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lunedì 6 agosto 2018

100 ore nel Piceno: Giorno 1, alla scoperta di Ascoli

La vita è il viaggio più bello che una persona possa fare, e quando questo viaggio ti porta a scoprire posti meravigliosi e a conoscere persone magnifiche non puoi che esserne felice!
A giugno ho avuto la possibilità di vivere un tour intenso, giunto alla sua seconda edizione ma già famosissimo, sto parlando di "100 ore nel Piceno" organizzato dalla Picenum Tour, un’associazione no profit fondata da persone fantastiche che amano la loro terra, la fondazione nasce con lo scopo di promuovere il territorio della provincia di Ascoli Piceno, e proprio da Ascoli sono iniziate le nostre 100 ore alla scoperta del Piceno, piccolo angolo di paradiso nelle Marche.
Migliaia le richieste che arrivano ogni anno per partecipare alle 100 ore, ma sono solo 8 i fortunati che possono partecipare e raccontare questo territorio con le loro parole, 1 per regione, come ambasciatrice dalla Toscana sono stata scelta io, non vi dico che emozione! 
Un tour che ci ha portato a scoprire angoli nascosti del Piceno, panorami mozzafiato e borghi antichi, con un occhio particolare per le ricette tipiche i ristoranti e le cantine vinicole  di zona, senza dubbio tutti voi conoscerete le olive all'Ascolana, ma avete mai sentito parlare dei cremini fritti o del pollo 'gnip 'ngiap?
 
Per raggiungere il Piceno sono scesa alla stazione di San Benedetto del Tronto, neanche sono passata da casa prima, sono partita direttamente da Milano trascinandomi un valigione dietro che dalle mia parti si direbbe "ti serve la gru del Bettarini per portarlo in giro", (per chi non lo sapesse, io lavoro a Milano ma abito a Livorno, anche se ormai sono più in giro che a casa); spostarci da un posto all'altro è stato facile, grazie al pulmino messoci a disposizione da Cascioli Rent, a cui vi consiglio di affidarvi per il noleggio auto se programmate una vacanza in zona.

Giorno 1 Alla scoperta di Ascoli


Milano all'alba è meravigliosa, un po' meno meravigliosa se all'alba devi già essere in viaggio verso la stazione, trascinandoti dietro un valigione così pesante che ormai ha una volontà propria e capacità decisionale su quale direzione prendere, comunque sono riuscita ad arrivare alla stazione, dove ho incontrato Mari del blog "Un architetto in cucina", io ero gia al settimo cielo, perchè io e Mari siamo amiche, e avere la possibilità di intraprendere insieme un nuovo viaggio (oltre al viaggio in Valle d'Aosta di qualche mese fa) è stato fantastico!
Mari non è solo una persona squisita, ma anche una fantastica scrittrice, per questo vi consiglio caldamente di visitare il suo blog dove troverete racconti di viaggi e ricette, e dove potrete leggere il racconto delle 100 ore viste con i suoi occhi.
La nostra prima tappa è Ascoli, quindi prima di tutto andiamo a lasciare i bagagli al Di Sabatino Resort  


 centralissimo boutique hotel, dove io e Mari, compagne di avventure, dividiamo l'elegante camera, che più che una camera è un vero e proprio appartamento, con salottino, cucina con piastra a induzione, finestre grandi che si affacciano sul centro storico, bagno con tanto di lavatrice, e terrazza per la colazione con vista sul campanile della chiesa con il canto delle rondini in sottofondo, tutto questo a 2 minuti a piedi da Piazza del Popolo!

 
Ascoli è il quarto comune delle Marche per popolazione dopo Ancona, Pesaro e Fano, tuttavia il suo centro storico è il più esteso della regione, ed è costruito quasi interamente in travertino, una roccia calcarea dal colore candido, qui giungono turisti da tutto il mondo per ammirare le sue bellezze architettoniche, è chiamata anche la "città dalle 100 torri", per via delle numerose torri gentilizie e campanarie che vi si trovavano in epoca medievale, è stato appurato poi che inizialmente le torri fossero 200, prima della parziale distruzione del 1242 ad opera di Federico II, ad oggi ne sono rimaste circa 50, alcune integre e molte inglobate da altri edifici.

Iniziamo il tour con calma e tranquillità, sotto il nostro Hotel c'è il Senduiccerì, un locale specializzato in panini gourmet, il menù è ricco e i prezzi davvero bassi, le materie prime eccellenti, ed oltre ai panini a base di carne e di pesce propongono anche panini vegetariani, insalatone e fritti.
Il pane rigorosamente fresco è realizzato partendo da lievito madre o farine multicereale, gli ingredienti utilizzati sono  D.O.P o D.O.C.G e a km 0, il tutto accompagnato da birre artigianali e vini del territorio. 


Alla fine, anche se ero dannatamente indecisa, ho scelto un panino dal nome che è tutto un programma "il pescatore di sogni", ovvero un croccante panino farcito con salmone affumicato, limone a fette, brie, rucola, vodka grey goose e olio extravergine d'oliva, assolutamente divino! 

Sazie e cariche io, le altre blogger e gli organizzatori iniziamo queste 100 ore, con la scoperta di Ascoli e della sua storia, io sono affascinata da storia e archeologia, tanto che quando ero piccola me ne andavo in giro dicendo "da grande voglio fare l'archeologa", ogni tanto mia mamma se ne esce con il grazioso aneddoto: "quando Shamira era piccola, aveva 2 anni, la portai ad un mercatino, tra tutte le cose che c'erano volle un libro di storia sugli Egiziani", insomma, neanche sapevo leggere che già volevo studiare storia, ricordo come ieri che uno dei primi libri che iniziai a leggere, ancor prima di iniziare le elementari, fu il libro dei perchè, ho passato la vita a studiare storia e da li a ritrovarsi a scrivere di cucina deve essere stato un attimo, ovviamente scherzo, ahahahha!
Comunque, chiudo questa piccola parentesi per dire che ho abbandonato l'idea di fare l'archeologa, ma che concilio l'amore per la cucina e per i viaggi con la storia che ogni cosa si porta dietro, ed Ascoli è piena di storia, da quella a tema "culinario" dell'Anisetta Meletti, definita da una cara amica "una delle cose più buone che l'uomo abbia mai inventato" a quella dei Piceni, a raccontarcele tutte è stata Lella Palumbi, la nostra guida preparatissima e simpaticissima, super consigliata anche per chi ha bambini, la sua simpatia coinvolgerà tutta la famiglia e i bambini impareranno un sacco di cose senza annoiarsi mai!

 

Il nostro pomeriggio alla scoperta di Ascoli è iniziato dalla Piazza Ventidio Basso, dove si trova la chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, la facciata è divisa in 64 quadrati che originariamente erano affrescati con scene del vecchio e del nuovo Testamento, la sua costruzione risale al XI secolo, tempo in cui la maggior parte delle persone povere non sapeva nè leggere nè scrivere, per questo gli artisti dipingevano quella che poi è stata soprannominata "la Bibbia dei Poveri" una pratica assai comune, era letteralmente una vera e propria necessità la decorazione delle Chiese tramite affreschi, ed ogni artista aggiungeva il suo tocco personale, con il passare del tempo le facciate delle cattedrali e degli edifici adibiti a luoghi di culto si è fatta via via sempre più spoglia, lo si deve a Gutenberg, e all'invenzione della tecnica di stampa come la conosciamo oggi, fu così possibile produrre libri in serie, ovviamente il primo libro ad essere stampato fu la Bibbia, che fino a quel momento era stata scritta interamente a mano, immaginate quanto tempo ci voleva per scrivere un singolo libro, e poi immaginate quanto tempo si poteva risparmiare stampando un intero libro con un torchio...
C'è un interessante capitolo di approfondimento in "Notre-Dame de Paris" di Victor Hugo, si intitola "questo ucciderà quello", non è inerente alla storia narrata nel libro, bensì racconta di come l'avvento della pressa da scrittura cambi il modo di concepire il mondo, facendo si che i libri siano alla portata di più persone e non solo dei ricchi, l'architettura quindi non sarà più il metodo principale per "raccontare" la Bibbia tramite affreschi e statue, che passeranno in secondo piano ed acquisiranno più uno scopo decorativo e non divulgativo, una gran rivoluzione per l'epoca.

 

Continuiamo la passeggiata tra le vie di Ascoli, che si chiamano "Rue", un signore anziano ci ferma per raccontarci la sua personale storia del perchè non si chiamino "vie", ci dice che "rue" viene dal Francese e si chiamano così perchè furono i Francesi a costruirle, questa è solo una delle tante leggende che rendono questa città ancora più affascinante, come la leggenda del picchio; prima di spiegarvi il vero motivo per cui si chiamano "rue", voglio svelarvi il perchè del nome "Piceno": nel corso del tempo la città fu chiamata con il nome greco-romano di Asculon; Giulio Cesare poi decise di aggiungere "Picenum" per distinguerla dalla città di Apulia, che all'epoca si chiamava Asculum Apulum, ad oggi Ascoli Satriano, che neanche a farlo apposta, ho visitato una settimana fa; "picenum" deriva da "picus" ovvero "picchio", simbolo che campeggia tutt'oggi sullo stemma di Ascoli, si narra che un giorno un gruppo di Sabini lasciarono la loro casa in cerca di un territorio fertile in cui stabilirsi, decisero così di liberare un picchio e di seguirlo, l'uccello si posò sulla cima più alta della roccia, dove oggi sorge l'entrata di Ascoli, vennero così soprannominati "i piceni", ecco il perchè del nome "Ascoli Piceno", riguardo alle "rue" posso dirvi che non hanno niente di Francese, il nome deriva da "rugam" che in latino significa appunto ruga, e sono caratteristiche del centro di Ascoli.
Cammina, cammina siamo arrivati fino ad una bellissima via panoramica, che si chiama "Rua delle Stelle",  la strada più romantica di Ascoli, che costeggia il fiume Tronto e il quartiere medievale fino a raggiungere la Chiesa di Santa Maria delle Stelle, in dialetto è chiamata “Rrète li mierghie”, letteralmente “dietro ai merli”, perchè anticamente costeggiava le mura di cinta medievali che erano merlate.


Proseguiamo verso la Chiesa di San Francesco, uno dei più interessanti esempi italiani di architettura francescana, nonchè chiesa più famosa e rappresentativa delle Marche, le colonne della porta principale suonano se vengono colpite con le mani, un'opera di grande ingegno!

Un veloce salto al Duomo e alla Cripta di S. Emidio, che mi è piaciuta particolarmente, bellissimi i mosaici che vi lasceranno senza parole!

 

La nostra visita si conclude in Piazza del Popolo, nota piazza rinascimentale nonchè "salotto" di Ascoli, dove i cittadini si riuniscono da tempo immemore, si è fatta ora di cena e ad ospitarci è il famoso Caffè Meletti, annoverato nell'elenco dei 150 caffè storici d'Italia.

 

Il Caffè Meletti vanta una bellissima storia, fin dalla sua nascita è stato ritrovo di personaggi illustri, tutto qui è degno di nota, perfino il bagno, costruito sopra l'antico mercato romano le cui rovine si possono ad oggi ammirare!
Qui si produce la famosa Anisetta e si servono deliziose cene, dalla terrazza si può ammirare l'intera piazza in tutto il suo splendore, la sera è uno spetacolo bellissimo!



Il ristorante è al primo piano dell'edificio in cui si trova il Caffè Meletti, il menù è ricco di piatti che cambiano con cadenza stagionale, utilizzando sempre ciò che di meglio il territorio ha da offrire.
Il nostro menù prevedeva:

 La gallina ha fatto l'uovo, ovvero uovo al tartufo su nido croccante.

Raviolo aperto di seppia, canocchie e fave

Trasparenza di cartoccio di mare con ricciola

Fritto misto su crema al limone

Fresco di nocciole del Piemonte, fiordilatte ed estratto di arancia.

Ho gradito particolarmente l'uovo, perfetto equilibrio di sapori e consistenze, il tuorlo sapido e cremoso, l'albume delicato, la panatura e il nido sapidi e croccanti, ed a coronorare il tutto, un abbondante grattugiata di tartufo fresco!




Dove:

Di Sabatino Resort: Corso Trento e Trieste, 25, 63100 Ascoli Piceno AP 

Senduiccerì: Corso Trento e Trieste, 27, Ascoli Piceno, 63100

Caffè Meletti: Piazza del Popolo, 56, 63100 Ascoli Piceno AP


Continua...

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