative" passano da qui e vanno dritte dritte da polizia e carabinieri, poco importa se mi chiamate con l'anonimo, io posso rintracciarvi, anzi, in verità, l'ho già fatto.


Ora ditemi voi se è possibile che uno ti faccia proposte del genere!?!
Ieri me ne stavo tranquilla a fare le mie cosine quando ricevo una telefonata, un certo tizio che si è presentato come il Signor M. dell'agenzia non-ci-devi-capì-na-mazza di Milano.
Non me la dici nuova, Milano è fatta di agenzie, ma il nome, non ho capito il nome:
 "scusi, può ripetere quale agenzia"
 "certo, l'agenzia shpshshshsh"
Hmm a questo punto o sono sorda io o questo ha seri problemi di pronuncia...
Vabbè, lasciamo perdere.
Mi propone un lavoro per i fine settimana nella mia città e mi chiede un contatto su internet per inviare materiale ed accordarci.
Ok, no problem.
La cosa che mi tornava strana è che ero io che chiedevo: "si, va bene il lavoro, ma è richiesto un certo tipo di abbigliamento? E gli orari? E le mansioni?" 
E tipo non lo so, il compenso!?!?
Bèh, il compenso sarebbe dipeso da quali mansioni, grazie al cielo, lo so anche io, certo, se mi occupo di dare volantini non guadagno certo quanto uno che si occupa di organizzare tutto l'evento.
Vabbè, lasciamolo chiacchierare, magari sono in cattiva fede io, ma la cosa mi puzza sempre di più...
Ed ecco che finalmente il genio se ne esce con "ha famiglia?"
Si, ma perchè, secondo voi è importante?
Cioè, è un requisito fondamentale per lavorare meglio?
No, ma poverino, perchè pensava ai bimbi piccoli, è, anche io, che penso sempre male, gisutamente voleva venirmi incontro, forse, si sa che una mamma non può di certo lavorare tanto (ovviamente sono sarcastica), bhè, se avevo da occuparmi di qualche pargolo piccolo gli orari lavorativi sarebbero stati diversi!
"Disponibilità?"
Ovvio, disponibilità totale, se si parla di fine settimana poi, io sono sempre disponibilissima e senza problemi di orari, tanto c'è mia mamma a tenermi la bimba.
"Siccome si tratta di un evento importante, a seconda della mansione si potrebbe protrarre fino a tardi, disponibilità di notte?"
Ecco, mantengo il mio immancabile stile fatto di collane di perle e tubini neri in cui le signore di altri tempi ti lasciavano il tempo di rimetterti da solo sulla strada gisuta, per evitarti una figuraccia enorme, però stavamo parlando di un concerto, è anche possibile che si lavori fino a mezzanotte inoltrata, ho già lavorato durante eventi sportivi o concerti, ed ho staccato a mezzanotte passata da un pezzo, però questo ancora non mi dice niente, in pratica, in tutto questo ambaradan di discorsi non mi ha detto gli orari, nè quale abbigliamento è richiesto, non mi ha detto dove si svolge questo evento, nè quali sarebbero le mie mansioni, ovviamente non si è parlato neanche di compenso; è stato buono solo a chiedere se ho famiglia, e se sono disponibile per lavorare fino a tardi...
E poi, eccolo li che chiede un colloquio, ovviamente il colloquio sarebbe stato di notte...

Ma in che mondo un emerito sconosciuto contatta una ragazza mai vista nè sentita, per proporle un lavoro di due giorni, proponendole un "colloquio notturno per conoscerci"!?!
Ecco, di signorine disposte a far colloqui notturni, se ne trovano parecchie di notte, ma tu, non puoi chiamarmi da un'agenzia, e propormi certe cose, e se io fossi stata minorenne?
A me queste cose, mi fanno veramente perder le staffe!!!
E sinceramente, quell' "anonimo" sul display del mio telfonno, non mi ha fermata, perchè anche se questo personaggio chiamava da un'agenzia di moda (e di solito a me le agenzie mi chiamano senza oscurare il numero, anche perchè, voglio dire, che motivo avrebbero di farlo?) ha voluto tener per se il suo numero,(paura???),ed a me queste cose non mi impediscono di sapere chi sei...
Nel giro di neanche 5 minuti, ero a conoscenza della sua mail personale, del suo primo nome, del secondo ovviamente, oltre che del cognome, ero in possesso di un curioso scambio di mail con una ditta di cui non farò il nome e pure dell'età del suddetto.
Perciò, sappiate, che quando ci sono io davanti a voi, avete proprio sbagliato strada.
Sappiate anche comunque, che l'accaduto di ieri è in buone mani....
Perciò mi ritengo più che soddisfatta.

Passiamo alla ricetta di oggi???
Siii, daiiii!!

Patate Gratinate


Niente di più semplice, buonissime, vi assicuro!


1 lt di acqua
4 patate grandi
2 foglie di alloro
sale e pepe
paprika affumicata
100 ml di panna
pan grattato q.b

olio extra vergine d'oliva


Pelate le patate (prima lavatele e tenete le bucce da parte, a breve nuova ricetta per utilizzarle) e tagliatele a cubettini piccolissimi o a fettine, come preferite.
Sbollentatele nel litro d'acqua leggermente salata e con le foglie d'alloro.
Quando si saranno ammorbidite scolatele.
Mettetele in una ciotola, conditele con sale, pepe e paprika, ed infine un filo d'olio.
Mescolate per bene e trasferite in una pirofila da forno.
Intanto salate e pepate il pangrattato, inumiditelo con l'olio e distribuitelo sopra le patate, un filo d'olio ancora e poi in forno preriscaldato a 190° , opzione grill, fino a doratura, circa 20 minuti.
Sono buonissime sia calde che fredde!
Potete servirle anche a temperatura ambiente, sono perfette per esser servite durante un pic nic, io ad esempio le ho messe nel piatto a barchetta Poloplast e le ho portate con me per una cena fuori porta!


martedì 29 aprile 2014

Nuvole alla Frutta, e se... Il compleanno fosse "Social"?

Qualche giorno fa, nascosto sotto il cuscino del letto di Keira, ho trovato un foglio piegato più volte.
Ovviamente l'ho aperto ed ho guardato cosa diamine fosse.
Mentre lo osservo, quel disegno di bimba innocente di 6 anni, riesce a strapparmi un sorriso ed una gran voglia di abbracciarla.
-Keira, cos'è questo, e perchè lo tenevi nascosto sotto il cuscino?-
Un'pò in imbarazzo Keira mi guarda, convinta che nascosto bene com'era, io non lo avrei mai trovato, e mi dice:
-mamma, quello è il disegno del mio compleanno... O almeno, di come me lo immagino...-
-Ah si? E come te lo immagini il tuo compleanno tesoro?-
-Bhè, con la mia mamma e la mia nonna e il gatto Benjamyn, me a cavallo e una torta viola..."
Che tesoro...
Ok, mentre l'abbracciavo in un millisecondo mille pensieri hanno sfiorato la mia testa....:
"Torta viola, ok si può fare, gatto all'aperto hmmm, difficile, ma Benjo ci sta volentieri perciò ok, il problema è farlo stare vicino al cavallo, non credo ci voglia stare, voglio dire, mica è poi così necessario, no? Hmm, probabilmente no, ma dove caspio lo trovo un cavallo!?!?!?"
Povera cucciola, i suoi 6 anni li ha festeggiati in un modo davvero triste, 4 adulti seduti intorno ad un tavolo, una bambina più grande di lei che non aveva mai visto e che in teoria dovrebbe essere una sorta di cugina alla lontana, una torta fatta in fretta e furia, piccola, piccola, fatta con la crema già pronta.
Poco appetito, poca voglia di festeggiare, pochi regali, nessun amico e nessuna gran festa, reduci da un dolre troppo vivo, di una perdita troppo forte ed ancora troppo vicina, che anche ad oggi, dopo poco più di un anno, e Dio solo sa quanto bruci ammettere che è già passato un anno, fa male come se fosse ieri...
Io che ho di buono solo il cucinare, solo il fare dolci, io che progettavo le sue feste di compleanno quando ancora lei era nel pancione, e le annotavo su un quadernino, nei minimi particolari, dalla decorazione, al colore della tovaglia, dalla musica di sottofondo alla torta...
Io che la guardavo compiere i suoi sei anni senza una festa, durante un pranzo troppo silenzioso, senza patatine o succhi di frutta.
E lei che dolce com'è mi ringraziava, e mi diceva che le bastava averci accanto, e niente di più, non le importavano i regali, o la festa, i pacchetti da scartare, non chideva niente, se non "nonna, se mi vuoi fare qualcosa per il compleanno fammi le lasagne che mi piacciono tanto, e mamma, se vuoi regalarmi qualcosa fammi una torta, ma piccina, piccò..."
Perciò capite, che già ad un figlio vorremmo poter regalare il mondo, impacchettarlo con la miglior carta da pacchi luccicante e stropicciata, per poi avvolgerlo in un bel nastro rosso,per poterlo donare come se fosse qualcosa di morbido e plasmabile, qualcosa di suo, poi le mi arriva con questo suo bel disegno, che aveva nascosto perchè non voleva chiedere niente..


Bhè, mi vien voglia di fare pure la colletta online per poterle regalare qualcosa, tipo quando le regine festeggiano il compleanno ai loro principini, ed i regali arrivano da ogni parte del mondo, oddio, non sarebbe male, fare un compleanno "social", visto che ormai questa condivisione online va tanto di moda, non credete?
Ma tutto via posta, e non elettronica, perchè aprire una busta di carta e toccarne il contenuto ha un senso migliore, e dato che è tangibile, acquista involontariamente anche un significato più importante.
Mica regali, no, no, (bèh, ovviamente quelli un bambino non li rifiuterebbe mai), ma piccoli gesti.
Vi immaginate cosa può esser di bello, per una bambina che compie sette anni, svegliarsi il giorno del suo compleanno e ricevere una miriade di posta?
Visto che di solito la posta è solo pubblicità o bollette, e comunque solo per i più grandi, svegliarsi la mattina, e trovare la cassetta delle lettere invasa... Di pensieri!
Di una margherita infilata in una busta di una bambina Canadese, di un disegno del deserto di un bimbo che sta in Marocco, di una lettera con le prime parole di un bambino Sardo che racconta del suo mare e dell'estate calda, o di una bambina Svedese che manda una foto del suo peluches preferito e lei con le sue treccione bionde, tutti insieme, in un girotondo virtuale...
Forse la mia idea è un'pò strampalata, lo so, ma sarebbe carina, secondo me, metterla in atto...
Una cartolina, un fiorellino, una lettera profumata, un disegno, una foto, un collage, tutto ciò che può entrare dentro una busta da lettere, come una scheda telefonica finita di un altro paese, una foglia di un albero strano, una piuma di un uccellino, una figurina doppiona, una storia da raccontare, il testo di una canzone in un altra lingua, per creare un immenso album di compleanno...
Un immenso album di auguri...
Forse la mia è solo un utopia, ma sarebbe bello provare a farlo, almeno una volta nella vita...

E magari la torta di oggi non sarà propriamente una torta di compeanno, e non sarà viola, ma anche questa è un simbolo di unione e condivisione, a modo suo...
Ho voluto fondere la ricetta, Giapponese, con ingredienti Italiani, e l'ho fusa con la classica torta di crema e frutta....
Nessuno vi vieta ovviamente di spalmare la superficie di crema con scaglie di cioccolato, o con direttamente, una crema cioccolato e mescarpone, una goduria!
Questa è una prima versione:

Nuvola alla Frutta



6 uova
140 gr di zucchero
1 cucchiaino di lievito
50 g di burro morbido
100 g di mascarpone
100g di philadelfia
50 g di stracchino
100 ml di panna
1 cucchiaio di succo di limone
20g di amido di riso
80g di farina 00
 
 
Unite i formaggi al burro, poi lo zucchero, il succo di limone infine i tuorli.
Con le fruste sbattete il tutto fino ad ottenere un composto liscio e spumoso.
A parte montate gli albumi.
Setacciate le polveri ed unitele al composto di formaggi, amalgamate bene il tutto.
Incorporate gli albumi ben montati a neve al composto di tuorli e formaggi, con una spatola, avendo cura di non smontarli.
Versate il composto in una teglia non imburrata di silicone.
Fate cuocere a bagnomaria nel forno a 160° per 90 minuti,otterrete una torta profumata e sofficiosissima!!
 
 
Fate raffreddare completamente quindi guarnite con crema pasticcera e frutta fresca.
Ho servito il tutto su mini vassoi Golden Age Poloplast ed ho guarnito con paglizze di foglia d'oro Berta Battiloro
 



giovedì 24 aprile 2014

Un' insolita colazione... Tutta dolce e quello in foto non è un uovo!

Pensavate che mi fossi scordata di voi è?!?!
Ed invece no, eccomi qui, con una nuova ricetta, ci rimuginavo sopra da un paio di settimane, ed alla fine mi sono decisa a realizzarla.
Ma non voglio assolutamente dilungarmi in chiacchiere, anche perchè vi darei troppi indizi, ma che non è una ricetta salata probabilmente lo avete già intuito...
E magari avete intuito anche che in questa ricetta non ci sono uova....

Un' insolita colazione...



Dosì per 6 persone

Bene, bene, bene, eccoci arrivati alla ricetta, spero di avervi incuriosito quando vi ho detto che in questa ricetta non sono presenti uova..
Ebbene si, ormai lo avete capito, quello in foto non è un uovo, e questa è una colazione tutta dolce, per iniziare con sprint la giornata!
Per iniziare bene una giornata niente di meglio che frutta, carboidrati e zucchero!
Infatti, su una base di "albume" di meringa alla mela, troneggia un tuorlo cremosissimo al mango!
Le striscioline di bacon croccante sono al gusto fragola e panna, ed alla fine, un bel sorso di tisana Home Made fatta con menta fresca e sambuco...
Bene, siete pronti!?

Per il "tuorlo d'uovo" al mango

200 g di polpa di mango fruttiamo

lattato di calcio
alginato


Per prima cosa sciogliete 2 g di lattato di calcio in 200 ml di acqua fredda.
Frullate con il frullatore ad immersione e lasciate da parte.

Intato unite 3 g di alginato alla polpa di mango, non importa aggiungere zucchero, in quanto il "tuorlo" andrà adagiato sulla meringa, già dolce di suo.
Frullate con il frullatore ad immersione.
Prelevate con un cucchiaio la soluzione di mango e alginato, e lasciate cadere nel bagno di lattato di calcio.
Attendete qualche secondo e poi trasferite in una bacinella di acqua fredda.

Per "l'albume" di meringa alla mela


50 g di albume
50 ml di acqua
20 ml di succo di mela filtrato non zuccherato
75 g di dolcificante stevida

*una "macinata di pepe dolce

Montate a neve gli albumi, aggiungendo poca acqua per volta, quindi il succo di mela, vedrete che gli albumi raddoppieranno di volume, quindi unite il dolcificante stevida, disponete ei piatti formando dei cerchi, ultimate con una "macinata" di "pepe dolce", passate al microonde alla massima potenza per circa 2 minuti.

Il dolcificante sostituisce a meraviglia lo zucchero, conferendo un retrogusto fresco, quasi mentolato, ed impedendo alla meringa di diventare troppo dolce.

*Per il "pepe" dolce


20 g di mela disidratata
1 pizzico di zucchero di canna
1 pizzico di cannella a piacere
una presa di cacao amaro nero*

Con un macina caffè riducete la mela disidratata in polvere, unite anche gli altri ingredienti e tenete da parte.

*Mi hanno portato un sacchettodi cacao amaro ultra nero, come carbone, è identico al cacao classico, ma il colore è più scuro, per capirci, è quello che viene utilizzato per fare gli oreo.
Ovviamente il sapore, se utilizzate un comune cacao amaro, non cambierà, però sarà meno scuro, questione di "visual food", potete tranquillamente tralasciare questo insignificante dettaglio!

Per il "Bacon" Croccante panna e Fragole

180 g di farina
50 g di acqua
20 g di panna fresca
1 cucchiaio di zucchero

Unite tutti gli ingredienti nell'impastatrice, oppure impastate a mano fino ad ottenre una palla di impasto non appiccicoso e malleabile, ci vorrà un'pò.
A questo punto dividete l'impasto in due palline uguali.

Parte rossa: unite del colorante rosso e dell'aroma di fragola flavourart
Parte bianca: a piacere unite dei semini di vaniglia o dell'aroma alla vaniglia
Stendete l'impasto ottenuto su un piano liscio (tipo marmo), tagliate a striscioline l'impasto rosso, ben steso, e sovrapponetelo all'impasto bianco, anch'esso ben steso.
Stendete ancora.
Friggete in abbondante olio caldo di semi, quindi scolate e spolverate con zucchero e cacao amaro.

Per la Tisana Menta e Sambuco


400 ml di acqua
2 "grappoli" di fiori di sambuco
1 rametto di menta
1 scorza di limone o arancia
zucchero di canna


Portate ad ebollizione l'acqua, quindi spegnete il fuoco, unite un rametto di menta ed i fiori di sambuco.
Una scorzetta di limone o arancia, zuccherate a piacere con zucchero di canna.
Fate raffreddare.

Componiamo il piatto


Sopra al disco di meringa disponete il tuorlo, spolverate con il pepe dolce di mela e cacao.
Unite le striscioline di bacon e servite.
Ho servito nel carinissimo piattino La Porcellana Bianca.





giovedì 17 aprile 2014

Melita - Il Dessert a base di Birra e Mele

Oggi è il primo giorno di vacanza da scuola per Keira, ed è così felice che voglia di fare un sacco di cose.
Io invece sto bene nel mio, a cucinare in silenzio.
Fortuna che l'ho convinta ad ascolatere un'pò di musica classica mentre faceva i compiti per casa, almeno un'pò di relax me lo ha concesso.
Adesso è qui che saltella, vuole accendere il forno per cyocere un drago di Fimo, perchè è fissata con i draghi, e giustamente, adesso che lo abbiamo fatto, giustamente lo vuole cuocere.

Stamani però, le ho preparato una cosina buona buona per merenda!
Un dessert molto semplice, che sono felice di aver realizzato.
Molto felice in realtà, perchè finalmente ho trovato i vassoi giusti per i miei dessert, si, lo so, sembra una sciocchezza, ma per una come me, fissata con la pasticceria, ogni dettaglio è importante, ed il vassoio è alla base di un desert buono e ben presentato.
Tantopiù che finalmente potrò portarli in giro in modo elegante, quando andiamo a cena al mare, perchè questi vassoini hanno anche dei graziosi ed eleganti coperchi trasparenti per poter trasportare le vostre creazioni.
Non vedo l'ora che arrivi il caldo per poter cenare nuovamente fuori, a Castiglioncello con i piedi infilati nella sabbia, o a Chioma.
E con i vassoi Poloplast finalmente potrò trasportare in modo elegante i miei dessert ( chi mi conosce lo sa, li trasportavo usando i piattini delle tazzine del caffè...).

Melita


Il dessert a base di birra e mele

Alla base di questo dessert ci sono 2 ingredienti, che è fondamentale siano ottimi, il primo, ovviamente è la mela.
Scegliete mele freschissime, croccanti e succose, anche miste vanno bene, ma l'importante è che siano:
A: Mature
B:Non ammaccate
C:Succose



Il secondo ingrediente fondamentale per un'ottima riuscita è la birra; la birra in cucina "funziona" come il vino, non sfumereste mai un risotto all'astice con un vino sconosciuto venduto nel cartone (non lo fareste mai, vero!?!?!) perchè in cottura l'alcol sfuma e se ne va, ma il sapore rimane, ed è per questo che è fondamentale un vino buono (ottimo è meglio) in pasticceria è la stessa cosa, per fare i dolci si può tranquillamente usare un vino dolce, un passito o perchè no, anche la birra.
Le regole per utilizzare la birra in pasticceria sono due:
La prima regola fondamentale è che la birra sia artigianale, magari un'pò densa, e deve essere una Signora Birra.
La seconda è tenere a mente che ogni birra ha le sue caratteristiche ed il suo sapore, perciò, abbinatela al dessert con saggezza.
Non usate birra scura o troppo forte se volete esaltare note fruttate, una birra scura si abbinerà perfettamente con il caffè, la liquirizia o il cioccolato fondente o al latte, una birra rossa, con sentori di nocciola starà benissimo con la frutta dal sapore pronunciato come i cachi, il melograno o gli agrumi, o perchè no, il caramello e la frutta secca.
Una birra chiara, come quella che utilizzeremo oggi, si sposa a meraviglia con la frutta, il miele ed i fiori...

Per questo dessert ho utilizzato la birra Flea "Costanza" birra chiara dal gusto fresco, leggermente fruttata, poco amara, cremosa, non pastorizzata, non filtrata e rifermentata in bottiglia.

Per la base di frolla


400g di farina
100g fecola
60 g di zucchero
1 cucchiaio di malto d'orzo
1 tuorlo
150 g di ottimo olio extra vergine d'oliva
170g di Birra Flea Costanza
1 cucchiaino raso di lievito per dolci
1 pizzico di sale

Unite tutti gli ingredienti nel robot a lame e frullate fino ad ottenere un impasto compatto.
Trasferite in frigo coperto dalla pellicola e fate riposare 1 ora.
Quindi stendete su un piano, ricavate tanti cerchietti ed infornate, in forno già caldo a 180° per circa 25-30 minuti.

Per il budino di mele

 

300 g di centrifuga di mele*
1 cucchiaio di zucchero
3 g di agar agar
1 pizzico di cannella
semi di 1/4 di bacca di vaniglia



Unite tutti gli ingredienti in un pentolino, frullate con il frullatore ad immersione, quindi trasferite sul fuoco e portate ad ebollizione.
Fate sobbollire per un paio di minuti quindi versate il composto negli stampi a semisfera.
Io uso gli stampi a semisfera della Silikomart.
Fate raffreddare

*ottenuta centrifugando 4 mele circa, con l'aggiunta di qualche goccia di succo di limone.

Per il croccante al mandarino e semi di girasole



4 cucchiai di semi di girasole
6 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di succo di mandarino
la scorza grattugiata inemente di un mandarino.



Unite tutti gli ingredienti in un petolino antiaderente, trasferite sul fuoco e mescolate costantemente.
Una volta che lo zucchero si sarà caramellato versate il composto su un piano rivestito di carta da forno.
Fate raffreddare.

Componiamo il dessert


Alla base del dessert disponete il cerchietto di frolla, quindi la semisfera di budino di mele.
Infine, aiutandovi con poco caramello liquido, il croccante di semi di girasole al mandarino.
Ho decorato con pagliuzze di foglia d'oro Berta Battiloro.
Ho servito il tutto su mini vassoi Golden Age Poloplast.



  
Birra Costanza - La Storia:

Costanza d' Altavilla, la "gran Costanza" celebrata da Dante, colei "che del secondo vento di Soave / generò il terzo e l' ultima passanza", fu madre dell' imperatore Federico II di Svevia.
Costanza appare a Dante nel cielo della luna e il Sommo Poeta ne evoca l' immagine regale e ne sottolinea la risolutezza nella scena politica non meno che la finezza morale, ricordando che " non fu dal ver del cor già mai disciolta".
Ma Costanza è anche il nome della prima moglie del sovrano svevo: figlia di Alfonso d' Aragona, la donna portò in dote al giovane consorte l'insegnamento di una vita colta, l'esigenza di un educazione di rango, la raffinatezza delle occupazioni e delle arti di corte. La Birra Costanza è dunque la birra delle due regine.

mercoledì 16 aprile 2014

Pasta Fredda tra Bosco e Pineta

Questo è il periodo delle scampagnate, dei pic nic, dei pranzi in pineta o sul moletto in riva al mare, è un'pò la tradizione, quando si avvicina questa stagione, ed in particolare la Pasqua, ecco che escono dai cassetti coperte e tovaglie per fare le scampagnate, certo, è tradizione anche che si metta a piovere in questo periodo, se vogliamo la riprova della mia teoria basta guardare le previsione di questi giorni, ma anche solo di affacciarsi alla finestra per avere un riscontro alquanto spiacevole della mia teoria, difatti, è tornato il freddo.
Speriamo duri poco, anzi, pochissssimo!
Ma, anche se c'è la possibilità che piova, noi ci prepariamo ugualmente ai pranzi in campagna, perciò cari lettori tirate fuori il cestino di vimini e la tovaglia a scacchi, che oggi, vi darò una ricetta semplicissima e di una bontà unica, perfetta per questo periodo, e che potrete ultimare di preparare in campagna, dato che vi serviranno finocchietto selvatico fresco, asparagi e fiori di borraggine....
Pasta con salmone affumicato..
Siete pronti?!

Pasta Fredda tra Bosco e Pineta




Cornetti Pastificio Artigianale Fabbri
100 g di salmone affumicato a cubetti Bottega del Mare
1 mazzetto di finocchietto selvatico
1 mazzetto di asparagi selvatici
fiori di borraggine
1 filo di panna da cucina
1 limone
olio extra vergine d'oliva
100 g di tonno in scatola



Questa ricetta è semplicissima!
Tagliate a tocchetto gli asparagi selvatici e buttateli in una pentola piena di acqua fredda, quindi trasferitela sul fuoco, portatela a bollore, salate ed unite la pasta.


Portate a cottura, scolate e condite con un filo di panna ed un filo d'olio, fat eraffreddare.
Una volta che la pasta sarà fredda unite il finocchietto tagliato fine, il salmone a cubetti ed il tonno, pepate a piacere ed unite la scorza del limone grattugiata finemente.
Poco prima di servire unite un altro filo d'olio ed i fiori di borraggine.


Le stoviglie perfette per un perfetto pic nic?
Basta piattini di plastica usa  e getta, il futuro dei piatti da pic nic è in melamina!
Resistenti, anche a prova di bambino, bellissimi, solidi e colorati, resistono anche a temperature altissime ed a vederli sembrano quasi piatti di porcellana!
I miei piatti in melamina, 100% Made in Itali sono Cartaffini, lina Nautica, eleganti, bellissimi a vedersi, perfetti per un pic nic in riva al mare!
Piatto, scodella e boccale, tutto Cartaffini, fate un salto sul sito, ne vedrete delle belle!




martedì 15 aprile 2014

Neve a Primavera

L'abbiocco del dopo pranzo in questo periodo è una cosa terribile, se poi ci mettiamo anche la mattinata trascorsa a fare asparagi, finocchietto, aglio selvatico ed un sacco intero di borraggine, bhè, allora direi che un pisolino ci sta tutto!
Tantopiù che all'ora di panzo io e Keira abbiamo letteralmente corso per tornare a casa da scuola, perchè dal niente, la mattinata soleggiata e calda, si è trasformata in qualcosa di lugubre, con un cielo neeeeero, nero, nero come il carbone, un vento che portava via, ed all'orizzote un cielo che minacciava di far venir giù il mondo.
Per fortuna siamo arrivate a casa giusto in tempo per evitare la pioggia, poi ci siamo messe a pulire la borraggine, ovviamente l'abbiamo mangiata a pranzo (curiosi di sapere come l'ho preparata?), ed adesso, ecco che uscito nuovamente un bel sole, si, fa freschino, ma con tutto quel che ho raccolto stamani, non starò ferma un attimo oggi, quindi il freddo non si farà sentire.
Con la primavera si risveglia anche la mia voglia di sperimentare, e se avessi i soldi per poterlo fare, non sapete cosa inventerei, purtroppo ultimamente (da un periodo che dura una vita), sono in bolletta....

Visto che la voglia di sperimentare è tanta, non è raro vedermi vagare per casa armata di sifone e macchina fotografica, o per campi e boschi alla ricerca di erbe selvatiche.
Oggi sono qui a scrivervi una ricetta piuttosto insolita, un abbinamento curioso, venuto fuori dai miei mille esperimenti.
Vista la freschezza della borraggine, e quella nota salina dei fiori che ricorda un'pò il cetriolo e, quando è buona, vagamente un ostrica, ho pensato di abbinarla ad un ingrediente fresco e cremoso per eccelleza, ovvero: la mozzarella di bufala.
Certo però che la mozzarella, va da se, si sposa a meraviglia con il pomodoro...
Cosa sarà venuto fuori da tutto questo?

Semplice, un piatto che, sono sincera, è abbastanza complesso da realizzare, più che altro perchè richiede tempo e precisione, un'pò perchè si parte da componenti che richiedono un periodo di attesa di qualche ora, ed un'pò perchè in questo piatto si uniscono consistenze e temperature differenti, perciò, bisogna essere veloci ad assemblare e servire.

In questo piatto troverete tre consistenze diverse per tre parti della borraggine: il fiore, salino e fresco, crudo, la foglia, panata e croccante, ancora bollente, e lo stelo, sbollentato e tiepido, a metà tra il croccante ed il cremoso.

Due consistenze e due temperature per la mozzarella di bufala, quasi filante e ripiena di spuma di latte di bufala ed acqua di pomodoro, e fresca e finissima per la neve di mozzarella.

A coronare il tutto, un filo di olio extra vergine al basilico...

E della serie guardate cosa mi invento, ecco a voi:

Neve a Primavera



Per la Neve di Mozzarella


Questo è sicuramente il primo elemento da preparare se volete realizzare questo piatto, potete prepararlo anche con qualche giorno d'anticipo.

90 g di mozzarella di bufala
100 gi di latte di bufala
100 g di panna fresca
1 presa di sale

Unite la panna, il latte e la mozzarella tagliata a cubetti, con il frullatore ad immersione tritate il tutto, quindi salate e trasferite nel congelatore.

Per la boraggine sbollentata


1 mazzetto di steli di borraggine
1 spicchio di limone
1 cucchiaio di farina
1 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva

Riempite un pentolino di acqua, quanto basta per ricoprire i gambi della borraggine.
Spremetevi lo spicchio di limone ed unite il succo e lo spicchio usato nell'acqua insieme alla farina, all'olio e ad una presa di sale.
Portate ad ebollizione.
Intanto lavate bene i gambi della borraggine, pelateli e con un coltellino eliminate i filamenti.
Tuffateli nell'acqua bollente e fateli cuocere per circa 5 minuti, quindi scolateli e trasferiteli in una bacinella di acqua fredda.

Spuma di acqua di pomodoro e mozzarella di bufala


200 ml di acqua di pomodoro*
200 ml di latte di bufala
50 ml di olio extra vergine al basilico Marina Colonna
1 presa abbondante di sale
8 g di colla di pesce

*Per l'acqua di pomodoro: Tritate finemente 500 g di  pomodorini tipo pachino, trasferiteli in un canovaccio, chiudetelo e lasciatelo appeso per una notte soprea una bacinella in frigorifero, otterrete un acqua di pomodoro quasi trasparente.


Ammollate la colla di pesce in acqua fredda.
Unite tutti gli ingredienti tranne la colla di pesce.
Fate sciogliere la colla di pesce con un cucchiaio di acqua in un pentolino a fuoco vivace, quindi unitelo al composto di latte ed acqua di pomodoro, versate nel sifone chiudete e caricate con una cartuccia.
Agitate tre volte e lasciate riposare a testa in giu.

Sfere di Mozzarella


1 mozzarella di bufala da 100 g
il suo siero
1 bicchiere di latte

Dividete una mozzarella di bufala di circa 100 g in 4 parti, immergetela in un pentolino contenente il suo siero ed il latte (quanto basta per ricoprirla).
Portate il liquido a 70°.
Quindi spegnete il fuoco e lasciate riposare un paio di minuti.
La mozzarella diventerà filante e plasmabile.
Preparatevi una bacinella di acqua fredda.
A questo punto, non è un passaggio facile, non scoraggiatevi se fallirete più volte è normale, stendete il pezzetto di mozzarella fino a creare una sorta di fazzoletto.
Avvolgete i lembi del "fazzoletto" di mozzarella intorno al beccuccio del sifone, tenendoli fermi come si fa con un palloncino.
Azionate il sifone, e molto lentamente "gonfiate" la mozzarella.
Il risultato che ho ottenuto io non è perfetto, in realtà dovevo ottenere un palloncino di mozzarella molto meno spesso di quel che in realtà è venuto fuori, ma con la pratica si ottiene tutto.
Una volta che avrete riempito il palloncino di mozzarella con la spuma contenuta nel sifone, chiudete velocemente i lembi, pressandoli tra di lorp, ed immergete molto velocemente in acqua fredda, in modo che si sigilli per bene e non si apra.

Foglie Croccanti di Borraggine


Questa panatura l'ho imparata grazie a Fabio Campetti, che, durante l'evento di non molto tempo fa, al ristorante di Silvia Volpe (Bacco e la Volpe), ha prepatao delle deliziose alici panate con il semolino, il timo ed il limone, era talmente buona quella panatura che ho pensato di adottarla per friggere la borraggine, anche perchè trovo che il limone ed il timo si sposino a meraviglia con la borraggine....

1 mazzetto di foglie di borraggine
100 g di semola
1 limone
1 presa abbondante di pepe
1 presa abbondante di sale
qualche rametto di timo


Immergete le foglie di borraggine in una bacinella d'acqua.
In un sacchetto ad uso alimentare unite la semola, la scorza del limone grattugiata finemente, il sale, il pepe e le foglie del timo.
Unite le foglie di borraggine nel sacchetto, chiudetelo e squotetelo per bene, affinchè la panatura si attacchi alle foglie.
Friggete in abbondante olio di semi fino a doratura, scolate e salate.
Ovviamente, dato che la frittura delle foglie di borraggine, richiede meno di un minuto, sarà l'ultimo passaggio da fare per realizzare questo piatto.

Componiamo il Piatto


Alla base del piatto disponete la neve di Mozzarella, ottenuta sbriciolando finemente il gelato di mozzarella.
Sopra alla neve disponete i gambi della borraggine, le sfere di mozzarella ed i fiori, quindi le sfere di mozzarella.
Ultimate con una spolverata di pepe, a piacere, ed un filo di olio al basilico Marina Colonna


Con questa ricetta partecipo al contest: Cuoco per Caso – Gusto e salute2

lunedì 14 aprile 2014

Risotto con Pomodorini Arrostiti e Salicornia

Non molto tempo fa, ho avuto l'onore di preparare tre ricette con i prodotti Viander, che sono poi finite poi su "Il Mangiar Bene Magazine", una delle ricette che ho preparato è questo risotto con pomodorini arrostiti e salicornia, un abbinamento che è stato molto apprezzato, la cremosità e l'acidità del pomodoro creano un piacevole contrasto con la salicornia croccante e salina.
E' veramente facile da preparare, e come la maggior parte delle mie ricette, è nata per caso.
Pochi ingredienti in casa, ospiti imprevisti, e W l'arte di arrangiarsi.
Mia mamma mi dice sempre che non bisogna mai fare una ricetta per la prima volta quando si hanno ospiti a cena, ma io sono "dura come le pine verdi", ed ogni volta, almeno una cosa fatta all'ultimo minuto, la devo fare.
E fu così che venne fuori questo risotto, cremoso e saporito....

Risotto con Pomodorini Arrostiti e Salicornia



Per 2 persone

4 pugni di riso Viander
250 g di pomodorini Datterini Viander
200 g di Salicornia Fresca
1 cipollotto
1/2 bicchiere di vino bianco secco
sale e pepe
brodo vegetale
prezzemolo fresco
Olio Extra vergine d'oliva

In una padella unite un filo d'olio ed il cipollotto tritato, fate dorare.
A parte ungete i pomodorini con poco olio, salateli, pepateli ed abbrustoliteli su una griglia.
Unite il riso al soffritto di cipollotto e fatelo tostare, sfumate con il vino bianco.
Unite al riso la salicornia e la passata nella quale sono conservati i pomodorini, portate a cottura aggiungendo poco brodo caldo per volta.
A fine cottura togliete dal fuoco, aggiungete i pomodorini, aggiustate di sale, mantecate con un cucchiaio di ottimo olio extra vergine, spolverate con il prezzemolo ed il pepe, servite.
Decorazioni in  foglia d'oro Berta Battiloro.
Ho servito su un piatto de La Porcellana Bianca

domenica 13 aprile 2014

Simone Cristicchi a Buti

Tutto è iniziato qualche giorno fa, quando per caso ho appreso che Simone Cristicchi sarebbe stato presente, nel pomeriggio di sabato 12 aprile, a Buti.
Capite bene, non potevo assolutamente mancare!
E non potevo assolutamente farmi scappare l'occasione di parlargli della mia famiglia, visto che raccoglie le testimonianze di chi la guerra l'ha vissuta.
Certo, come riassumere in pochi secondi la storia di almeno 50 anni?
Ovvio, scrivendo!


Bhè, anche quello un bel problema, due giorni soli a disposizione, e quindi, poche ore, per riassumere tutto ciò che avrei voluto raccontargli, un gran casino, lasciate che ve lo dica, prima di tutto perchè per me non è facile raccontare certe cose, che ancora fanno male, perchè la memoria in noi che siamo rimasti e che abbiamo vissuto la guerra solo attraverso i racconti dei nostri nonni e dei nostri genitori, è più forte di quanto si pensi, ed il dolore è vivo, sopratutto perchè questa storia, questa verità, ci è stata negata pe anni, ed io sono convinta, che non esista futuro senza la conoscenza del passato, senza la memoria.

Difficile anche perchè, per una persona che non ha capacità di sintesi come me, fare un riassunto è praticamente impossibile, mettiamoci poi che i fatti da raccontare erano tanti, e quindi avrei dovuto riassumere in poche righe circa 50 anni, aggiungiamo che la mia, in Istria, era una famiglia numerosa e molto conosciuta, quindi si, di storie da raccontare ne ho davvero tante, e quindi ho cercato di riassumere il più possibile, certo che ce ne sarebbero di cose da raccontare, di foto da far vedere, la mia famiglia è una di quelle che l'esodo ha infranto, e come quando uno specchio si infrange a terra, ogni mio parente è volato lontano, come la scheggia di uno specchio caduto, c'è chi adesso è in America, chi è rimasto in Istria, chi è invece in Australia, e chi, come me, è in Italia.

E allora mi son messa li d'impegno, e di fretta, perchè tengo molto alla mia storia, alla storia della mia famiglia, ed in mano a Simone l'avrei saputa al sicuro, in buone mani.
Forse un giorno la racconterò anche a voi, per intero, ma preparatevi che è lunga, e probabilmente inizierà intorno all'anno 1900, perchè del 1907 è una delle foto più vecchie che i miei sono riusciti a salvare dalla guerra, e quella foto porta fino ai giorni nostri, passando per la storia dell'Istria, per i campi di concentramento, per la resistenza, e attraversando nuove terre ed oceani arriva fino ai giorni nostri.
E menomale che so scrivere, perchè, in quanto a parole io, sto proprio messa male, sarà l'emozione, o la timidezza, o il mio grandissimo difetto di non avere capacità di sintesi, fatto sta, che ieri, quando me lo sono ritrovata di fronte, le parole sono scappate, si vede son rimaste fuori dalla stanza, mille cose da dire, e riuscivo solo a pensare "grazie"...



Grazie perchè hai fatto conoscere la storia dell'Istria e dell'esodo, grazie per aver onorato la memoria di molti, grazie perchè hai fatto qualcosa di grandioso, ed hai voglia te di cercare le parole, non esistono parole per spiegare quanto hai fatto, se non un "grazie", che anche se è una parolina piccola, piccola, racchiude dentro di se anni di silenzio, anni di speranze, e vedere un grande artista, un grande uomo, come Simone Cristicchi, su un palco, a raccontare quella che poi è anche la storia della mia famiglia, per me è stata un'emozione grandissima, e questo "grazie" è pieno di libertà, riconoscimento e gratitudine, di felicità ed emozione.
Grazie perchè nonostante tutto, nonostante si neghi ancora la verità, tu sei li, e sono fiera ed orgogliosa di sapere in buone mani la storia dell'istria, perchè quando parla Simone, tutti stanno zitti, e sa incantarti con le sue parole, e mentre racconta, gli brillano gli occhi, come se quella che racconta fosse la sua storia, come se l'avesse vissuta in prima persona, perchè in fondo questa, è la storia di tutti, e non avrei potuto immaginare persona migliore per raccontarla.
 Un "grazie" lo volevo dire anche alla sua ssistente, che è stata così carina da farmi parlare con Simone, ma poi, dopo due parole che ci siamo scambiati, proprio due perchè l'emozione era tanta, ho pensato di andar via, per paura di dar noia.
Ieri a Buti, tutti aspettavano di vedere il suo spettacolo "In questi tempi di finta pace", ed eravamo tutti li, seduti davanti al palco, ad ascoltarlo in silenzio, penso che abbia un grande dono, quello di poter parlare direttamente al cuore delle persone, forse perchè lui è il primo a mettere il cuore in ciò che fa, e quando parla, incanta, e tutti stanno li, a bocca aperta, ad ascoltare assorti il suo racconto, poi ogni tanto strappava una risata, e poi cantava e ricominciava a raccontare, parlava di guerra, di sopravvissuti, e di storie che le nuove generazioni devono conoscere.
Erano presenti anche gli alunni di una scuola, penso che quando si parla di storia, non esista lezione migliore di questa, di racconti e testimonianze, di aneddoti e storie, di canzoni che commuovono, e poi alla fine, tutti in piedi ad applaudire!


mercoledì 9 aprile 2014

Dòme de Fraise au Chocolat

Tre giorni, ci abbiamo messo tre giorni a finire un disegno io e Keira, perchè Keira ci teneva a disegnare il castello dell'immaginazione per un concorso indetto dalla Disney, e lei è li che chiude a pugno le manine, e guarda al cielo, poi strizza gli occhi e arriccia il naso, e vedo che spera di vincere con tutte le sue forze.
Si è impegnata così tanto che ci ha messo ben tre giorni a finirlo, per colorarlo, ripassarlo, cercare di non lasciare spazi bianchi e poi cospargerlo di brillantini.
Tre giorni di duro lavoro in cui mi ha assoldata per aiutarla a finirlo prima.
Io ero l'addetta all'appuntino, quella che, ogni 5 minui, doveva alzarsi ed appuntare una matita, giusto perchè era un rosa più carino, e siccome in questo castello, Keira dice che ci vive una principessa tutta vestita di rosa, allora deve avere taaanto rosa.
Sono stati tre giorni intensi, ma ne è valsa la pena, non le era mai piaciuto così tanto disegnare, e sinceramente, un disegno così bello, non credo lo abbia mai fatto...
L'importante è che si sia divertita, che abbia riempito cucina di una pioggia di brillantini, alias "polvere di fata" e che sia rimasta talmente felice del risultato da voler fare un nuovo disegno, oggi.
E io nel mentre come potevo ispirarla di più?
Ma con un dessert tutto rosa per merenda, naturalmente!!!!

Dòme de Fraise au Chocolat

Dose per 4 cupole

Fragole e Cioccolato, un abbinamento sempre vincente che io adoro!
Voglio dire, chi non adora fragole e cioccolato?
Sopratutto se poi una morbida gache di cioccolato fondente e fragole è racchiusa sotto un guscio di croccante cioccolato.
Alla base un disco di frolla morbida alle mandorle, ed a coronare il tutto, ciuffetti di panna, allora, non vi sembra una delizia!??!

Per la base di frolla alle Mandorle


300 g di farina100 g di crema di Mandorle  Sciara *
70 g di burro freddo a cubetti
80 g di zucchero
1 uovo grande
1 tuorlo
5 g di lievito

Unite tutto nel robot a lame e frullate fino ad ottenere un impasto liscio.
Ricavate tanti cerchi aiutandovi con un coppapastaa.
Infornate in forno già caldo a 180° per circa 15 minuti.




*E' fondamentale, per garantire una perfetta riuscita, utilizzare una crema di Mandorle di qualità, io vi coniglio la crema di Mandorle Sciara, perchè è così buona che vien voglia di mangiarla a cucchiaiate!

Gel di fragoline di bosco


succo di fragoline di bosco ( o fragole) 200 ml 
20 g di zucchero
2 g di agar agar


Preparate il succo di fragola frullando le fragole e filtrando  il tutto con un canovaccio, zuccheratelo unite l'agar agar mescolate, trasferite sul fuoco e fate sobbollire per un minuto o poco più, quindi versate in un contenitore rivestito con della pellicola..
Fate raffreddare e ricavate dei cerchi, che adagerete sulla base di biscotto.

Per le cupole al cioccolato


400 g di cioccolato bianco

Temperate il cioccolato, unite qualche goccia di colorante rosa per ottenere l'effetto colorato, versate negli stampi a semisfera Silikomart, fate raffreddare.

Per la ganache al cioccolato fondente



300 g di cioccolato fondente
300 g di panna fresca

Tritate finemente il cioccolato ed unitelo, in un pentolino, alla panna fresca.
Trasferite sul fuoco e fate sciogliere a fuoco basso.
Una volta che il cioccolato sarà sciolto, trasferite il pentolino in una ciotola colma di acqua fredda e montate con le fruste fino a completo raffreddamento.
A questo punto unite 300 g di fragole a cubetti, mescolate con una spatola e riempite le semisfere di cioccolato.
 Componiamo il dessert

Dopo aver sformato e farcito con la ganache, le cupole di cioccolato, adagiatele sulla base di frolla, sulla quale avrete adagiato il gel di fragoline.Poco prima di servire ultimate con ciuffetti di panna, decorate con un pezzetto di fragola.
 

"Il Castello Magico dei Sogni" di Keira Yamila 6 anni e mezzo, l'artista di casa!!!!!
Dove i sogni si realizzano e i desideri si avverano, in questo castello vive una principessa dal vestito tutto rosa con il suo unicorno alato.
Il castello Magico è in mezzo al mare, e tra le onde giocano le sirene ed i pesciolini.

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