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giovedì 7 gennaio 2016

Pastrami Home Made

Mi rendo conto che a volte me ne esco con ricette infattibili per chi ha poco tempo, o magari per chi, come me, abita in quelle piccole città dove trovare alcuni ingredienti è una cosa impossibile (come una delle prossime ricette che vi rifilerò, frutto di lunghe riflessioni e lunghi viaggi a Milano in giro per negozietti etnici).
A volte mi chiedete dove trovo gli ingredienti, beh, ho dei siti che utilizzo per il mio shopping alimentare, ormai la rete offre vaste possibilità di acquisto, e poi faccio scorta durante i miei viaggi a Milano, dato che ormai vado spesso.
Penso che le ricette rispecchino molto il mio stato d'animo ed il mio modo di essere, e si, non sono una cima ad impiattare, per non parlare poi delle pessime foto che faccio, però quando invento una ricetta la sento "mia", e poco importa se è impiattata male, o seguendo lo stile e la moda del momento, mi piace pensare che voi, che leggete queste mie righe e che mi seguite nelle vostre avventure, riusciate a riconoscere la mia mano, ed il mio cuore, perchè metto il mio cuore in ognuna di esse, le sogno, le penso, le aggiusto, le disegno, a volte mentre cucino ci parlo, e mi fanno in un certo senso compagnia, mentre assaggio, annuso, socchiudo gli occhi, ascolto.
Cucinare per me è stata una terapia, sin da quando ho scoperto di attendere la mia bambina ed ero rilegata sola in casa, riscoprire qualcosa che si ha davanti tutti i giorni, ma in modo diverso, un qualcosa che non pensavo di poter fare, scalini di una scala immaginaria da poter usare come traguardi, respiri a pieni polmoni e dire "si, sono io, si, mi sento me", cucinare per me, riprendere a cucinare, è come dire "finalmente a casa".
Come tutti voi ho attraversato periodi più o meno facili, periodi in cui tutto sembrava crollare, in cui anche alzarsi da letto si faceva cosa ardua e quasi impossibile, ho attraversato due anni difficili, in cui anche il mio blog ne ha risentito, periodi fatti di alti e bassi, in cui mi sentivo sempre come una nave in balia delle onde, senza equipaggio, sferzata dalla schiuma salata tagliente come una lama e pungente come ghiaccio, a volte mi convincevo di star bene, però dentro di me, c'era una voce che ripeteva "non starai bene fino a che non ricomincerai a cucinare, quando lo farai, potrai dire a te stessa che è passato tutto il male", e poi eccola li, un giorno, la voglia di tornare a cucinare, la voglia di sperimentare e di conoscere, e mi sento leggera, più libera di prima, mi sento bene, mi sento viva.
Non sarò nè la prima nè l'ultima ad utilizzare la cucina come terapia, il cibo in generale è gioia per l'anima, che lo si mangi, oppure, come nel mio caso, che lo si cucini.
Ho sempre avuto ben chiari i miei obbiettivi, poi, ad un certo punto, ho tiratu su l'ancora e mi sono abbandonata alla tempesta che avevo dentro di me.
Non so bene come ho fatto a far tornare la mia immaginaria nave in porto, ma so che chi esce dalla tempesta ne esce cambiato, più consapevole, più forte, ed è così che mi sento, e spero con tutta me stessa, che i miei piatti possano essere per voi momento di gioia, di riunione, di condivisione, o anche solo una scusa per imbrattare la cucina in compagnia di chi amate.

Quella di oggi è una ricetta facilissima e di sicura riuscita, è lunga come tempi di attesa, ma ne vale decisamente la pena, si tratta del Pastrami, una delizia per il palato che potrete gustare così, al naturale o con l'aggiunta di un filo d'olio o della senape, oppure, potrete utilizzarlo per farcire un ghiotto panino.

Pastrami


 
La Marinatura

1 kg di carne di manzo (io ho usato la punta)

150 g di zucchero di canna
150 g di sale
4 spicchi di aglio
4 cucchiai di pepe nero in grani
1 cucchiaino di coriandolo in polvere
1 cucchiaino di paprika
1 cucchiaino di aglio in polvere
1 cipolla rossa
3 foglie di alloro
1 cucchiaino di timo essiccato
1 stella di anice stellato
1 stecca di cannella


Unite tutti gli ingredienti per formare una marinata, massaggiatevi la carne.
Trasferite la marinata avanzata in un recipiente, ed irrorate con acqua calda, quando si sarà intiepidita unite la punta di manzo, avendo cura che sia ben coperta dall'acqua, se necessario schiacciatela con un peso.
Fate marinare quattro giorni in frigorifero, avendo cura di girare la carne due volte al giorno.

Cottura e Speziatura


Per ricoprire il pastrami, si utilizza un trito di spezie, sostanzialmente le stesse che avete utilizzato per la marinata, tuttavia ho riscontrato alcuni "problemi", sostanzialmente "culturali", in diverse zone d'Italia non siamo abituati al sapore della carne accostato a quella di troppe spezie, in particolare quella della cannella, così mi sono presa la briga di creare una versione italianizzata, ho così tolto la carne dalla marinatura, l'ho ben lavata ed asciugata tamponando con un panno, l'ho poi passata in un mix di:

aglio in polvere
sale fino
pepe nero in polvere
pepe bianco in polvere
pepe verde in polvere
peperoncino in polvere
timo
prezzemolo essiccato
cipolla essiccata in polvere


A questo punto la carne è pronta per la cottura.
Sul fondo del forno disponete uqualche rametto secco di rosmarino e salvia, così facendo otterrete una leggera affumicatura.
Preriscaldate il forno a 180°, disponete una griglia sopra ai rametti, disponetevi il pastrami ed abbassate la temperatura a 160°.
Lasciate cuocere fino a che il cuore non avrà raggiunto la temperatura di 65°.
Per verificare la temperatura utilizzate uno dei classici termometri a sonda che si trovano in commercio, acquistabili ormai a prezzi irrisori.
Sfornate, lasciate raffreddare e conservate in frigorifero, affettate sottilmente prima di servire.
Se vi dovesse avanzare, tagliatelo a dadini ed unitelo agli altri ingredienti del casatiello napoletano.


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