In questi giorni di quarantena devo dire che non ce la
stiamo passando così male qui da noi, starsene tutti insieme a casa è bello, di
cibo ne abbiamo a sufficienza, anche perché stando in casa ho più tempo per
cucinare e quindi via di pasta fresca, pane appena sfornato ed ogni cosa mi
venga in mente.
Per limitare le uscite ho deciso di farmi recapitare la
spesa a domicilio, quindi mi sono fatta portare tre bei pacchi sostanziosi con
carne, pesce e verdure, poi ho messo sottovuoto il possibile ed ho congelato il
tutto, alcune cose le ho prima cotte sottovuoto a bassa temperatura, così mi
basta rigenerarle per qualche minuto per averle pronte; diciamo che ci siamo
organizzati bene: la mattina io e Keira studiamo, ed il pomeriggio dopo un atro
po’ di studio ci dedichiamo a vari progetti, quello di ieri ad esempio era “Crea
una lista di cose che vorresti fare quando sarà passata la quarantena per il
Corona Virus”, lei senza esitazione ha esclamato che vuole andare da Burger
King e prendersi il panino più grande di tutti, io invece voglio fiondarmi in
un pub e scolarmi due cocktail di quelli con lo spiedino di frutta e l’ombrellino,
e poi voglio tornare al mercato delle Vettovaglie e perdermi tra i banchi ad
ammirare i prodotti in vendita, poi è uscito fuori che anche una bella uscita
di famiglia al cinema ci starebbe, ed infine una giornata alla spa non farebbe
male, la lista continua e continuerà in questi giorni.
Intanto a farci compagnia in queste giornate uggiose c’è il
canto di Cabernet, il Diamante Mandarino, chiamato anche Bengalino, che ho
trovato per caso in cortile mentre io e Valerio portavamo la roba in garage,
abbiamo messo annunci su annunci ma nessuno lo ha reclamato, poi ha fatto un
uovo ed abbiamo scoperto che è femmina, il giorno prima che tutta l’Italia
diventasse zona rossa e che venissero vietate le uscite il mio ragazzo è
riuscito a comprargli una bella gabbia, anche se fortunatamente era accorsa la
nostra vicina di casa Rosa, che è sempre super, a prestarcene una, ed io sono
riuscita a comprare il mangime specifico, poi ci siamo ritrovati in quarantena
e così Cabernet è rimasta qui invece di giungere a destinazione, che si presume
sia la casa della nonna del mio ragazzo.
Ad ogni modo prima stava in camera con noi, ora sono
riuscita ad attaccare la gabbietta in corridoio, lontano dalle grinfie dei
nostri 5 gatti, che comunque passano la giornata a guardarla mentre lei si
sente al sicuro e se ne infischia, anzi, fischia e cinguetta come se non ci
fosse un domani, e non è poi tanto male, se la chiami risponde, se ci parli
saltella e pigola, abbiamo mele in abbondanza che si mangia con piacere, e ad
esser sinceri ci stiamo affezionando…
Comuque, prima che tutto questo iniziasse ho vinto un
contest, e mi sono ritrovata con un bel pezzo di ‘nduja, la più buona che io
abbia mai assaggiato, tanto che, non lo nego, non ho resistito a mangiarla in
purezza, è così buona che ho deciso di intervistare il produttore e di farvi
conoscere i suoi prodotti, dopotutto c’è da considerare che la ‘nduja di cui
parliamo, quest’anno si è classificata seconda al campionato Nazionale di
salami, mica pizza e fichi!
Il negozio si chiama Sapori Platacesi, ed avremo modo di
approfondire la sua conoscenza, ma soprattutto quella dei prodotti che offre,
che sono tutti di nicchia preparati con metodo tradizionale seguendo ricette
antiche, io non vedo l’ora che tutta questa emergenza Corona Virus finisca per
fare un bell’ordine, perché anche le loro salsicce al finocchio sono davvero
ottime, e considerate che non mi è stato chiesto di parlarne, lo faccio di mia
spontanea volontà dopo aver assaggiato ed approvato personalmente i prodotti.
Dunque, dato che avevo tutto questo ben di Dio a
disposizione, e tanto tempo da passare in casa ho deciso di realizzare la mia
personale versione delle uova in purgatorio con la ‘nduja, perché a casa mia
sono sempre stati piccanti, il “purgatorio” forse era inteso come piccante dalle
mie parti, non lo so, fatto sta che le uova in purgatorio avevano una marea di
peperoncino, o forse era solo mio nonno che era fissato con aglio e peperoncino
ovunque perché fanno bene, perciò ecco la mia personale versione…
Uova in purgatorio alla ‘nduja
Crema di ‘nduja calda, uovo cbt dal cuore fondente e corallo
di pomodoro
Per la crema di ‘nduja
100 g di ‘nduia Sapori Platacesi
50 ml di brodo di ossa
In un pentolino unite tutti e due gli ingredienti e lasciate
che la ‘nduia si sciolga a fuoco lento, mescolate costantemente.
Per le uova cbt
1 uovo a persona
Cuocete le uova a 63° per 75 minuti.
Per il corallo di pomodoro
210 g di brodo di pomodoro
60 g di olio di semi
30 g farina 00
1 punta di colorante rosso
Emulsiona tutti gli ingredienti con il frullatore ad
immersione per 1 minuto, versa in una padella antiaderente caldissima poco per
volta fino a creare delle cialde croccanti e sottili bucherellate, quindi togli
dal fuoco e fai raffreddare.
Finitura e impiattamento
Disponi la crema calda di ‘nduja alla base del piatto, sopra
adagia l’uovo con delicatezza, ultima coprendo con il corallo che il commensale
dovrà spaccare direttamente in tavola, sarà una piacevole parte croccante da
intingolare nel tuorlo che si fonde con la ‘nduja.
Nessun commento:
Posta un commento