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mercoledì 8 maggio 2013

Piccoli passi...

Chi vuole che io smetta di scrivere sul blog?
Mia mamma, che molte volte mi sgridava perchè passavo troppo tempo davanti al pc, sicuramente no.
Luca, il mio dolce fidanzato che mi portava gli ingredienti per realizzare ricette che non avrebbe mai neanche assaggiato, pur di farmele realizzare e metterle sul blog, bhè, lui non vuole che io smetta.
E mio nonno non avrebbe voluto assolutamente...
E voi?

Bhè allora perchè mi sento così stupida a star qui a scrivere, arrabbiata con me stessa perchè...
Perchè?
Perchè sono stanca, ho mal di testa da giorni, ho troppi pensieri, e non ho voglia di far niente.
Ma a cosa mi porta il non fare niente?
E' giusto che io sia arrabbiata con gli altri perchè mi dicono che è tempo di reagire?
E' giusto che io sia arrabbiata con me stessa, e consideri ormai inutile qualsiasi cosa che prima mi piaceva?
Voglio dire, perchè star qui a scrivere, con il mal di testa, mentre potrei andarmene a letto?
Perchè dormire è l'unica cosa che ho voglia di fare, l'unica.
Ma è giusto?
Mi conosco, se poi mi fermo non ricomincio più, dopo tutto in casa mia sono famosa per le cose incompiute, quadri lasciati a metà, libri incompiuti, vestiti mezzi da cucire...
Dentro di me ripeto "aspetta di non essere più triste, aspetta che tutto migliori, aspetta che il dolore passi", ma passerà mai?
No, non passerà mai.
Diventerà più sopportabile, con il tempo, ma intanto, non è cosa giusta fermare la mia vita in attesa di qualcosa, che chissà quando arriverà.
O meglio, per me lo è, perchè io sono ancora dell'idea che saltare i pasti e dormire ad ogni ora sia la cosa più giusta da fare, o almeno, quella che mi fa pensare meno, anche se i sogni si sono trasformati in incubi, e non riesco più a stare da sola nella mia stanza.
Il problema è che io non l'ho ancora accettato.
Il problema è che spero che il telefono possa squillare da un momento all'altro, il problema è che quando lo fa io penso che sia lui...
E non è vero, non è possibile che io non possa più sentirlo, vederlo, non posso pensare di poter stare qui senza avere la possibilità di parlarci, di stringergli la mano, io non posso.
Perchè era il mio punto di riferimento.
La persona che di me era orgogliosa, per un bel voto a scuola, per un bel disegno, per un articolo, per la mia prima intervista...
La persona che non mi rivolgeva la parola per giorni se non mi comportavo bene.
La persona che mi ha cresciuto.
Perchè per quanto mia mamma ci sia sempre stata per me, era mia nonno, ad occuparsi di me quando lei era a lavoro.
Fino a che non ho cominciato a starmene da sola in casa, o ad uscire il pomeriggio, ma anche li, non è mai stato "il nonno", quello che i giovani vedono una volta ogni tanto, no, perchè non ha mai smesso di far parte della mia vita.
Ogni pensiero era per mia mamma, per me e per la nipotina.
Diciamocelo, i genitori non sono quelli che ti mettono al mondo, sono quelli che ti crescono e ti amano, e per me non è venuto a mancare mio nonno, io ho perso un padre.
E c'è dolore, tristezza perchè qualcosa di speciale è finito, rabbia per come le infermiere si comportavano con lui in ospedale, voglia di poter far qualcosa...
Ma me ne resto qui, con le mani in mano, e l'unico desiderio di dormire.
Perchè star qui a dar ricette, quando la testa è altrove, quando di cucinare non ho voglia, di mangiare nemmeno...
Perchè la vita va avanti, no?
E per Keira lo sto facendo, sto continuando ad organizzare la sua festa di compleanno, e voglio che sia grandiosa, il mio compleanno invece lo salto a piè pari, dato che coninciderà con un mesiversario per me troppo doloroso da sopportare.
Per Luca lo sto facendo, esco con lui, così stanca che l'unica cosa che vorrei sul cammino è un letto comodo, ma poi non è un sacrificio, perchè lui mi fa star bene, ed anche se il dolore è come una pioggia di ghiaccio che ti sorprende quando meno te l'aspetti, con lui riesco a liberare la mente.
E per me?
Probabilmente l'unica cosa che potrei fare per me è ritrovarmi.
Provare a ricomnciare.
Il tempo passato non è molto, ma non sarà mai abbastanza.
Quindi si, forse è il momento di tornare.
Perchè quando leggo i vostri commenti, quando sento che ci siete, e che ciò che faccio vi piace, quello è il momento in cui mi sento bene, in cui il cuore si scalda e si alleggerisce.
Non so se è giusto, la voglia viene e va, alla velocità di un battito di ciglia, come un'altalena, ma forse è giusto che io continui a scrivere.
Dopotutto scrivere mi fa sentire meglio, no?


6 commenti:

  1. Ciao, non ti conosco ma ho letto le tue parole e vedo che soffri molto. Non ho parole da darti in cambio perché non aiuterebbero la tua sofferenza, volevo dirti però che riuscire a scrivere quello che hai dentro, metterlo nero su bianco sapendo che è reale e vivo, è già una cosa importante, una cosa che può aiutarti molto. Continua a scrivere, a cucinare, a esprimerti perché così quello che sei e le persone che ami si esprimeranno con le tue parole, ciao, Ada

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  2. Ti parlo per esperienza diretta. Hai ragione il dolore non passa mai, ma davvero si impara a conviverci. Giorno dopo giorno, un pò alla volta, si impara a trovare un nuovo equilibrio sulla base di qual vuoto improvviso che si è creato. La fase del dormire è naturale e al'inizio credo vada assecondata. Ma un giorno ti sveglierai e non vorrai dormire più, ti verrà voglia di fare piccole cose e un pò alla volta, un piccolissimo passo alla volta, ti riapproprierai della tua vita e andrai avanti. Fidati succederà. Lo dicevano anche a me, ma ovviamente io non ci credevo, ma poi è andata proprio così. Devi avere fiducia in te stessa, perchè gli esseri umani hanno una grandissima forza dentro di loro e sono in grado di superare ogni tipo di dolore.
    Ti mando un forte abbraccio e tieni duro

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  3. è solo questione di tempo cara Shamira, purtroppo il lutto va elaborato e subito, altrimenti si ripresenterà proprio quando pensavi di esserne uscita. Ma stai già reagendo nel momento in cui ti stai ponendo il problema. Decidi tu cosa fare, fai ciò che ti rende felice, sei giovane hai tutta la vita davanti, il tuo talento può prendersi una pausa. Ma poi, quando sarà il momento, riprendilo, infatti questa è una grazia che va coltivata e per quello che hai fatto fino adesso credo sia davvero la tua strada. Non lasciarti andare, il peggio, il distacco, è già avvenuto, ma il tuo nonno vivrà in eterno nel tuo cuore. un arrivederci ! a presto ! Roberto, il moscardino innamorato.

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  4. Davanti a certi dolori così intensi non ci sono parole che tengano o che ti confortino... Se ci credi, come faccio io, lui è lì vicino a te in ogni istante. Tu non lo vedi, ma se ti fermi un attimo lo senti, e questo ci dà la forza di andare avanti...
    Un abbraccio
    Tiziana

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  5. Che dirti? Un abbraccio virtuale, non credo che allevierà il tuo dolore, ma almeno saprai che ti sono vicina.

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  6. Ah, e per inciso, assolutamente non voglio che tu smetta di scrivere il blog!

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