Non che a voi debba importare certo, ciò che faccio io dentro queste quattro mura, ma le storie a volte, hanno una morale, o una perla di saggezza al loro interno, la custodiscono gelosamente, come solo l'ostrica sa fare.
Ed a volte, le storie, fanno riflettere.
Io ho riflettuto molto su ciò che mi è capitato in questi giorni, e la prima conclusione è stata che sono semplicemente stata vittima di un episodio sfortunato, la seconda riflessione però è stata più profonda, mi ha fatto riflettere su quanto, dei piccoli errori, influiscano inesorabilmente sulle nostre vite, a volte, anche portando con se, gravi conseguenze.
Non sono passati molti giorni, da quella strana mattina, in cui, per attaccare il kenwood ed iniziare a fare il pane, mi accorsi che, l'adattatore a cui era attaccata anche la spina del frigo, non andava...
Non ci ho pensato due volte, e con noncuranza, ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque, ovvero: riattaccare la spina del frigo, sostituendo l'adattatore.
Ma a me serviva un adattatore che non avevo, e quello che avevo tolto dal frigo ormai era inutilizzabile, visto che non passava corrente.
Mi sono guardata intorno, per cercare una soluzione, e poi l'ho trovata, la prolunga era li, dimenticata in un angolo, allora l'ho presa, ci ho attaccato la spina del frigo, ed ho fatto per disinserire la spina della prolunga, già attaccata ad una presa nel muro, ma troppo lontana dal frigo.
Il caso ha voluto che io non avessi niente di bagnato in dosso, e che, stranamente, portassi ancora le scarpe da tennis con la suola in gomma, perchè di solito io, quando fa caldo, giro scalza in casa.
È bastato un attimo, e la corrente mi ha attraversata con una facilità che non credevo possibile....
Le mie dita mi sembravano affusolati bastoncini di metallo vibrante, incapaci di staccarsi dalla spina, diventata forte come una calamita...
Non so come, ho fatto un balzo all'indietro, così, di istinto, un attimo prima che la corrente prendesse possesso anche delle mie gambe, il tutto è durato un attimo, ma a me sembrava un eternità...
La spina non sono riuscita a toglierla dal muro, mi sono staccata e l'ho lasciata li, e ciò che ha fatto la corrente l'ho visto solo dopo.
All'istante però, ho notato la mano, di uno strano colorito scuro, a chiazze, un'pò come quando si porta la busta della spesa, troppo pesante, e troppo a lungo, fino a far dolere la mano, a fermare la circolazione.
Le dita informicolite non tremavano, scattavano come piccole anguille.
Il braccio mi faceva un male cane, il gomito, invece, faceva una strana cosa, ogni volta che lo muovevo, mandava una scossa forte verso il polso, come quando lo si sbatte contro uno spigolo.
È durata fino a sera questa mia sensazione di scossa ed insensibilità tattile, ma poi, passato tutto.
L'adattatore a cui era attaccata la spina della prolunga invece, si è schiantato, percorso da mille crepe.
Che fortuna, ho pensato, non essere stata scalza, come al mio solito, o imprudente, come al mio solito, quando le mani sono ancora umide quando faccio queste cose, pensando: non capiterà mai a me...
Che stranezza, quel salto all'indietro, un salto strano, voluto forse dall'istinto, ma io mi sono tanto sentita un gatto preso per la collottola, e velocemente spostato dalla premurosa mamma...
Poi, arriviamo a ieri.
Io sono sbadata, distratta, sempre di corsa, ed a volte, molte volte, le cose mi sfuggono.
Ieri sera, stavo preparando i totani i fritti, erano piccolini e credevo di averli puliti e sfilettati tutti, ma evidentemente, me ne era sfuggito uno....
Mi sono accorta del totano intero ma senza tentacoli, solo quando l'ho messo in padella a friggere, insieme ai suoi compagni.
"Esploderà?" Mi sono chiesta, ma poi ho liquidato questa idea, pensando che anche se fosse successo, non avrebbe di certo fatto un gran danno.
Ma poi è successo.
La sacca all'interno del totano deve essersi rotta, ed il totano è schizzato fuori dalla padella mentre una bolla d'olio esplodeva in mezzo alla cucina.
Inutile dire che il piano cottura era un disastro, ma quello che mi preoccupava di più, era che io ero piena d'olio bollente.
Non so come, nella sfortuna, io questa bolla d'olio, l'ho vista arrivare, verso di me, mentre schizzava dentro i miei occhi, e non so come , li ho chiusi, giusto una frazione di secondo prima che mi colpisse.
Ho fatto poi la cosa più sensata, che farebbe rabbrividire ogni medico, ma che con me funziona sempre, mi sono interamente cosparsa di burro, e dolorante sono corsa davanti allo specchio, pregando e sperando in bene.
La palpebra iniziava a gonfiarsi, la fronte mi bruciava, il viso era rovente e la spalla mi prendeva fuoco, per non parlare del collo...
Mi sono guardata allo specchio, e mi sono vista in uno stato orribile, come se qualcuno mi avesse tirato addosso della tinta rossa, che bruciava quanto l'inferno.
Ma il burro per me, è la manna dal cielo, e dopo poche ore, quel rosso scarlatto, ha lasciato il posto a tenui macchioline rosate, per poi scomparire pian piano.
Il dolore però non era andato via del tutto, e la palpebra restava gonfia e pulsante di caldissimo dolore.
Ho pensato "se non avessi chiuso gli occhi, probabilmente sarei in ospedale" ho pensato poi che li ho chiusi perchè ho visto arrivare l'olio, ed allora, ho detto grazie all'istinto, ancora una volta.
Adesso se mi tocco la fronte, ho sempre una striatura leggermente rialzata, che probabilmente domani sarà scomparsa.
Ma al di la di questo, e delle mille spiegazioni che mi sono data "è l'istinto, sono stata fortunata ad essere veloce, guarisco velocemente da tagli e ustioni...."
Mi sono domandata se è davvero possibile avere una serie di sfortunate coincidenze che si intrecciano con un istinto guizzante e repentino che ti fa fare balzi all'indietro come se qualcuno ti spostasse, con olio bollente che ti schizza negli occhi ma non ti prende, e che lascia una bruciatura di gravità inferiore a quella che mi sarei fatta prendendo con le dita una patatina fritta ancora bollente...
Allora mi domando: forse abbiamo davvero qualche Santo in paradiso....
Oppure sono una mutazione gentica (ovviamente sto scherzando)
Volete cucinare la pizza per un pranzo in famiglia?
Restando in tema di storie e racconti ecco una mia ricetta per una strana pizza, che mi sono inventata ispirandomi al racconto 'la Sirenetta'
Restando in tema di storie e racconti ecco una mia ricetta per una strana pizza, che mi sono inventata ispirandomi al racconto 'la Sirenetta'
Pizza Sirenetta
Pizza rossa, condita con:
polpa di granchio ( non surimi, proprio polpa)
patè di alghe wakame
scampi a tocchetti