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domenica 27 luglio 2014

Gelato pronto in 10 secondi di Banana e Burro di Noccioline con Honeycomb allo sciroppo d'acero

Giusto l'altro giorno vi ho dato una ricetta,e vi ho consigliato di segnarvela se avete bambini che non amano mangiare la frutta.
E' una di quelle ricette che io definisco "divertenti", e farle in compagnia dei bambini le rende ancora più magiche, sto parlando dell'honeycomb, una sorta di caramello soffiato, che, reagendo con il bicarbonato, si gonfia, diventando fragrante come una meringa, che lentamente poi si scioglie in bocca, con un gusto, leggermente frizzante, che ricorda molto il caramello salato..
Bene, tornando a noi, come fare per convincere i nostri bambini, a mangiare la frutta?
Semplice, trasformandola in un gelato, in questo caso, un gelato davvero delizioso di banane, reso, forse un'pò calorico, ma estremamente goloso, dall'aggiunta di un pizzicodiburro d'arachidi.
Se c'è una cosa che gli Americani mi hanno insegnato è che non c'è un abbinamento più goloso di: "banane, burro d'arachidi e cioccolato"...
La ricetta di oggi prevede un utilizzo minimo di cioccolato in realtà, ma questo, evitiamo di dirlo ainostri bambini, che attirati dalla parola dolce e coccolosa: "cioccolato", mangeranno frutta, non zuccherata ovviamente, in quantità.
Ho servito questo gelato ciocco-bananoso  su una base di pan di Spagna al cacao, che, per farla breve, in tutti i sensi, potete sostituire con il primo biscotto che trovate in dispensa, ma, volendo,potete anche ometterlo del tutto.
L'ingrediente essenziale, dei miei dolci per l estate che poi non è un ingrediente, che ho utilizzato in questa ricetta, è yonanas, della Princess, che consente, in una manciata di secondi, di creare cremosissimi sorbetti, un risultato così, non sarebbe possibile con il classico robot a lame, che va a scaldare troppo la frutta, rendendo il "gelato" troppo molle, ed al contempo, con cristalli di ghiaccio troppo grandi, che, sembra una stupidata ma è vero, atrofizzano le papille gustative, facendo scemare il gusto....
Tuttavia, se siete incuriositi da questa tecnica, di un "gelato pronto in 10 secondi" potete tranquillamente procedere con il classico robot a lame che ormai è presente nelle cucine di tutto il mondo, e se poi il risultato vi piace, potete dare uno sguardo al sito della Princess ed acquistare ciò che per me, è diventato ormai il compagno inseparabile di queste estati...
Procediamo?
Certo che si!
Cosa occorre?
Banane, honeycomb, una base biscottosa sulla quale adagiare il gelato, e burro di noccioline, in più, per rendere il tutto ancora più goloso, un filo di topping al cioccolato.


Gelato pronto in 10 secondi di Banana e Burro di Noccioline con Honeycomb allo sciroppo d'acero


 Per 2 persone

Honeycomb aromatizzato allo sciroppo d'acero (seguitela ricetta che trovate qui)
2 banane
1 cucchiaio di burro di noccioline
a piacere un pan di Spagna al cioccolato sulla quale adagiare il gelato (io ho utilizzato un pds Speziato, la ricetta qui)


La sera prima,sbucciate le banane, tagliatele a tocchetti, chiudetele per bene in un sacchetto ad uso alimentare, e trasferitele in congelatore.
Se fate come me, imparerete a congelarne una grande quantità, sopratutto quando la buccia si rovina, per evitare di buttarle, e per averne sempre in grande quantità, pronte all'uso.
Una volta congelate, munitevi del vostro robot a lame, o di Yonanas, unite alla banane congelate un cucchiaio di burro di noccioline, e frullate.



Niente di più facile, il più è già fatto, in pochi secondi avrete ottenuto un fantastico gelato.
Servitelo quindi sulla vostra base biscottosa, spolverate con noccioline a piacere ed honeycomb, un filo di topping al cioccolato, e servite!
Una cosa favolosa!!!!!!





venerdì 25 luglio 2014

Honeycomb

A volte parlo con delle mamme, che neanche d'estate, dove si presume faccia caldo (si presume, perchè un estate fredda e piovosa come quella di quest'anno io non l'ho mai vista...) riescono a far mangiare la frutta ai loro bambini...
E si che la frutta è fresca, dolce, succosa, invitante, proprio quello che ci serve per tirarci un'pò su, per assumere vitamine e liquidi al tempo stesso.
Ma esistono bambini, che di frutta e verdura, non vogliono proprio sentir parlare.
Per quanto riguarda la mia, di,figlia, non mi lamento, mangia sia frutta che verdura senza problemi, però, a volte, non molto spesso, le viene a noia.
Giustamente, mica si può andare avanti a frutta di stagione per lei!
È monotono avere sempre la stessa frutta e sempre nello stesso periodo, meglio variare...
E così si ritrova a chiedere l'anguroa a dicembre, o i cachi a giugno e così via...
Perchè ha voglia, nel suo piccolo non fa una piega, di un frutto che sia servito diversamente da quella che è alla fine, la classica presentazione estiva, ovvero: macedonia, frullato, crostata...
E quindi ha voglia si di banana, però che cavolo, mica sempre la stessa, magari una banana cremosa, o che so, una fragola croccante...
Insomma, ci divertiamo parecchio io e lei a sperimentare...
Se non altro, ho scoperto, una marea di anni fa, una ricetta della quale andiamo matte, e che, riesco sempre ad infilare ovunque per rendere diverso, quanto basta, quel solito gelato, quella crema, quella banana...

L'honeycomb, il dolcetto a forma di alveare, chiamato anche hokey pokey, c'entra poco o niente con la frutta, perchè è fatto di zucchero e miele, ma questa in realtà è solo una base, vedrete poi più avanti, come convincere un bambino, a mangiare vagonate di frutta, tanto da doverlo costringere a smettere con la forza..
Perciò, annotatevi questa ricetta, che sarà uno dei tre ingredienti base per far mangiare la frutta a chiunque.


Ricordatevi che, le calde temperature estive, e l'elevata percentuale di umidità, potranno compromettere la conservazione dell'honeycomb, perciò è necessario che, una volta raffreddato e finalmente pronto, sia velocemente trasferito in una scatola di latta per conservarlo al meglio, al riparo dell'umidità.

Ma cos'è L'honeycomb?
Diciamo che è una sorta di caramella, a metà tra il carbone dolce e la meringa, perchè è alveolato come il carbone, ma friabile come una meringa, dolce come il miele, e, grazie al bicarbonato ad uso alimentare, che poi alla fine è quel magico ingrediente che in una manciata di secondi farà "lievitare" il vostro caramello rendendolo alveolato, e friabilissimo.
Di ricette in rete ne trovate a bizzeffe, io ho trovato versioni che richiedevano melassa, glucosio, zucchero di canna, addirittura col burro...


Ho visto uscire cose stra-piatte, con una "cosa" dentro, che non meritava neanche lontanamente di essere associata ad una alveolatura...
Perchè, dovete sapere, il perfetto honeycomb è quello che al suo interno e alveolato come una pagnotta realizzata col lievito madre, il caramello deve crescere ed inglobare aria al suo interno!
C'è chi, nelle ricette, indica pure il momento esatto in cui va aggiunto il bicarbonaro, ovvero quando il caramello raggiunge i tot gradi..
Ma questa è una ricetta delle nonne, una di quelle ricette nate in casa, figurarsi se per fare il caramello, utilizzavano un termometro da pasticceria...
Il procedimento è facile, e non è detto che vi riesca alla prima, come per il caramello, un pochino d'esperienza ci vuole, non so voi, ma le prime volte che mi cimentavo con il caramello facevo sempre grandi disastri....


Il mio trucco??


Aggiungo sempre un paio di gocce di essenza di sciroppo d'acero flavourart, che conferiscono un aroma molto particolare, ed il sapore è più coccoloso.

Come si serve l'honeycomb?
Al "naturale", o glassato con cioccolato bianco come la neve o nero come la notte, oppure lo si può aggiungere a creme, gelati ecc
Ricordatevi però, che con l'umidità si scioglie, perciò, non pensate di farcire una torta con crema e pezzetti di honeycomb per poi aspettarvi che la farcitura così arricchita rimanga croccante!
Il sapore di questa caramella, come pure la consistenza, conferiti dal bicarbonato, sono unici, perciò, miche se, perderà la consistenza croccante, non vi preoccupate, che il sapore è inconfondibile!

Honeycomb

 



150 g di zucchero semolato
1 cucchiaio di acqua
2 gocce di aroma di sciroppo  d'acero flavourart
30 g di miele a vostra scelta
1 cucchiaio raso di bicarbonato


Unite tutti gli ingredienti, tranne il bicarbonato, in una pentola con i bordi alti, mescolate e trasferite sul fuoco, mescolate energicamente fino a che lo zucchero si sarà sciolto.
Una volta ottenuto il caramello, unite in un sol colpo il bicarbonato, mescolate velocemente e per pochi secondi, quindi versate il composto in una teglia dai bordi alti, rivestita di carta da forno.
Fate raffreddare per una decina di minuti, o anche meno, quindi "spaccate" con piccoli colpi.


La versione che vedete in foto, bassa e croccante, è stata realizzata con succo d'arancia in sostituzione dell'acqua e sciroppo d'acero sostituito a metà dose di miele.
La consistenza è diversa, più croccante, più "torrone", ed il sapore è deciso.
Molto profumato, ottimo da sbriciolare ed utilizzare per spolverare cheesecake e cupcake.
La foto è stata fatta da mia figlia Keira (7 anni tra poco più di una settimana!)

mercoledì 23 luglio 2014

Ultra-Thin Crispy Tortilla - Tortilla di Pellicola Edibile

Quel momento in cui realizzi che, il cavallo enorme e bellissimo, che ti è passato sotto casa, probabilmente era Varenne, penso rimarrà, nel suo piccolo, un momento storico.
Non che io sia un'appassionata di corse di cavalli, all'ippodromo ci sono andata una volta sola quando avevo si e no 15 anni, anche se, all'epoca, quando era ancora aperto, era consuetudine della gioventù Livornese, scavalcare il cancellone secondario, attraversare la pista nei momenti di buio, tra una corsa e l'altra.
Io li guardavo arrampicarsi su questo cancellone, che a me sembrava alto almeno 5 metri, ed in effetti, tanto basso non è, per entrare e passare le serate all'ippodromo...
Non l'ho mai fatto, intendo, non ho mai scavalcato quel cancello dico, prima di tutto non ne vedevo la necessità, il biglietto d'ingresso costava giusto pochi spiccioli, ma chi entrava scavalcando, non lo faceva per risparmiare quei pochi spiccioli, lo faceva giusto per il gusto di trasgredire.
Come se scavalcare un cancello per entrare all'ippodromo sia equivalente a scavalcare l'ostacolo che ci separa dalla libertà, per me scavalcare quel cancello era equivalente a rompersi una gamba e cadere di musata per terra davanti a tutti, perchè quello sarebbe successo, se io avessi provato a scavalcarlo.
Non sono mai stata particolarmente agile, anzi, continuo ad essere un danno ambulante.
Quello che mi ha sempre salvata, nonostante la mia goffaggine, è la fortuna sfacciata.
Quella fortuna che si vede solo nei film, avete presente, quando i ragazzi giocano a pallone, e poi, per un tiro sbagliato, il pallone si dirige pericolosamente verso la faccia di una persona, che ovviamente, non lo vede arrivare?
Nella vita reale quella persona prende sicuramente una pallonata in faccia, ed oltre a farsi malissimo vuole pure scavarsi una fossa per non essere guardata dagli altri.
A me no, io mi chinavo improvvisamente perchè la mia attenzione era stata rapita da 10.000 lire accartocciate, perse da qualcuno, quel "qualcuno", non sapendolo, non solo aveva salvato la giornata a me ed alle mie amiche, offrendo patatine a tutti, ma era riuscito pure a salvarmi da una figuraccia.
Ed ogni volta che stava per accadermi qualcosa di brutto, riuscivo ad evitarlo così, per caso, più che in un film, sembrava di vivere in un cartone animato...

Oddio, le mie figurerette le ho fatte anch'io è, ma se avessi provato a scavalcare quel cancello, ne avrei fatte molte di più...
Fortunatamente non ho mai avuto un indole particolarmente ribelle, il giusto si, ma non troppo, ed invece di fare le bravate, che i miei compagni facevano a quell'età, preferivo guardarli con aria interrogativa, ogni tanto, quando riuscivano a distrarmi ed a farmi alzare il naso dal libro che stavo leggendo...


Oggi parliamo di pellicola edibile.
Edibile in quanto è commestibile.
È fattibile (non lo sto facendo apposta di scrivere in rima, giuro!) anche in casa, ma è più facile comprarla già pronta, la pellicola edibile è una vera sorpresa! 
Per prima cosa, occorre seguire piccole e semplici regole, ovvero: maneggiare con cura e non far entrare in contatto con i liquidi.
Le sostanze grasse, come olio, burro ecc.. Non danneggiano la pellicola, ma l'acqua si, perciò, quando la maneggiate fate attenzione ad avere le mani ben asciutte.
Dunque, come possiamo utilizzare la pellicola edibile?
La possiamo utilizzare. Per "incartare" delle caramelle, dolci o salate che siano, come feci per i Croccantini, oppure, possiamo friggerla e farla diventare ipercroccante e saporita.
La pellicola, di per se, è insapore, perciò si sposa benissimo sia con il dolce che con il salato.

La ricetta di oggi è spudoratamente copiata da una ricetta dello Chef Dani García, che ha inventato una sorta di tortilla ultra fine con polvere di alghe e gamberetti.
Io mi sono un'pò arrangiata con quello che avevo, e l'ho resa parte integrante di un piccolo "antipastino" chiamiamolo così.
Vediamo dunque come si realizzano queste cialde croccantisstime.

Ultra-Thin Crispy Tortilla



Per una chips




3 fogli di pellicola edibile
1 cucchiaino di polvere di alghe wakame
1 cucchiaino di polvere di grissini Riso Buono Grissini di Artemide
Caviale
Sale e pepe
1 albume

Ultimamente vi do solo ricette facilissime, anche questa è davvero semplicissima da realizzare, l'ingrediente base, e principale, è la pellicola edibile, gli altri ingredienti poi, variano a vostro piacimento, lo Chef Dani Garcia, ad esempio, utilizza polvere di alghe e gamberetti, ma le varianti sono infinite, pensate a delle chips al peperoncino, al curry, al wasabi!


Ho imparato che, se disponete la pellicola edibile, su un foglio di carta da forno, leggermente oliato, non si attaccherà al piano di lavoro...
Stendete il primo strato di pellicola, con delicatezza spennellatelo con l'albume leggermente sbattuto, quindi spolverate con sale, pepe, polvere di alghe e di grissini, sovrapponete un nuovo foglio di pellicola e ripetete la stessa operazione tre volte.
Infine friggete per pochi secondi, in olio di semi ben caldo, quindi scolate, salate ancora se necessario e servite guarnendo con le uova di salmone.


Suggerimenti di presentazione?
Ottime per accompagnare i vostri finger food, io li ho serviti con gamberoni grigliati e gelato di mozzarella di bufala, su mini vassoini monoporzione Poloplast, davvero un abbinamento interessante, anche se un'pò fuori dagli schemi....



domenica 20 luglio 2014

I Turbanti del Marajà, ovvero: vi presento il Centrofolo Viola


"Centrofolo Viola", non credete che sia un nome strano per un pesce??
Bèh, io penso che sia un nome strano per qualsiasi cosa, e sinceramente, questa è stata la prima volta che ho avuto a che fare con questo pesce, che, a quanto mi hanno detto, è raro da trovare.
Quando il signore del banco del pesce, ha chiamato il mio ragazzo per fargli vedere questo pesce, definendolo l'elite dei mari, noi ci siamo guardati, ci abbiamo pensato su, e poi, vista la fila ed il poco tempo siamo andati via.
Ma questa cosa del "pesce raro e squisito, meglio del tonno" che aveva detto il signore del banco del pesce, ci ronzava in testa, "se non hai mai mangiato il centrofolo non hai mai mangiato il pesce", màh...
Non potevo astenermi dal fare una ricerca su internet una volta arrivata a casa, anche perchè, per quanto ne sapevamo noi, 'sto,centrofolo, che non costava neanche poco, poteva essere un invenzione  del pescivendolo.
Vado matta per  salsa al rafano e sashimi perciò ho pensato: "mal che vada un bel piatto di sushi non me lo toglie nessuno".
Ed eccomi li, a spulciare su internet, potete immaginare la mia espressione quando ho capito che mi ero lasciata sfuggire un pesce che, parlando di pesci, è un pezzo da 90!
Carne pregiatissima, sapore unico, delicato ma saporito, con un lieve retrogusto di mandorle e frutta secca, meglio del tonno, leggevo tra le pagine di chi, aveva avuto la fortuna di trovarlo, pesce rarissimo nei nostri mari, ed i forum dei pescatori, che si dicevano fortunati anche solo di averne pescato una, una lontana volta..
Ecco crescere la bramosia, lo volevo, doveva essere mio.
Al chè, il mio ragazzo, mi spunta a casa con questa fettina di centrofolo che non finiva più, non vi dico che gioia!

Ho pensato,bene di sezionarlo, perchè la mia cucina sembra più un laboratorio di chimica più che una cucina normale, e poi perchè volevo provare a farlo almeno in tre modi, e siccome soldi per comprare tre fette di centrofolo, io proprio non li ho, ho deciso di dividerlo in tre parti, per poterlo preparare in altrettante maniere differenti, capirete, è un pesce che sfiora i 30€ al kg, ma la pezzatura è grande, e una fetta, per quanto piccola, non va sotto i 400g, a meno che non prendiate la coda, si intende, ma non vi conviene, ha una spina dorsale piuttosto grossa e pesante, se volete la polpa meglio la zona centrale.
All fine, comunque, sono riuscita a fare tre assaggi i, e forse vi starete chiedendo se ne è valsa la pena, o magari: che sapore ha?


Ebbene si, ne è assolutamente valsa la pena, da crudo ha una consistenza molto simile alla ricciola, è salato e saporito, tanto che, io che vado pesante di salsa di soia e limone, e repello l'olio sul pesce crudo, questa volta mi sono lasciata incantare dalla polpa in purezza, e poi, con l'aggiunta di un filo d'olivo extra vergine d'oliva e una presa di sale blu, una meraviglia che non riesco a descrivervi!
Perciò, ho proceduto in tre maniere, due crude, una semplice ed una più complessa, ed una cotta.
Della versione cotta posso dirvi che era deliziosa pure quella, il pesce aveva un sapore ed una consistenza simili a quelle di un astice, no, davvero, aveva ragione il pescivendolo!!!

Dato che, per gli amanti del crudo, questo pesce è oro, ho pensato bene di presentarlo con altri due tipi d'oro, ovvero quello alimentare, e quello che nell'immaginario di tutti, è oro in tavola: il caviale.
Ricetta iper semplice, un'pò da Marajà, un'pò una chicceria diciamo, ed a volte, si sa, è proprio la semplicità che rende speciale qualcosa, dico male?
Ho servito dei turbanti di centrofolo viola, ripieni con una tartare leggermente condita della sua stessa carne, ho intinto la base in una farina di grissini di riso Artemide per dare una parte croccante, che si sposava a meraviglia, ed ho poi ultimato con una citronette alla maracuja, caviale e foglia oro, niente di più semplice!
Iniziamo!?


Dato che, questa ricetta, per me rappresenta un'pò l'opulenza, ho voluto chiamarla "turbanti del Marajà", e descriverla non è cosa da poco, perché la pregiata carne del centrofolo viola, avvolge, come in un dolce abbraccio, la propria tartare condita con una citronette che profuma di tropici, la base di farina di grissini di riso Artemide, riso integrale e profumato, conferisce una croccantezzia inaspettata che si sposa a meraviglia con il pesce, a coronare il tutto, il pregiato caviale di salmone, che in bocca sprigionerà, letteralmente, un'esplosione di sapore!

Turbanti del Marajà

Per 3 turbanti

300 g di polpa di Centrofolo Viola, preferibilmente filetto
2 cucchiai di caviale di salmone o trota
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
Sale e pepe q.b
1 cucchiaio di polpa di Maracuja Fruttiamo
2 cucchiai di succo di limone


Ricavate tre filetti dal centrofolo e metteteli da parte.
Riducete il resto della polpa a cubetti non molto piccoli.
Con l'aiuto del robot a lame riducete in polvere i grissini di riso Artemide.
Nel boccale del frullatore ad immersione, unite la polpa di maracuja, i due tipi di olio ed il limone, frullate fino ad ottenere un'emulsione densa, quindi aggiustate di sale e di pepe.


Condite con l'emulsione ottenuta, i cubetti di centrofolo.
Create quindi dei cilindri con i filetti tenuti da parte, immergetene le estremità nell'emulsione, e passateli quindi nella farina di grissini, riempite i turbanti con la tartare, ultimate con il caviale, una foglia di prezzemolo o erba cipollina e foglia d'oro Berta Battiloro.
Servite immediatamente, o la farina di grissini perderà croccantezza, con un filo di citronette.

lunedì 14 luglio 2014

Zuppa di Carote "Caramellate"

"Luglio col bene che ti voglio vedrai non finirà..."
Sappilo, caro Luglio, che col bene che ti voglio, questa storia qua proprio non va.
No, ma dico io, ma vi sembra possibile passare nottate svegli perchè i tuoni sono troppo forti per farvi dormire, addormentarsi poi, ed avere il buongiorno da un lampo che ha deciso di illuminare la vostra camera, che voi, lì per lì, mezzi addormentati, e provati dalla nottata che avete passato sognando di togliere i panni stesi, perchè c'è un vento che porta via, pensate che qualcuno vi abbia scattato la foto.
Ma caro Luglio, dimmi te, se io il 14, non sono ancora riuscita ad abbandonare la felpina, ed a parte quelle tre, quattro giornate di fila di sole, qui sembra di essere a fine estate.
Ma,stiamo scherzando!?!
Un mese ed un giorno a ferragosto, e qui più che il costume ci tocca tirar fuori stivaletti di gomma e mantellina!
Al momento, ad esempio, sembra di stare in una pigra giornata di inizio inverno, con il rombo del tuono che squarcia il silenzio ogni due minuti, con la bimba qui accanto a me, un'pò depressa perché invece di fare la lezione in casa sperava almeno di poter uscire a prendere un gelato, ma qui non è da gelato assolutamente, anzi, è da zuppa calda e copertina, ora, ad esempio, che fa decisamente più caldo si stanotte, ci sono 18'...
18' il 14 luglio sulla Costa Toscana in piena mattinata ditemi voi se li avete mai visti...
Eh no, caro Luglio, così non ci siamo proprio!

Allora sai cosa ti dico!?!?
Mi preparo una bella zuppa, così, accoglierò quell'enorme temporale che si sta facendo annunciare in pompa magna, da un esercito di tuoni e fulmini da circa 1ora, come si deve!!!


Zuppa di Carote "Caramellate"


 


Non pensate a delle carote immerse nel caramello, qui si tratta di aggiungere un pizzico di un magico ingrediento per ottenere una reazione chica, che appunto, vi permetterà di ottenere l'effetto "caramello!, come potete notare in foto, la zuppa che otterrete è morbida, cremosa, vellutata, densa, ed anche se la ricetta originale, che ho trovato su Modernist Cuisine, suggeriva di servirla con striscioline di cocco fresco, io credo che stia meglio con una manciata di frutta secca tostata ed un filo d'olio....


500 g di carote
110 g di burro  (io ne ho messi 100)
30 g di acqua (io non l'ho aggiunta)
5 g di sale
2,5 g di bicarbonato ad uso alimentare
635 g di centrifuga di carote (per me 500 ed è possibile sostituirla tranquillamente con il brodo)


Tagliate le carote ben lavate e pelate, a bastoncino.
In una pentola fate sciogliere il burro, quindi aggiungete le carote, fatele dorare leggermente quindi unite il bicarbonato, vedrete che si sprigionerà una schiumetta, ecco la vostra reazione chimica, le carote inizieranno a caramellare, questo non le renderà dolci, intendiamoci, ne esalterà il sapore.
A questo punto unite la centrifuga (io aggiungo il brodo) e portate a cottura, quindi frullate e servite con pane tostato e frutta secca.




domenica 13 luglio 2014

Sangria Solida di Brachetto

E poi succede che, un giorno, mentre sono intenta a spadellare, scendo un attimo di casa, e per caso vedo spuntare un angolino di carta dalla cassetta delle lettere...
A rendermi conto della provenienza della lettera ci ho messo un secondo, a realizzarlo un minuto abbondante, perchè, voglio dire, mica capita tutti i giorni di trovare nella cassetta delle lettere una lettera scritta da una dama di corte della Regina...
La Regina, capire La Regina, scritto anche con la "l" di "la" maiuscola!
Tutto questo perchè mesi fa ho realizzato un ritratto della Regina, perciò adesso mi è arrivata questa lettera con su scritto che La Regina ci teneva a ringraziarmi...
Sono rimasta senza parole, con la lettera in mano un'pò inebetita, che poi, a pensarci bene, chissà se La Regina il mio disegno lo ha visto realmente, o se è stata solo una cortesia "di corte" ringraziarmi per averlo fatto, comunque, non so, ma ne sono felice, e dopo un paio di minuti, la lettera è finita attaccata al frigorifero....

 Sangria Solida di Brachetto



Oggi vi propongo una ricetta fantastica, e realizzarla è davvero semplicissimo, perciò, io vi direi di provarla il prima possibile!
L'idea della Sangria Solida è di Ferran Adrià, che appunto la rende "solida" lasciando marinare nella sangria per 3 giorni, dei cubetti di anguria, che andranno poi serviti su un letto di ghiaccio tritato, tenete presente però, che il ghiaccio tritato, non è solo bello, ma funzionale, perchè permetterà ai cubetti di anguria di riprendere croccantezza, davvero una buonissima ricetta, che, sinceramente non penso ci sia bisogno di scrivere, poichè, una volta fatta la sangria, mettete a marinare i cubetti per 3 giorni e finita li.
Poi, al momento di servirli, li guarnite con scorzette di limone e foglioline di menta, che si stanno che è una meraviglia!
Forse vi ricordate il post della ricetta della Sangria Italiana, o forse no, ad ogni modo vi avevo raccontato, che poteva diventare la base di un sacco di ricette, una delle tante è questa.


La Sangria Italiana era fatta con il Brachetto, perciò, oltre che rimandarvi alla ricetta, vi svelo anche che questi cubetti fragranti e succosi, sono perfetti per essere immersi nel brachetto, potreste marinarli direttamente così, brachetto e via!

Servite con una palettina per far si che prendere i cubetti sia comodo e chic, io ho utilizzato la palettina Poloplast.

Mi scuso per la foto, ma questa ricetta faceva parte di quelle fotografate nell'ultimo periodo ed andate perse....


venerdì 11 luglio 2014

Geisha Roll Avocado e Caviale

Cancellare, per errore, una foto ben fatta, si sa, è sempre un dramma, ma fidatevi, lo è ancora di più se in pochi secondi, di punto in bianco, il vostro Ipad si blocca, e l'unico modo per riaccenderlo è resettarlo...
Ho perso un anno di foto.
Le più importanti, quelle di mia figlia, le avevo quasi tutte salvate, ma quelle dei piatti, la miriade di piatti che avevo preparato in queste due ultime settimane, bèh, quelle no...
Rifarle non è facile, avrei bisogno di ingredienti che non ho e che non trovo qui nei paraggi, insomma, tempo e soldi buttati via, letteralmente.
Un salto, per quanto riguarda la vita di una foodblogger, all'età della pietra, in cui il cibo andava semplicemente gustato e mangiato, e non fotografato...
Che sia o non sia una cosa grave per voi, sappiate che per me lo è, o almeno, è una cosa che mi rende triste, ed un'pò abbattuta, perchè non so se ritroverò mai un gheriglio di noce a forma di cuore, una nuvola così perfetta, un uccellino così vicino, un piatto così buono, però, mi sono rimboccata le maniche ed ho cercato di ricordare tutto ciò che ho inventato e cucinato in queste ultime settimane, qualcosa mi sfugge ancora, lo so, di qualcosa sono riuscita a salvare soltanto una foto per piatto, ma di altre cose...
Adios!
Ciò che mi preme di più è rifare 3 piatti, che erano davvero buoni, per farli però, mi serve rifare un gran lavoro, tutto da capo, primo perchè, nel primo piatto c'erano 2 tipi di gelato, e non posso mica farne 20 g alla volta, perciò dovrò rifare almeno mezzo kg di gelato per gusto, ma poco male, il brutto, in questo caso è trovare gli ingredienti per gli altri due piatti....

Comunque, sno due giorni che lavoro sodo, ci sono in ballo nuovi progetti, nuove tecniche, un modno tutto nuovo, che, io spero, riuscirà ad eguagliare, e magari superare, egregiamemente, quel pezzo di storia dei miei piatti cancellati dalla memoria dell'Ipad...

Perciò, in questo periodo si accettano "sponsor", se volete inviarmi qualche ingrediente della vostra zona, che io non riuscirò mai a trovare, ve ne sarò grata a vita!!!


Una delle pochissime ricette che sono riuscita a salvare sono i Geisha Roll, degli involtini a metà tra il sushi ed il sashimi, semplicissimo da fare, ma di grande effetto e davvero molto buono, si compone da pochissimi ingredienti, ed, ovviamente non fa parte delle ricette tradizionali Giapponesi.
La prima volta che vidi questa ricetta fu su questo sito qui, e mi colpì, tanto che, a modo mio, ho pensato bene di rifarlo.

Geisha Roll Avocado e Caviale


1 filetto di salmone precedentemente abbattuto e deliscato
1 avocado maturo
salsa di soia
wasabi


Con i rebbi di una forchetta schiacciate la polpa dell'avocado.
Sceglietelo ben maturo, al tatto, deve avere la consistenza di una pesca matura.
Condite la purea ottenuta con wasabi a piacere e salsa di soia.
Sfilettate il salmone e rifilatene la polpa in modo da ottenere tanti rettangolini.
Spalmateli con la purea di avocado ed arrotolateli.
Disponeteli in piedi su un piatto.


Ho poi coronato i Geisha Roll con uova di salmone e germogli di erba cipollina.
Serviteli accompagnando con salsa di soia.


Se fosssi solita usare l' hashtag, che, a quanto pare, ultimamente va molto di moda, posterei la prossima foto che vi mostro, su facebook, con l' hashtag  #MangiandoCavialeComeSeNonCiFosseUnDomani
perchè, effettivamente è quello che io e Keira in questi giorni abbiamo fatto.
E così signore e Signori, il Caviale rientra tra i primi ingredienti introvabili che ho terminato e con la quale ho preparato le ricette che avevo immortalato nelle foto che ho perso.


Pare la Classifica di quel tizio che fa documentari ed ad ogni puntata se ne esce con " e così, questo animale si guadagna il 3° posto come animale più lento del pianeta!"
Il piatto che vedete dopo i Geisha Roll è uno di quelli che rientrano tra i piatti fotografati ed andati perduti, perciò, quando vi darò la ricetta del "piatto perduto", dovrete accontentarvi della foto sbilenca, o, nel peggior dei casi, del disegno...


Bene, e così, il caviale si guagagna il primo posto tra gli ingredienti che ho utilizzato e che dovrei riutilizzare ma che dalle mie parti non troverò mai!

#1 Caviale di Salmone


Keira Yamila 6 anni e mezzo.


domenica 6 luglio 2014

Sangria all'Italiana

"Sangria", la conoscete tutti, ed è immancabile nelle giornate assolate delle vostre vacanze Spagnole.
Quello che non sapete forse, è che la Sangria ha origini antichissime.
Prima di tutto, che cos'è?
Bhè, sono convinta che lo sappiate benissimo!
Vino rosso, dolcificato con zucchero o miele, arricchito con tantissima frutta a pezzetti (c'è chi aggiunge anche del rum o del brandy) ed allungato con dell'acqua frizzante, o acqua tonica, in certi casi.
Esiste anche la versione bianca, buonissima con pesce, uva bianca, melone e ciliege, mai assaggiata?
Comunque, le radici della Sangria (che signifa Sangue), affondano al tempo degli antichi Romani, quando si usava dolcificare il vino con miele o frutta, per renderlo più dolce.
Io personalmente non aggiungo mai il rum, e neanche lo zucchero, e non fidatevi di chi vi dice che la sangria è pronta in qualche ora, se volete una Sangria fatta a regola d'arte e con la "S" maiuscola, dovrete prepararla il giorno prima, e lasciarla riposare in frigorifero, il risultato sarà migliore dopo 2 giorni!
Non aggiungo mai zucchero, mi affido ad un vino dolce ed a della frutta appena raccolta, matura e di stagione, ed il risultato è sempre eccellente!
Ma questa volta, ho voluto provarne una versione tutta Italiana, che ha come base il Brachetto d'Acqui, il Brahetto è dolce, poco alcolico, dal sapore fruttato e fragrante, il suo profumo ricorda la rose ed i frutti rossi, va da se che è perfetto per una Sangria da favola!
Pensate, che questa versione è stata così apprezzata, che questa Sangria è stata utilizzata come base per altre due ricette, curiosi di sapere quali?

Sangria all'Italiana




2 lt Brachetto d'Acqui
la seguente frutta a cubetti:
1/2 melone
1 banana
10 fragoline
10 ciliegie
10 more
4 pesche
2 albicocche
1 fetta d'anguria
In più:
i semi di una bacca di vaniglia
1 bicchiere di acqua frizzante in cui avete diluito 1 cucchiaio di sciroppo di tamarindo


Unite tutti gli ingredienti e lasciate in frigorifero a riposare per almeno una notte.
Servite in una caraffa, in modo che ognuno dei vostri commensali si riempia il bicchiere quante volte vuole!


Questa è la mia personalissima versione, dolce al punto giusto, rinfrescante, profumata!
Il consiglio più spassionato che posso darvi è di scegliere la frutta matura, magari del contadino, quella che profuma di frutta e di miele, non quella del supermercato dura come il legno che non profuma affatto!


P.s:Avete visto come sono carine le ostriche trasformate in candeline?
Mi sono divertita tantissimo a farle!
Ho trovato una foto su internet ed ho provato a farle pure io, basta uno stoppaccino e magari qualche residuo di cera di qualche candela, w il riciclo!

sabato 5 luglio 2014

Crema Spalmabile "Tramonto Estivo"

Ho la grande fortuna di avere il mare a due passi, ed una grande terrazza sul tetto per prendere il sole, ora, se il sole si facesse vedere, io ne sarei veramente felice.
Vorrei tanto sapere com'è che ultimamente fanno le previsioni del tempo, perchè a distanza di un ora e di una manciata di canali si sentono versioni totalmente diverse.
Mi capita più volte nel corso della giornaa, e molto spesso in questi giorni, di sentire il mio ragazzo al telefono, le conversazioni vertono sempre sul tempo, perchè, ovviamente, vorremmo regolarci, per organizzare o meno una serata in piscina, o quantomeno per decidere se uscire la sera o starsene davanti alla tv.
Ed ogni volta le conversazoni finiscono così:
"Ma te che vedi tutto da lassù (io sto al quinto piano, praticamente lo stabile più alto di tutto il quartiere, vedo tutta la costa davanti, fino a Pisa dalla finestra di sala), che tempo farà stasera?"
"Ma, senti, tra due ore le nuvole si intensificheranno, ci sarà parecchia umidità, e qualche pioggerella sulla costa, ma niente di più, probabilmente un bel venticello"
"Ma le previsioni non davano sole per domani?"
"No, in realtà davano pioggia, anzi, quasi allerta meteo"


Forse, forse, per decretare il meteo, tirano le monetine di questi tempi, e fanno testa o croce.
Comunque, ho visto l'innovativo "Meteo Zanzare", che hanno pure il coraggio di passare in tv...
Tanto per farvi partecipi di questa cosa, io sto in una zona viola, a detta loro, ovvero, che ci sono tante zanzare qui, quante ce ne sono al delta del Po (ma anche no!)...
Mica abbiamo tutte queste zanzare dalle mie parti, tanto più, che stando sul mare, quando soffia il vento, non si alzano neanche in volo.
Comunque per adesso, rispetto agli altri anni, ne ho viste veramente poche!
Comunque, in attesa che si inventino anche il "Meteo Medusa", ne approfitto, quando ci sono giornate uggiose come questa, e mi concedo una vera e propria coccola.


Avevo a disposizione una confezione del nuovo "Il Fresco Spalmabile" di Nonno Nanni, che già è una goduria di suo, ed ho deciso di creare una salsina fresca e veloce per fare due crostini.
Che poi, a dirla tutta, era così buona che è finita a cucchiaiate passando per bruschette ed uova, veramente un sacco di utilizzi, per una crema che richiede il minimo sforzo, pochi minuti ed una manata di ingredienti che tutti abbiamo in casa, e ci offre la possibilità di creare mille varianti.
Pronti?

Crema Spalmabile "Tramonto Estivo"
 


1 cucchiaio di Concentrato di Pomodoro Home Made*
1 confezione di Il Fresco Spalmabile Nonno Nanni
1 filo d'olio alla Mostarda Marina Colonna
sale e pepe


Insomma, avrete di certo capito, gli ingredienti sono pochi e variabilissimi, per il Concentrato di pomodoro io ho fatto bollire della salsa di pomodoro, nella quale ho frullato 1 tocchetto di gambo di sedano, uno scalogno ed una carotina, il tutto precedentemente bollito, ed ho poi fatto addensare e raffreddare.
Se non avete tempo a disposizione potete utilizzare il concentrato di pomodoro che trovate in commercio, ma scegliete un concentrato dolce e che sia un mix di verdure, non solo pomodoro, o la crema risulterà troppo acida.


Semplicissimo, ci vuole più a scriverlo e dirlo che a farlo, basterà unire, nel robot a lame, il concentrato, il formaggio fresco spalmabile, ed un filo d'olio aromatizzato, una volta frullato il tutto, quando il composto sarà liscio ed omogeneo, salate e pepeate.
L'olio alla Mostarda (che io adoro) secondo me ci sta benissimo, ma potete tranquillamente utilizzare un olio aromatizzato al peperoncino o al tartufo.

Ricordate di lasciare da parte due piccole quenelle di Formaggio Spalmabile Nonno Nanni perchèsopra la crema al pomodoro farà un'pò "ffetto panna", sia all'occhio che in bocca.


Suggerimenti di utilizzo: Potete, come ho fatto io, coronare con del Caviale di Salmone e servire accompagnando con piccole bruschettine di pane tostato, ma questa crema è perfetta anche da spalmare sul pane e poi impreziosire con noci, pinoli o semi di zucca leggermente tostati.
Potete tranquillamente usarla per condire le uova sode, che lasciate che ve lo dica, è la morte sua!
Ma andrà benissimo anche per accompagnare dei gamberi, delle canocchie o dei cannolicchi alla piastra, o per riempire dei vou le vent che servirete decorando con roselline di salmone affumicato ed erba cipollina!