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mercoledì 27 febbraio 2013

Carote Glassate al Miele

Mi sto accingendo a scrivere questo post, con una visione parziale dello schermo del pc, e quindi, di quello che scrivo, tutto ciò perchè Benjamyn, il mio gatto, si è appostato sulla mia scrivania, evidentemente molto interessato alla "posa della lucertola al sole", ed adesso non vuole schiodarsi di li, conoscendolo lo farà solo quando il sole sarà andato via.
Siccome a me dispoace togliercelo, visto che dorme così bene, ho deciso di non dissturbarlo, ma evidentemente il rumore della tastiera mentre scrivo, non gli sta conciliando il sonno, per cui sta fiisaando lo schermo del pc, con le orecchie tutte storte, evidentemente irritato da tutto ciò, ma rassegnato perchè sapeva benissimo a cosa andava incontro, in più c'è un occio evidentemente interessato dalle lettere che magicamente stanno apparendo sullo schermo (da sole, o per merito di quegli strani "click" che sente alle sue spalle).
Stamani mi sono svegliata e fuori c'era un bel sole, ma io avevo un sonno, ma un sonno, che presumo che forse io inizi a sentire il famigerato e tanto temuto abbiocco da primavera, adesso invece, il sole se ne sta andando, presumibilmente perchè ha saputo che devo uscire, anche se l'intenzione sarebbe quella di tornarmene a letto se il sole sparisce o addormentarmi al sole se fa capolino dalle nuvole....

Oggi vi propongo una ricettina veloce veloce, una variante delle carote glassate al balsamico, tanto amate da mia figlia, si tratta delle carote glassate al miele, una ricetta velocissima, che farà un figurone come antipasto o contorno, sono davvero spettacolari, e necessitano di 3 ingredienti, ed è fondamentale che siano ottimi.
Carote fresche, scegliete quelle con il ciuffo, perchè sono più fresche.
Il ciuffo dovrà essere verde e rigoglioso, come un mazzetto di fiori appena raccolti.
Un ottimo olio extra vergine, ne servirà poco poco, ed un ottimo miele, preferibilmente un miele di castagno, io uso il miele di castagno di Mariangela Prunotto, i suoi prodotti sono una garanzia di sicura riuscita e successo.

Carote glassate al miele



500 g di carote fresche
2 cucchiai colmi di miele di castagno Mariangela Prunotto
2 cucchiai di olio extra vergine
una presa di sale


Pulite le carote e tagliatele a bastoncino, in una padella scaldate l'olio e soffriggetevi leggermente le carote, a questo punto unite il miele e fate saltare, in modo che si amalgami bene.


Salate e mescolate, portate a cottura e servite.

martedì 26 febbraio 2013

Uova al burro di capra su letto di champignon e cialda di riso

Ieri, mentre guardavo fuori dalla finestra, cercando di capire se quella pioggia di spilli ghiacciati sarebbe durata ancora a lungo, ho visto un piumato lampo nero sfrecciare nel cielo...
Ero al telefono, che per poco non mi lasciavo cadere di mano, perchè davanti a me era sfrecciata la prima rondine dell'anno,
la prima rondine del 2013, il 25 febbraio!
Le rondini per me rappresentano qualcosa di particolare, sono molto legata a loro, e per quanto strano possa sembrare, l'arrivo delle rondini mi rende felice.
Sarà perchè secondo me il loro verso è la melodia più bella del mondo, che mi ricorda i pomeriggi passati nel giardino dei miei nonni a giocare all'ombra dell'enorme albicocco, le serate quando il cielo si tingeva di rosso e stavamo tutti insieme sdraiati ad osservarle, i dopo cena in cui con mia mamma e mia nonna passeggiavamo per i vicoli bui e caldi per andare a prenderci un gelato, le giornate in campagna...
Sono sempre stata vicina alle rondini, tanto che sopra la mia finestra ci saranno almeno 15 nidi, e mi sono sempre battuta in corse contro il tempo con i gatti, appena una rondine cadeva a terra, per cercare di aiutarla, io amo le rondini, ed oggi, la pioggia ghiacciata ha lasciato il posto ad un caldo sole, la neve sulle colline è ormai quasi un ricordo, ed io sono qui, che aspetto di veder srecciare ancora nel cielo, le mie amate rondini....

Uova al burro di capra su letto di champignon e cialda di riso



Quando mi impegno invento tante cose, e la grande scoperta è stata la cialda, quella alla base di questo piatto, che è una cialda di riso fatta di solo riso, neanche farina, solo riso....


Poi c'è l'uovo, che a me continua a sembrare una mozzarella....
Per prima cosa munitevi del libro "Alchimie in cucina" per imparare i tempi perfetti di cottura delle uova (hehehehehe) perchè questo uovo deve essere fatto a regola d'arte, in quanto l'albume deve essere sodo, abbastanza da poter essere sgusciato con facilità, e passato in padella, ed il tuorlo completamente liquido ma bollente...

Poi andate a leggere il post di ieri, oppure, stracuocete del riso a chicco lungo in acqua bollente non salata, fino a che sarà completamente sfatto ed avrà assorbito tutta l'acqua, a questo punto frullate fino ad ottenre una crema liscia.

A persona

1 uovo
1 fungo champignon fresco, di quelli che trovate dal fruttivendolo, che li vede sfusi, non di quelli delle vaschette del supermercato che non sanno mai di niente
qualche foglia di rucolina
olio extra vergine d'oliva Marina Colonna
burro di capra circa 1 noce
1 cucchiaino di prezzemolo tritato secco
una punta di aglio in polvere
sale
pepe nero da macinare


Scaldate una padellina antiaderente ed ungetela con un filo d'olio, versatevi la crema di riso, allargandola per bene sulla base della padella fino ad ottenere un disco perfetto, spolverate di sale e lasciate cuocere fino a che si seccherà e si staccherà pian piano dalla padella, quindi toglietela e fatela raffreddare.
A questo punto mettete le uova a rassodarsi, partendo da acqua fredda, giusto il tempo per far rassodare solo l'albume.

Nel libro "Alchimie in Cucina" potrete trovare 2 capitoli dedicati alle uova, ed ai loro utilizzi:
A neve ferma: di magie e di albumi
Di uova intere e di tuorli
Con una sezione dedicata ai tempi di cottura ed ai vari trucchi per realizzare in casa il tanto acclamato uovo cotto a bassa temperatura
l'uovo marinato in tutte le sue consistenze
ed i vari tempi di cottura per ottenere uova sempre perfette.


Una volta rassodato l'uovo passatelo immediatamente sotto acqua fredda, per fermare la cottura e sgusciatelo con delicatezza.
Disponete sul fondo del piatto la cialda di riso, che poi potrete inzupparla nel tuorlo per fare una sorta di crostino, davvero delizioso, lo champignon affettato, e la rucolina tritata, spolverate con sale e pepe.

Intanto, in una padella, fate sciogliere la noce di burro di capra, il burro di capra è necessario, perchè ha un sapore più forte, salato e saporito rispetto al burro classico, che esalterà il sapore dell'uovo.


Se non riuscite a trovarlo potete comunque utilizzare il burro classico, magari un burro alle erbe, o al tartufo.



Fate sciogliere la noce di burro in padella e con delicatezza, unite l'uovo, fate cuocere a fiamma dolce per un minuto, salando, pepando, unendo il prezzemolo secco e l'aglio in polvere, e tenendo la superficie dell'uovo non a contatto con la padella, sempre ben umida, ed unta con il sughetto di cottura, girate l'uovo molto spesso, ed impiattate.



lunedì 25 febbraio 2013

Banana Peanut Butter

Quando trovai la foto su Pinterest pensai che un'Americanata così non l'avrei mai neanche provata a fare, poi ieri è successo.
Keira doveva mangiare la frutta, ma la scelta era limitata, poteva scegliere tra clementine, una mela verde o una banana, e non voleva assolutamente saperne di mangiare niente di ciò, lei voleva le noccioline, che per lei, sono comunque frutti.
Visto il suo amore per le noccioline allora ho messo l'orgoglio da parte ed ho aperto il frigo.
Ho preso il barattolo di burro di noccioline, e poi ho preso dalla credenza una tavoletta di cioccolato fondente.
Ho sgusciato qualche nocciolina e poi l'ho tritata.
Così arriviamo alla ricetta di oggi, che, mi devo ricredere, non è affatto male, sarà che quel dolce salato è davvero interessante, non so, però, eccola a voi:

Banana Peanut Butter

 1 banana
100 g di cioccolato fondente
3 noccioline sgusciate e tritate
burro di noccioline


Sbucciate le banana e tagliatele in tre tocchetti, eliminando le estremità.
Tuffate un estremità del tocchetto di banana nel cioccolato fuso, scolate quello in eccesso, spolveratelo con le noccioline tritate, e mettete in frigorifero a raffreddare.


Appena il cioccolato si sarà solidificato tirate fuori dal frigo le banane, ed aiutandovi con un sac a poche coronatele con il burro di noccioline, servite.


domenica 24 febbraio 2013

Come la Neve ai Tropici

A.A.A Veri Amanti del Riso Cercasi.
Ieri, fuori dalla mia finestra, imperversava una tempesta, grandine neve e pioggia cadevano contemporaneamente, una giornata nera più che grigia, ed oggi, al risveglio, le colline ricoperte di neve, ed i prati sotto casa mia, ricoperti di ghiaccio.
Poi un timido sole si è fatto strada, fino a che non è diventato splendente, e la neve ha iniziato a sciogliersi rivelando il verde dei boschi.
Così, non potevo che lasciarmi ispirare da queste due giornate, una dedita al bianco della neve, una al prato che viene finalmente riscaldato dal sole, che scioglie la neve che lo copriva.
Non potevo che inventarmela io una cosa così, ieri, con un unico ingrediente base, il riso jasmine, per poi modificarla oggi, in corso d'opera mentre la servivo, perchè, bhè, perchè è uscito il sole, ovvio, quindi anche il dessert doveva cedere il posto ad un'pò di gusto e colore.
Cosa ho ottenuto?
Tenetevi forte.

La rivoluzione dei dessert, a metà tra un pan di spagna molto soffice ed una consistenza da cheesecake, con una crema delicata e così leggera da svanire letteralmente in bocca, come fa una nuvola, fondendosi a meraviglia con la base soffice.
Il tutto arricchito da un velo di crema al pistacchio e frutta sciroppata.
Qual'è la particolarità di questo dessert?
Bene, ci arriviamo, prima spieghiamo perchè "Come la Neve ai Tropici" il nome nasce dal fatto che ieri, volevo fare un dessert bianco, delicato e leggero come la neve, poi, il dessert ha preso la via dei tropici, e nel suo cammino si è portato dietro cocco, gelsomino ed ananas.
Il dessert doveva ricordarmi la pina colada, che prendo sempre l'estate, doveva esser bianco come la neve, ma doveva sapere di tropici, con ananas, cocco e ciliegine candite...
Poi oggi è spuntato il sole, l'erba è rispuntata da sotto la neve, e sul dessert è apparso il verde, che ho voluto aggiungere con una crema ricca e golosa di pistacchio e cioccolato bianco, per veri amanti del dolce.
Adesso arriviamo alla particolarità di questo dessert: è a base di riso, TOTALMENTE.
La crema è riso e latte di cocco, la base è riso, ma...
La particolarità è che il riso non si vede, ed il chicco non si sente, come mai?
Andiamo a vedere

Come la Neve ai Tropici



200 g di riso jasmine
O un riso a chicco lungo, profumato e rigorosamente bianco.


Il giorno prima fate stracuocere il riso in acqua non salata,  quando sarà così cotto che sarà sul punto di sfarsi frullate il tutto, spegnete il fuoco e lasciate evaporare l'acqua in eccesso, mescolando spesso, per far si che l'acqua vada via sotto forma di vapore.
Fate raffreddare completamente.
Otterrete una purea omogenea, densa e collosa, perfetto!
Questa sarà la nostra crema di riso.

Crema di Riso al Cocco


1 tazza di crema di riso
1 cucchiaio di farina
1 tazza di latte di cocco
1 cucchiaio di malto di riso
1 cucchiaio di zucchero

In un pentolino unite tutti gli ingredienti, frullate e fate addensare sulla fiamma a fuoco dolce.
Tenete da parte e fate raffreddare.

Per il simil cheesecake al riso


Non so se dalle foto si capisce quanto è soffice questa base, che è davvero profumatissima, delicata, e si scioglie in bocca, non riesco a paragonarla a niente che ho mai assaggiato prima.


300 g di crema di riso
2 albumi
250 g di stracchino
250 g di zucchero
40 ml di olio evo delicato
una presa di sale
200 g di farina
1 bustina di lievito per dolci
5 gocce di aroma al gelsomino Flavourart 


Unite tutti gli ingredienti in una ciotola, e frullateli con il frullatore ad immersione, so che l'idea dello stracchino può suonare strana, ma ho preferito lo stracchino alla ricotta, perchè la crema di riso è già abbastanza leggera di suo, la ricotta vrebbe alleggerito il tutto ancora di più, ho quindi usato lo stracchino, che di per se è più saporito e sopratutto compatto.
Niente vi vieta di usare un formaggio tipo philadelphia.
Una volta frullati tutti gli ingredienti disponeteli in stampi monoporzione ed infornate a 180° per circa 15/20 minuti

Per la crema al pistacchio


100 g cioccolato bianco fuso
30 g di granella non salata di pistacchio (fine)
1 cucchiaio di pasta di pistacchio

Unite tutti gli ingredienti e tenete da parte.

Componiamo il dessert

confettura di ananas
frutta sciroppata a piacere (preferibilmente ciliegine, ananas, pesche ed uva)
granella di meringa

Disponete la base sul piatto, spalmate su metà base la crema di pistacchio, e sull'altra disponete un velo di confettura di ananas, che andrete a ricoprire con la crema di riso al cocco.
Adesso non vi rimane che unire la frutta sciroppata e la granella di meringa

venerdì 22 febbraio 2013

Trilly - Il Biscottone Dorato all'Arancia

Sognatori, amanti di Lush, nostalgici delle favole della buonanotte e dolci-dipendenti a me!
Eccoci qua oggi, con una nuova ricettina super facile, ispirata da un prodotto Lush, un prodotto per chi ama sentirsi bambino, per chi lo è ancora e per chi lo sarà per tutta la vita, un prodotto che vi farà letteralmente "navigare nell'oro" o meglio, più che navigare direi "sguazzare", sto parlando dell'unico e dell'inimitabile.... rullo di tamburi....
Trilly!!!!

Trilly ha un delizioso profumo d'arancia ed è tutta d'oro, proprio come il nostro dolcetto di oggi, che solo io potevo inventarmi!
Pensando a Trilly, ho creato un dolcetto croccante fuori e morbido dentro, che una volta infornato vi profumerà casa di arance per giorni, e poi, il tocco di classe, il nostro dolcetto è tutto d'oro, proprio come Trilly!

Consiglio di utilizzo:

Adulti: fate un bagno nell'oro puro e poi gustatevi questi docetti, farcendoli con un filo di burro o del cioccolato fondente spalmabile

Bambini: Divertitevi tra la profumata schiuma dorata all'arancia e poi correte a far merenda abbuffandovi di dolcetti


Adulti in compagnia di bambini:  Riempite la vasca e rendete l'acqua di uno sbrillucciante turbinio di brillantini d'oro che profumano d'arancio, fate il bagno, possibilmente insieme (ma tanto si sa, che quando ci sono i bambini piccoli in vasca, puntualmente il bagno lo fanno fare pure a noi mamme che li assistiamo), accendete la tv, ed il film giusto per tornare bambini e per far divertire chi bambino è ancora è sicuramente Peter Pan, da guardare gustando Trilly in versione dolcetto!!


Trilly




(Versione Veg tra parentesi)

490 g di farina 00
1 bustina di lievito per dolci
80 g di zucchero di canna
125 g di burro (130 ml di olio extra vergine delicato)
200 ml di latte ( 200 ml di latte di mandorla o di riso)
1 uovo ( mezza banana schiacciata)
1 presa di sale
1 fialetta di aroma all'arancia
i semi di una stecca di vaniglia
2 cucchiai di confettura di arance o canditi



Unite la farina, il sale, il lievito e lo zucchero, trasferite le polveri nel robot da cucina a lame.
Tagliate il burro ancora freddo a tocchetti, ed unitelo alle polveri.
Azionate il robot, e velocemente unite il latte freddo, l'uovo, l'aroma ed i semi di vaniglia e la confettura di arancia.
A seconda della confettura di arancia che avete a disposizione, sarà necessario unire una spolverata in più di farina, fino a che il composto risulterà lavorabile e non troppo appiccicoso.
A questo punto tiratelo fuori dal robot a lame e lavoratelo ancora un'pò a mano.
Stendete l'impasto fino ad ottenere 1 cm scarso di spessore, e date la forma con il tagliabiscotti, io ho usato una forma rotonda, ma voi potet farli a cuore, o a stella!
Ricavate tanti cerchietti, spennellateli con latte o tuorlo sbattuto e spolverateli con abbondante zucchero di canna.



Infornate in forno preriscaldato a 200° per circa 20 minuti, o comunque fino a doratura.
Fate raffreddare e spruzzate con oro spray edibile.


Questa immagine è stata presa dal sito Lush

mercoledì 20 febbraio 2013

Foie Gras de poisson con insalatina Croccante, Spuma di mela verde e Perle di Aceto Balsamico

Oggi voglio parlarvi del foie de poisson, che detto in Francese suona completamente diverso da ciò che è, sembra quasi più chic, ed in Italiano è il fegato di pesce.
Conosciuto in molte zone del mondo, il fegato di alcuni pesci viene considerato una prelibatezza.
Certo, in alcune zone del mondo è più facile trovare pesci con il fegato che arriva a pesare 1kg, nel mio mare invece è praticamente impossibile.
Però, ho voluto tentare.
Il risultato mi è piaciuto moltissimo.
Ho utilizzato il foie de daurade (fegato di orata), che è molto delicato, quasi cremoso e fondente e con una punta salina, davvero molto buono, ed ho deciso di trattarlo come il classico foie Francese, per abbinarlo all'aceto balsamico.
Certo, non avrà il sapore del fegato d'oca, ma potete ugualmente seguire gli abbinamenti classici del foie gras, infatti, con questa lavorazione, il foie de poisson, diventerà una cosa sublime.
Prima di tutto per la consistenza, si fonde in bocca come cioccolato caldo, poi per quella punta di salinità che fa venir voglia di mangiarsene un barattolo, e poi per questa particolare lavorazione che gli ho dato, che lo rende perfetto se abbinato ad una nota dolciastra ed una acidula.
Iniziamo?

 Foie Gras de poisson con insalatina Croccante, Spuma di mela verde e Perle di Aceto Balsamico




Per il Foie de Daurade

Fegato di Orata
Abbiate cura di scegliere orate grandi ed appena pescate, con un orata di poco più di un kg otterrete un cubetto come quello da me proposto


Olio extra vergine d'oliva
una noce di burro
Sale e pepe
porto

Eviscerate il pesce e con attenzione togliete il fegato e mettetelo da parte.
Lavate per bene il fegato.
Massaggiatelo con sale e pepe e trasferitelo in una padellina.
Fatelo cuocere a fuoco lentissimo con 1 cucchiaio di olio e la noce di burro, sfumate con una spruzzata di porto.


Quindi trasferitelo in uno stampo quadato e ricopritelo con il sughetto ottenuto.
Pressate per bene il fegato nello stampino, in modo che ricopra perfettamente i bordi dello stampo, lasciate riposare fino a che il burro non velerà la superficie formando una piccola patina bianca.

Insalatina Croccante


Preparate un'insalatina croccante con verdurine fresche, per rendere il tutto più equilibrato ho usato:

1 finocchio
1 zucchina piccola appena raccolta
1 mazzetto di ravanelli
1 mela verde
pomodorini camone di Pachino verdi e rossi


Munitevi di una pirofila e riempitela di acqua ghiacciata con qualche cubetto di ghiaccio.
Abbiate cura di scegliere quelle zucchine piccole e croccanti, ottime da mangiare crude.
Tagliate finemente il finocchio, i ravanelli ed i pomodori, a fettine, ed anche la mela verde, ed immergete, man mano che tagliate, gli spicchi ottenuti nell'acqua fredda, continuate fino ad esaurimento.

Preparate il condimento


2 cucchiai di aceto di lamponi
sale
1 cucchiaio di olio extra vergine
1 macinata di pepe nero

Emulsionate il tutto e versatelo sull'insalata che poco prima di servire dovrete scolare, tamponare con un panno , condire e servire.

Per la spuma di mela verde

1/2 mela verde biologica
 1 cucchiaino di succo di limone
un pizzico di sale
1/2 cucchiano di lecitina
5 cucchiai di acqua


Frullate la mela verde, ben lavata, con la sua buccia, fino a ridurla in purea, frullatela ancora unendo acqua e succo di limone, quindi il sale.
Trasferite nel boccale del frullatore ad immersione ed aggiungete la lecitina, frullate incorporando aria.
Si formerà una schiumetta.

Impiattiamo

Sformate il cubetto di foie de poisson e disponetelo con delicatezza al bordo del piatto, unite quindi l'insalatina ben condita, e con delicatezza prelevate la spuma formata con la mela verde, e disponetela con delicatezza nel piatto.


Ecco la parte immancabile, che quando si parla di foie gras non manca mai, l'aceto balsamico: ho utilizzato la gelatina di Aceto Balsamico di Mariangela Prunotto, e con il cucchiaino ho formato come delle perle, che in quanto a sapore e consistenza in questo piatto la dicono lunga, lo so, può sembrare un abbinamento insolito ed effettivamente lo è, perchè più ci pensavo e più mi convincevo che fosse un azzardo, ed invece per quanto insolito possa essere, è un piatto equilibrato, c'è la parte croccante, quella docliastra e quella acidula, che smorzano il sapore deciso del fegato.



Il contest in collaborazione con l'Azienda Agricola Mariangela Prunotto e con giudice lo Chef Claudio Sadler.



martedì 19 febbraio 2013

Un Soggiorno ad Arezzo...Perchè la Vita è Bella!!!

Sab 16 febbraio 2013



Partenza alla volta di Arezzo, finalmente dopo tanto rimandare io e Luca siamo partiti, relativamente presto, alla volta di Arezzo, per utilizzare il soggiorno vinto grazie a Luca Borghini ed al suo contest.
La mattinata non è partita benissimo, una fila al panificio che non finiva più, un fanale rotto, una gomma che sembrava a terra...
Avevo davvero paura di non partire più......
Ma poi alla fine: partiti.
Il tragitto è stato tranquillo, niente traffico ed un sole magnifico, siamo arrivati all'ora di pranzo e ci siamo fermati subito a Le Rotte Ghiotte, il ristorante di Shady.
Un Signor ristorante, un'esperienza magica, prima di tutto perchè l'ambiente è accogliente e carino e super curato, e fa molto mille e una notte, poi perchè Shady è fatastico, e poi perchè il cibo è delizioso.
Non so ben descrivervi questa magnifica esperienza, posso solo dirvi che tutti, almeno una volta nella vita dovrebbero andare a Le Rotte Ghiotte, un ristorante fuori dal comune, imperdibile, il cibo è fantastico, la gentilezza del personale fuori dal comune, lo Chef davvero una persona stupenda.
Immaginatevi un ristorante caldo, accogliente, che vi farà entrare in un sogno ad occhi aperti, una cura dei dettagli stupenda, una delizia non solo per il palato ma anche per gli occhi
Lo chef è cordiale, simpatico, ed ha le mani d'oro, vi delizierà con la sua maestria nel realizzare i piatti e con la sua gentilezza .


Questo è il ristorante dei miei sogni, quello che vorrei trovare sotto casa, quello che sembra uscito da un film, dove il ristoratore ti conosce per nome, e riesce a consigliarti i tuoi piatti preferiti, come se ti conoscesse da una vita, il ristorante che vi farà perdere l'uso della parola, perchè da quanto sono buoni i piatti che vi verranno serviti a tavola, riuscirete solo a dirme "mmmm" goduria pura!!!
Che dire del cibo, a tavola vengono servite numerose pietanze, ci sono i piatti tipici toscani, ma anche la paella, antipasti abbondanti composti da mozzarella in carrozza, crostini, olive, formaggio, polentina con ricotta, e molto altro, più ovviamente i classici antipasti toscani, ma in questo locale mangiano benissimo anche vegetariani e pescetariani!
Pensate che per S.Valentino Shady ha avuto un'idea geniale, un menù super chic da mangiare tutto con le mani, ma vi immaginate quanto deve essere bello sedersi su un comodissimo divanetto ad un ristorante, con la vostra dolce metà, mentre state più comodi che a casa vostra, e mentre vi rilassate, e venite serviti e riveriti, vi imboccate a vicenda con deliziosi cuoricini di sfoglia ripieni di carciofi e gamberi croccanti....



Tutto il menù dall'antipasto al dessert, tutto da gustare con le mani.
Senza dubbio un ristorante fuori dal comune, anche perchè i piatti che servono in questo posto sono così buoni che oltre a perdere l'uso della parola perderete anche la facoltà di usare la forchetta, un'pò come a casa, quando non ci vede nessuno, e davanti abbiamo una cosa talmente buona, che abbandoniamo le posate per mangiarcelo con le mani?
Ecco, io a Le rotte Ghiotte mi metterei a mangiar tutto con le mani talmente son buone le cose!
Io vi consiglierei di assaggiare i falafel, Shady, lo chef è davvero un mago in cucina, una volta provati non li lascerete più!
Così buoni che noi ce li siamo fatti fare da portare via per gustarceli lungo il viaggio!
Ed è davvero tutto così squisito!!!!
Non posso descrivervelo a parole, potete solo andare e lasciarvi deliziare da atmosfera e piatti da re.


C'è chi definisce la cucina di Shady una cucina che ricorda quella della nonna ed in effetti è vero, perchè nella nostra memoria ci sono quei piatti che adoriamo perchè ce li preparava la nostra nonna, e oltre ad essere buoni ci trasmettono anche adesso affetto, anche se a li mangiamo a km di distanza dalla nostra famiglia.
Ecco, i piatti di Shady sono così, magari ci sono cose che non abbiamo mai assaggiato, ma al primo morso riescono a fare una grande magia, trasmettono calore, affetto, come il piatto che ci preparava la nonna....


Questo ristorante è così perfetto che abbiamo deciso di farci 2 ore di macchina per andarci almeno una volta al mese, le 2 ore di ritorno non peseranno affatto se fatte in compagnia dei falafel!!!
Non riesco davvero ad immaginare come si possa vivere senza cenare almeno una volta nella vita a Le Rotte Ghiotte, io già non so come riuscirò ad aspettare un mese prima di andare, una volta provato anche voi, come me, vorreste passarci tutti i pranzi e le cene della vostra vita!
Alla fine del pranzo è arrivato anche lo chef Luca Borghini, che grande piacere è stato rivederlo, ero davvero felicissima!
Abbiamo deciso di andare a cena da lui la sera, e dopo i saluti ci siamo diretti in albergo.
Abbiamo alloggiato all'hotel Portici, non molto distante dal ristorante di Shady, l'hotel Portici proprio in centro, l'hotel è all 4° piano di un palazzo storico, si respira un'atmosfera calda ed accogliente, un
piccolo gioiellino.


L'hotel è molto pulito, accogliente, con stanze che sono scenari fantastici!
Monica, la proprietaria, sapeva che io ed il mio ragazzo andavamo ad Arezzo in  cerca di relax e tranquillità, a festeggiare S.Valentino ed i nostri, quasi 2 anni, insieme, e mi ha detto che mi avrebbe fatto trovare una camera romantica con i petali di rosa.
Allora, non vi immaginate, io e Luca siamo entrati in questo Hotel, sopra il tipico tappeto rosso, ci ha accolto Simona, una ragazza gentilissima e sempre sorridente, e ci ha detto che andava a vedere se nella camera era tutto ok.
Giusto un minuto di attesa e la vediamo tornare, ci accompagna in camera e ci apre la porta, ecco, una sorpresa magnifica.


Prima di tutto la camera era meravigliosa, non molto grande, ma perfetta, e poi era piena di dettagli magnifici, una cura del cliente che è davvero difficile trovare.
Sul letto gli asciugamani formavanoun grande cuore con all'interno due piccoli cigni, il tutto inondato da petali di rose, la camera era piena di candele accese, sulla scrivania una bottiglia di spumante e biscottini a forma di cuore.
Cioccolatini al rum sul comodino, e perle di sapone in bagno, tutte a forma di cuore, il bagno davvero bellissimo, con lo specchio tutto lavorato, e le candele anche li.
Il personale è tra i più gentili che ho mai avuto il piacere di incontrare, sempre sorridenti e disponibili per qualsiasi cosa.
Abbiamo lasciato tutto li e siamo andati a trovare i parenti di Luca, che stanno proprio ad Arezzo.


Abbiamo passato parte del pomeriggio li, in compagnia dei suoi parenti, persone squisite, parlando del più e del meno, poi tutti felici siamo tornati nei pressi dell'Hotel.
Abbiamo iniziato a girare per Arezzo, le vie principali, i principali monumenti, avanti ed indietro, guardando i negozi, e le persone.
Poi ci siamo fermati per un aperitivo in un bar favoloso, ma c'è qualcosa di brutto ad Arezzo???
Se c'è ditemelo perchè giuro è stato un soggiorno meraviglioso!
Siamo arrivati a sera così distrutti che purtroppo ci è toccato disdire la cena con Borghini, ci è dispiaciuto un sacco, ma eravamo così stanchi ed infreddoliti che anche fare la doccia era motivo di quasi sconforto ahahaha.
Poi però dopo una doccia calda ci siamo ripresei, e ci siamo messi sul letto, avevamo mangiato così tanto e così bene da Shady che adesso non avevamo fame, così ci siamo messi sotto le coperte a guardare la tv sorgeggiando il vino.


Poi però la fame ci è venuta ahahah, ed io volevo assolutamente i falafel di Shady, ma fuori faceva un freddo assurdo ed era tardi, così siamo andati a letto.
Il programma era svegliarci tardi, ma la fame del mio ragazzo ha prevalso, e mi ha svegliata alle 8 per fare colazione.
Lui è uscito dalla stanza e si è avviato, io invece me ne sono stata a girovagare per la stanza con un occhio chiuso ed uno aperto.
In cerca della mia spazzola che la sera prima Luca aveva utilizzato, e che io logicamente non trovavo, e mica potevo uscire con quei capelli la ahahah.
Alla fine mi sono sciolta la treccia ed ho cercato di domare i capelli con le mani, adesso che sono molto più corti è anche più facile tenerli in posizione decente.
E colazione!
Sulla tavola c'era di tutto, panini formaggio, crostate di frutta, al cioccolato, alla crema pan di spagna al cocco, ma di tutto davvero, ma io mi sono accontentata di qualche mollica di pane e qualche fetta di formaggio, un bel succo d'arancia e via, pronti a rimetterci in moto.
La prima tappa è stata piazza Grande, dove hanno girato il film La Vita è Bella, bhè lo hanno girato in tutta Arezzo, ma io volevo assolutamente vedere Piazza Grande.
Poi però il lavoro di Luca chiamava, e quindi neanche questa volta siamo potuti andare da Borghini, non vi immaginate quanto sono mortificata di non esserci andata....


Siamo passati a salutare Shady ed a prendere delle cose, tra cui la macchina parcheggiata davanti al suo ristorante dal pomeriggio prima e siamo andati via prima di pranzo, fortuna che Shady è stato così carino da accendere la friggitrice per farci due falafel da asporto.


Il viaggio di ritorno è stato tranquillo, un'pò meno di quello d'andata, grazie ad un cretino che più che la patente dovrebbe vedersi togliere la macchina e la libertà di parola, che voleva mandarci fuori strada, probabilmente era ubriaco, non so, ma cattivo di brutto.


Chiusa questa piccola parentesi, l'unica pecca di questo viaggio è che non vedevo l'ora di fare tre cose:
Vedere Piazza grande: fatto
Andare a pranzo da Shady: fatto
Andare a cena da Luca Borghini:.....NOOOOOOO


Così abbiamo deciso che tra poche settimane torneremo e ci fionderemo da Borghini, sperando di farci perdonare per la nostra partenza frettolosa!!!!