About me

L'arte è tutto ciò che nasce dal sogno, e plasmato dalle mani dell'uomo diventa realtà....

lunedì 31 gennaio 2011

Tartare di Scampetti alla Mela Verde, Pepe Rosa e Limone Candito


Ed è propio il fissarmi su una preparazione, in questo caso la Tartare, che mi induce a migliorarla sempre più.
Sono partita da una meravigliosa Tartare di Scampetti di Rocco, sono passata poi ad unire futta e pesce, nella Tartare di Branzino su petali di mela Verde con Zeste di Limone Candite al Sale Rosa, e posso garantirvi che era un piatto meraviglioso!!!
Ma ormai mi ero fissata su quella magnifica tartare di scampetti, ed appurato che la mela verde con il pesce è perfetta, ho deciso di preparare una nuova tartare appositamente per una persona speciale.



Occorrente:
Scampetti freschissimi
zeste di limone candite (per la ricetta vedere "tartare di Branzino"
pepe rosa
sale rosso della hawaii
limone
olio extra vergine d'oliva
mela verde

Alimentipedia scrive sul sale rosso:
"Si distingue per il gradevole sapore di nocciole tostate. Ha una vivace sapidità unita ad un retrogusto leggermente ferroso."

Io sul sale rosso vi dico che è spettacolare, peccato che l'ho trovato una volta sola anni fa, perchè se fosse per me lo utilizzerei al posto del sale normale..

Prima di tutto infiliamo in un macinino il sale rosso e le bacche di pepe rosa.
Estraiamo la polpa dagli scampetti, tagliamola a striscoline, condiamola con olio d'oliva, poco succo di limone e una macinata di sale rosso e pepe rosa.
Intanto tagliamo la mela a striscioline sottilissime, irroriamola con il succo di limone così che non cambi colore ed insaporamiala con poco sale.
Infiliamo la mela nel bicchierino, o come base del nostro piatto, assaggiamo i gamberi e sentiamo se sono abbastanza saporiti, uniamo quindi le zeste di limone candite, mescoliamo bene e riempiamo il bicchierino.
Ultimiamo con una bella amcinata di sale rosso e pepe rosa, con altre zeste di limone e un filo d'olio a piacere.
Potete servire subito se vi piace il sapore delicato dello scampo marinato per poco, o dopo qualche ora se lo gradite più saporito.



sabato 29 gennaio 2011

Tartare di Branzino su Petali di Mela Verde con Zeste di Limone candite al Sale Rosa


Giusto pochi giorni fa su facebook mi sono ritrovata davanti ad una curiosa domanda "il kiwi a che pesce lo abbino?" peccato che sono arrivata troppo tardi perchè la ricetta era gia stata ideata, peccato giusto perchè non ho potuto dire la mia, perchè visto il bellissimo risultato, credo che il Kiwi non potrebbe averlo abbinato a pesce migliore.
Sto parlando di Nuccio de "il blog di Max" che ha creato un abbinamento davvero gustoso!

Chiacchierando, e vista la coincidenza, (giusto pochi giorni prima mi ero data alle tartare e agli abbinamenti pesce-frutta) gli ho promesso che avrei pubblicato al più presto i miei abbinamenti stile "mari e monti", perchè chi mi conosce lo sa, io rimando troppo spesso anche la pubblicazione delle ricette...
Sarà per la mancanza di tempo, o perchè sono in continua evoluzione, i miei esperimenti culinari vanno avanti non di pari passo con la loro pubblicazione, ed io vengo travolta dall'entusiasmo di creare nuovi piatti più che dall'entusiasmo di pubblicarne di vecchi...

Ad ogni modo, ciò che vi propongo io oggi, è un abbinamento molto particolare ed azzeccato, e posso dirvi che l'ho ulteriormente perfezionato nella prossima tartare che vi proporrò.



Prima di tutto c'è da fare una precisazione, il succo di limone, in grandi quantità, "ammazza" la pietanza, non fraintendetemi è, io adoro i limoni, ma se mettiamo troppo succo rischiamo di coprire il sapore, e qui ci sparisce sia il sapore del pesce, che quello del limone, ma si può ovviare al problema.
Ho sentito tanti esperti asserire che la scorza del limone, contenendo gli oli essenziali, conferisce alla pietanza lo stesso sapore senza ucciderne il gusto..
Non so voi, ma le scorze di limone al naturale sul pesce io non le amo più di tanto, ma!!!
Ma...

Ho pensato che se esistono i canditi dolci, possono benissimo esistere i canditi salati, no?
Ma per non creare un cambio di consistenza troppo deciso, ho pensato di tagliare la scorza del limone (solo la parte gialla) in tante piccole striscioline con l'apposito attrezzo, e le ho tenute 4 giorni sotto sale, anche se penso dovrebbero starci almeno un mese (più passano i giorni e più diventano buone!).
Altra piccola precisazione, io le ho messe sotto sale rosa dell'Himalaya, ma potete utilizzare anche il sale comune!!!
Se seguite questo suggerimento avrete essenza di limone a riccioli in barattolo!!!


Dunque, procediamo, occorrente:

1 branzino da almeno 500 gr
1 mela verde
1 manciata di pepe rosa
limone
olio extra vergine d'oliva
sale grigio bretone
Zeste di limone candite
Pepe bianco da macinare


Sfilettiamo il branzino, tagliamo la polpa a striscioline e condiamola con una macinata di pepe bianco, un pizzico di sale, un filo d'olio e poco succo di limone.
Tagliamo la mela verde a fettine sottilissime,passiamole nel succo di limone e condiamole con poco sale.
A questo punto rivestiamo uno stampo o un coppapasta con le fettine di mela verde, riempiamo il tutto con il branzino, diamo una bella spolverata di pepe bianco, adagiamo delle bacche di pepe rosa e delle zeste candite sulla tartare di branzino ed ultimiamo con un filo d'olio.Pronto!!!

giovedì 27 gennaio 2011

Cucina molecolare - Cagliata d'uovo

Purtroppo le feste sono finite, salutiamo il clima Natalizio, e riponiamo nei cassetti e negli armadi decorazioni ed alberi di Natale (spero finti) fino al prossimo anno.

Noi intanto continuiamo a cucinare, e, la nostra rubrica molecolare, quest'oggi, ci porta a scoprire un nuovo interessante argomento: la cagliata d'uovo.

Come avrete capito, anche oggi il protagonista della nostra rubrica è l'uovo.
Che sarà protagonista anche la prossima settimana, questa preparazione è molto semplice, e sono convinta che avete tutto il necessario per realizzarla in casa.

Prima di tutto mi sembra opportuno spiegare cos'è la cagliata d'uovo, diciamo che è un modo alternativo di cuocere l'uovo, senza utilizzare il calore della fiamma, riusciamo ugualmente a far cambiare testura all'uovo grazie all'utilizzo dell'alcol etilico a 95°, possiamo poi modellarlo iin sfoglie, usarlo in mousse e spume, oppure servirlo come una ricottina, a me personalmente piace molto con i pomodori, oggi vi spiegherò come fare, semplicissimo davvero!!!

alcol a 95°
uova

unire l'alcol alle uova e mescolare, piano piano noterete che l'uovo cambia colore e consistenza, si cuoce in pratica, a questo punto possiamo passare a mettere in un colino il composto ottenuto per poi lavarlo bene con l'acqua per far sparire l'alcol, questa non è una preparazione alcolica!!

Se alla prima l'alcol non è venuto via del tutto non disperate e lavate ancora, neanche a me venne via l'alcol la prima volta!!

Questa volta ho deciso di mettervi un video e non una foto, per farvi vedere bene il procedimento.



Il più ormai è fatto, adesso muniamoci di un panno pulito e strizziamo via l'acqua in eccesso.

Tartare di Scampetti con riduzione di balsamico




Ho avuto il periodo in cui proponevo a tavola un tournedos diverso al giorno, ed ora sto attraversando il periodo delle tartare e del pesce marinato...
Sto creando abbinamenti davvero sempre più interessanti, e dato che tra poco è S.Valentino ho pensato di mostrarveli in anticipo perchè questi piatti potrebbero rientrare nel vostro chicchettoso e romantico menù.
Tutto questo, la fissa per le tartare dico, è iniziata quando, curiosando nel web ho trovato un sito meraviglioso, con un autore simpaticissimo!!!
Rocco e i suoi fornelli, cercate di trovare un'pò di tempo per visitarlo perchè i suoi piatti sono davvero fonte d'ispirazione!
Questa sarà la prima tartare che vi proporrò, ma ne seguiranno altre...

Occorrente:
scampetti freschissimi
olio
sale
limone
pepe bianco
1 zucchina
riduzione di aceto balsamico.



Per prima cosa peliamo le zucchine con il pelapatate, dobbiamo utilizzare solo la parte verde.
Sbollentiamole in acqua bollente per un minuto, scoliamole e lasciamole raffreddare.

Sgusciare gli scampetti, tagliare quindi la polpa a striscioline e condirla con olio, sale, limone e pepe bianco.

A questo punto il più è fatto, adagiamo sul fondo del piatto le zucchine e condiamole con sale, pepe ed olio, uniamo quindi la polpa degli scampi fatta marinare almeno 15 minuti, guarniamo il tutto con la riduzione di balsamico.

E la prossima Tartare?
Con la frutta!!!!

martedì 25 gennaio 2011

Risotto alla Picasso




E quando sono grandi uomini ad ispirarti non puoi che creare grandi risotti...

Questo risotto ispirato alla tecnica pittorica di Picasso, è semplice, veloce e gustoso, si può servire sia caldo che freddo ed è anche carino a vedersi.
Tutte le volte che lo preparo mi ricordo con tanto piacere e un'pò di nostalgia il mio splendido viaggio a Barcelona...
Ed è anche un ottimo modo per riciclare gli avanzi!!!


Vi occorreranno:
2 cucchiai di mais
2 cucchiai di piselli
pomodori secchi
zucchine (solo la parte verde)
1/2 cipolla rossa
olive nere
prosciutto cotto a dadini (o salmone a dadini)
Riso
Olio
Vino Bianco
Brodo
Sale e pepe

In una padella soffriggete la cipolla tagliata a fettine, le olive e la parte verde delle zucchine nell'olio, quindi togliete tutto e tenete da parte, nella stessa padella unite il riso e fatelo tostare.
Sfumate con il vino bianco ed aggiungete i pomodori a listarelle, portate a cottura aggiungendo il brodo caldo.
Quasi alla fine aggiustate di sale ed unite le verdure ed il prosciutto, quindi servite, caldo, o freddo ^^

domenica 23 gennaio 2011

Soup à l'onion - Zuppa di Cipolle Francese

C'è il sole e le giornate si stanno pian piano allungando, ma le temperature sono rigide...
Per questo, tornare a casa e trovare una bella zuppa fumante fa sempre piacere.
Oggi vi propongo la zuppa di cipolle, la prima volta che ho avuto il piacere di gustarmela ero a Parigi, in un bistrot sugli Champ Elisee, una cena luculliana, dove ci servirono un sacco di piatti tipici, mi innamorai di questa zuppa, particolarissima e semplicissima da fare, mi sono fatta dare la ricetta da una cameriera e costantemente d'inverno la ripropongo.


A Parigi me la servirono in una mini zuppierina, un'pò come io oggi la "servo" in foto a voi...

3 cipolle bianche
3 cucchiai di burro
brodo vegetale q.b
1 baguette a fette
formaggio groviera
3 cucchiai di farina
sale


Dovete affettare le cipolle molto grossolanamente.
In una pentola molto capiente sciogliete il burro e poi aggiungete le cipolle, dovete farle dorare bene, dopo di che potete procedere aggiungendo la farina e mescolando bene.
Aggiungete il brodo e portate a cottura, la densità va a vostro gusto, a me piace bella cremosa...
Aggiustate di sale e trasferite la zuppa nelle zuppierine, o nei piatti, disponetevi sopra le fette di baguette, spolverate con il formaggio grattugiato ed infilate in forno (in alto) per 2 minuti a gratinare alla massima potenza.
Va servita bollente!!!
Attenti a non ustionarvi!!!
Una signora seduta al mio tavolo si ustonò la lingua, penso che lo ricorderò a vita!!!

venerdì 21 gennaio 2011

L'Amore per la cucina si nasconde in ogni ingrediente


E crescendo impari che la felicità non é quella delle grandi cose.
Non é quella che si insegue a vent’anni,
quando, come gladiatori si combatte il mondo per
uscirne vittoriosi…

La felicità non é quella che affanosamente si insegue
credendo che l’amore sia tutto o niente,…
non é quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e
che esplodono fuori con
tuoni spettacolari…,

la felicità non é quella di grattacieli da scalare,
di sfide da vincere mettendosi
continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità é fatta di cose piccole
ma preziose….

…e impari che il profumo del caffé al mattino
é un piccolo rituale di felicità,
che bastano le note di una canzone,

le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore,

che bastano gli aromi di una cucina,

la poesia dei pittori della felicità,
che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una
felicità lieve.

E impari che la felicità é fatta di emozioni in punta di piedi,
di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore,
che le stelle ti possono commuovere e il sole far
brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto,
che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno, e
che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e
libera i pensieri.

E impari che l’amore é fatto di sensazioni delicate,
di piccole scintille allo stomaco,
di presenze vicine anche se lontane,
e impari che il tempo si dilata e che quei 5
minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi,
sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un
libro o guardare una foto per annullare il tempo e
le distanze ed essere con chi ami.

E impari che sentire una voce al telefono, ricevere
un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli
ma preziosi.

E impari che tenere in braccio un bimbo é una deliziosa
felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano
delle persone che ami…
E impari che c’é felicità anche in quella urgenza
di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’é qualcosa di
amaramente felice anche nella malinconia.

E impari che nonostante le tue difese,
nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c’é nel cuore
un piccolo-grande
Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa
la semplicità.


[Anonimo]

giovedì 20 gennaio 2011

Cucina molecolare - La Pasta con L'Uovo Marinato di Carlo Cracco



Rieccoci qua, la vita va avanti per chi rimane, e nonostante la tristezza che lascia un posto vuoto, ci ritroviamo ad andare avanti...
Mi sono prefissata un obbiettivo, mandare avanti questa rubrica per un anno, ormai sta diventando una mia piccola impresa personale, e tenermi inpegnata in qualcosa, in questi giorni tristi, mi fa pensare di meno, non dico che mi fa stare meglio, ma almeno faccio qualcosa e mi distraggo per quanto possibile...
Un pensiero ed un saluto vanno sempre alla mia piccola Lince che dopo quasi 12 anni con noi ha lasciato un vuoto incolmabile...

Per questa volta siate clementi con me, che sperimento, apporto migliorie, mi baso su tesi, molte volte personali, e traduco ricette dal finlandese per riportarvele in Italiano, divento matta via, possiamo dire così in poche parole.


Perchè vi sto dicendo questo?
Bhè perchè nonostante io sia giunta al 14° post della mia rubrica molecolare, mi rammarico del risultato che vi posto quest'oggi, ma sapete, neanche del risultato perchè il sapore era ottimo!!!

E sulle verdurine crude ci stava divinamente!!!
E con il pane poi...Una meraviglia!!!

Il fatto è, che per ottenere questa cosa sbalorditiva, creata dallo chef Carlo Cracco (grand'uomo), ovvero la pasta fatta solamente di uovo marinato, io sono partita dal nulla, ma era così bella, ed invitante, quasi una pietra preziosa stesa in sottili sfoglie di pasta, gialla, luminosa, un vago ricordo d'ambra, una visione magnetica...

(la visione magnetica è ciò che, ovviamente non sono riuscita ad ottenere io) ho fatto delle prove, ho rotto il tuorlo, e poi, solo poi, mi è venuta la brillante idea di pressarlo prima di continuare a stenderlo (così ha smesso di creparsi) e di ungerlo con abbondante olio al momento di creare la sfoglia, averlo capito prima non avrei fatto sto gran disastro, alla fine ho ottenuto una piccola sfoglia, meravigliosamente buona, dal gusto un'pò particolare, che sembra quasi il sapore del tuorlo dell'uovo alla coque con le mollichine di schiacciata, una cosa meravigliosa, la foto non è venuta bene perchè ho ottenuto un quadratino solo di sfoglia...

Mannaggia a me, avessi capito prima che ci voleva più olio....
Ma almeno voi saprete come muovervi no?

Il Signor Carlo Cracco ci propone degli spaghetti d'uovo marinato con aglio olio e peperoncino, e magari se qualcuno di voi ha voglia di impegnarsi ad acquisire manualità con la lavorazione dell'uovo marinato può anche provare a farli, ma nel suo ristorante il Signor Cracco ci propone anche una sfoglia di uovo marinato con branzino affumicato al ginepro.

E per chi, come noi (inclusa me) non conosce a fondo i segreti della lavorazione dell'uovo marinato, bhè io consiglio di limitarsi alle sfoglie, molto scenografiche, abbinabili con qualsiasi cosa, e con l'ausilio dell'olio, molto facili da fare.


Poi potete servirle con carne, pesce o verdure, magari dando una sbirciatina al sito del ristorante di Cracco per vedere come le serve lui (anzi sbirciate sbirciate che ne vale la pena e che oggi la mia foto fa più effetto del solito...)

1 tuorlo d'uovo marinato da 8 ore e fatto asciugare all'aria per almeno un paio
olio d'oliva
2 fogli di carta da forno

Adagiate il tuorlo tra 2 fogli di carta da forno, avendo cura di bagnarlo bene con l'olio, a questo punto con l'aiuto di un tagliete piatti, schiacciate l'uovo, poi aggiungete altro olio e stendete.

Otterrete una sfoglia giallo brillante, trasparente, meraviglisa a vedersi, cercate di darle una forma geometrica, magari rettangolare, come i fogli di pasta delle lasagne, e servitela con bocconcini di pesce, o su una vellutata di fagiolini, o con una cruditè di verdure, è semplice se imparate dai miei errori ahahahahahhah

sabato 15 gennaio 2011

Panna da cucina Home Made con il Gatto sulla spalla...


Prima di tutto vorrei cominciare con un argomento che mi sta molto a cuore: vorrei illustrarvi le condizioni in cui mi "tocca" scrivere...
Sapete tutti, o quasi, che ho un gatto nero che si crede un cane ed ha il complesso del pappagallo pirata, mi deve per forza stare sulla spalla, come se non fosse quasi 10 kg di Gatto...
Ci sono volte in cui vi dico che scrivo con un bel peso sulla spalla che struscia il suo muso sopra ai miei capelli, mi avete chiesto le foto, ed eccolo qui hehehe, in tutto il suo splendore, il mio pappagatt.. hem , gatto: Benjamyn!!!!
La carezza nera che scalda il mio cuore...


Gatti, non potrei mai vivere senza, io e Benjamyn abbiamo avuto una storia particolare, abbiamo attraversato parecchie difficoltà per ritrovarci insieme, e non è stato facile, ci sono state volte in cui credevo che non lo avrei mai più rivisto, perchè a questo mondo, ci sono anche persone che si preoccupano di rapirti il gatto...
Ma dove andremo a finire dico io!!


Ah, a raccontarvela tutta ci sarebbe da piangerci, ma forse sono state anche le difficoltà che abbiamo superato ad avvicinarci ancora di più.
Quello che si è creato tra me e lui è un legame unico, siamo l'uno parte dell'altro.

Panna Da Cucina Home Made

Quest'oggi vi do la ricetta della panna da cucina home made, come sicuramente saprete (o forse no, ma ci sono qua io che ve lo spiego) la panna da cucina è una sostanza composta da un'alta percentuale di grasso e da latte, quindi per rifarla in casa vi serviranno

100 ml di latte intero fresco (anche parzialmente scremato va bene)
200 ml di olio di semi di girasole (o il più insipido olio di semi che trovate!)

A questo punto, unite i 2 ingredienti nel boccale del minipimer e frullate.
Signore e Signori, ecco a voi: La Panna

giovedì 13 gennaio 2011

Cucina molecolare - L'uovo Marinato di Carlo Cracco - Dopo 15 giorni.


Che strano effetto mi fa vedere sulla sinistra del mio blog la scritta "2011" e sotto le relative ricette scritte in quest'anno...

E' un'pò un traguardo, essere riuscita a portare nel nuovo anno questa rubrica, che, per chi non lo sapesse, mi sono auto-sfidata a farla durare un anno!!!

Tratta di Cucina Molecolare, ma non quella che siamo abituati a sentire a Striscia, qui non c'è niente di Chimico, non ci sono addittivi strani, e non si usano macchinari introvabili e costosi, sfruttando i risultati delle mie ricerche, vi guiderò in un percorso che vi aiuterà ad imparare nuove tecniche e nuove ricette, nuovi modi di utilizzare ingredienti, tutto in modo semplice e poco costoso!!!

Le mie ricerche, si basano su quello che trovo in rete, su quello che riesco a tradurre, e per la ricetta che vi propongo oggi, dobbiamo ringraziare lo chef Luciano Tona che insieme al Professor Cassi ci spiega sul blog Moebius come utilizzare l'uovo marinato.


La scorsa settimana vi ho spiegato le basi dell'uovo marinato, e l'argomento ha riscosso un certo successo, oggi procediamo:

Se vi è piaciuto l'uovo marinato, questo vi piacerà ancora di più!!!

Mettiamo a marinare il tuorlo d'uovo in una miscela composta da 50% di sale ed il restante di zucchero, (come la volta scorsa) ma questa volta invece di toglierlo dalla marinatura dopo 4 ore, aspettiamo più del doppio, almeno 10 ore, poi lo ripuliamo e lo lasciamo riposare in un luogo asciutto per 15 giorni.
Ovviamente se la vostra cucina è un luogo particolarmente umido, e dopo 10 ore il tuorlo è ancora molto molle tenetelo pure un paio d'ore in più.
Ripeto, è lo stesso procedimento della Bresaola fatta in casa, sale e zucchero assorbono i liquidi presenti nel tuorlo, e quindi ci danno la possibilità di conservarlo a lungo (in luogo fresco ed asciutto!!!!Io ho usato una scatola di latta, come per i biscotti).

Noterete che l'uovo, con il passare dei giorni, diventa solido e gommoso, e finalmente è pronto per essere grattugiato!!!

Ebbene si, grattugiato, come il parmigiano o come un tartufo, a scaglie a riccioli a tocchettini, ma il must è grattugiato sopra un bel primo.
Lo possiamo utilizzare sulla pasta, sui risotti, nelle insalate, dove vogliamo!!!

Luciano Tona ci propone un'insalata di spaghetti integrali con alghe, uovo marinato e missoltino, io ovviamente ho semplificato, non avevo il missoltino...


Insalata di spaghetti integrali con alghe, uovo marinato e salmone fumè di Shamira



L'uovo marinato conferisce un gusto particolare al piatto ed una consistenza insolita, è quasi una bottarga saporitissima.

1 trancio di salmone
1 uovo marinato
1 pizzico di sale affumicato di Danimarca
alghe (io ho le aghe arame secche fatte rinvenire in acqua tiepida)
spaghetti integrali
olio


In una una padella scaldate un filo d'olio, intanto pulite il salmone e tagliatelo grossolanamente a cubetti, fatelo rosolare in padella aggiungendo il sale affumicato, che darà un gusto particolare, quindi lessate gli spaghetti in acqua bollente salata.
Unite le alghe tagliuzzate al salmone e fate insaporire a fuoco basso.
Unite gli spaghetti scolati al condimento, saltate in padella ed impiattate.
A questo punto ecco il tocco finale!!!
Una bella grattugiata di tuorlo marinato, oppure tante piccole scagliette, come ho fatto io.

E' una ricetta forse un'pò particolare, secondo me il missoltino si può sostituire con qualsiasi altro pesce affumicato (da me il missoltino non si trova) il salmone affumicato ad esempio sta benissimo con la pasta, le alghe si trovano ormai in qualsiasi negozio etnico, e sono buone, ma se non vi piacciono potete tranquillamente non metterle, ed infine l'uovo marinato è la ciliegina sulla torta!!!
Una goduria, in casa mia questa ricetta è piaciuta davvero molto!!!
Ma se volete provare qualcosa di più semplice andrà benissimo anche un bel risotto al parmigiano con scaglie di uovo marinato, o la classica pasta al tonno, o salmone, o proscitto cotto piselli e uovo marinato!!
Sbizzarritevi, le cose che si possono preparare sono davvero tante!

mercoledì 12 gennaio 2011

Ostriche e Avocado

Ma si dai, facciamo qualcosa di semplice per una volta!!
Ostriche!!
Che in pratica il più lo ha già fatto Madre Natura...
Basta prenderle freschissime e con qualche goccia di limone ed una spolverata di pepe sono perfette!!
Le ostriche fanno parte di quella categoria di cibi che io "non proverei mai in altri modi" nel senso, sono così buone così al naturale che non fino a poco tempo fa non aveva senso provarle in altri modi, poi, mi sono decisa ad osare, ho aperto il mio benedetto quaderno dove ho annotato le ricette di cucina Caraibica e via, Ostriche ed Avocado...
Mmm, ci ho pensato è, ma sono convintissima che l'Avocado stia divinamente con il salmone affumicato, con i gamberetti al limone, con i gamberi, e quindi starà sicuramente bene con le ostriche, mi sono decisa a provare!!

Ho fatto una crema pestando la polpa di un avocado, ho aggiunto del limone per rendere tutto più fluido e poi ho proceduto come di consueto, aperto le ostriche, messo avocado e limone, spolverato con del pepe nero macinato fresco e voilà, semplice, facile, veloce, volendo anche d'effetto se servite in un vassoio ricoperto di ghiaccio tritato e guarnito con qualche foglia di insalata, rondelle di limone ed avocado a cubetti...

Ma questa volta niente presentazione spettacolare, ho servito le ostriche così, ed erano davvero buone!!!!

martedì 11 gennaio 2011

Zuccherini aromatizzati home made


Ci sono giornate in cui piove a dirotto, ci accorgiamo che abbiamo solo la metà delle uova che ci servono per fare quella determinata torta, e magari non abbiamo abbastanza latte per quel budino...
Ci annoiamo terribilmente, abbiamo voglia di creare qualcosa, ma quell'ultimo tuono minaccioso ci ricorda che forse è meglio evitare di prendere tanta acqua e fare ore di fila nel traffico per 1lt di latte e 2 uova...
Che fare?
Zuccherini!!!
Tanti zuccherini colorati che vanno avanti nelle graziose scatoline di latta o nei barattolini di vetro per moolto tempo, possiamo regalarli, farli di tante forme diverse e di mille colori.

Cosa ci occorre?
Zucchero ovviamente!!
E poi coloranti o sciroppi, cacao amaro,petali di fiori...

In un contenitore uniamo una tazza di zucchero e qualche goccia di sciroppo, ma giusto 2 gocce!!
Impastiamo e poi pressiamo negli stampini per il ghiaccio, o in quelli per i cioccolatini e lasciamo asciugare a temperatura ambiente per 12 ore.

Delle idee?

Succo e scorza d'arancia.
Succo e scorza di Limone.
Succo e scorza di Lime.
Sciroppo di more e petali di violetta.
Sciroppo di fragole e petali di rosa tritati.
Cacao.
Caramello...

Vellutata in Arancione

E quando mi viene voglia di creare...
Ecco una vellutata creata quasi unicamente con ingredienti arancioni, ha un sapore molto particolare, è ideale per le giornate fredde e piovose, perchè non scalda sono lo stomaco ma ristora anche l'anima con il suo bel colore caldo, il profumo poi invaderà la cucina prepotentemente, e quell'inconfondibile sentore di agrumi vi porterà quasi in estate...




2 carote belle grandi
2 patate
un pezzetto di zucca precedentemente cotta al forno
1 porro
2 arance
sale
brodo vegetale
burro

Per prima cosa peliamo le patate e tagliamo a tocchetti tutte le verdure.
In una pentola capiente facciamo sogliere il burro e soffriggiamoci il porro, quindi aggiungiamo la zucca, le carote e le patate, saliamo e rosoliamo il tutto per qualche minuto.
Sfumiamo con il succo di un arancia.
Allunghiamo con il brodo vegetale e portiamo a cottura.
Con il frullatore ad immersione frulliamo tutto fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo, a questo punto grattugiamo la scorza dell'arancia rimasta e teniamola da parte, aggiungiamo quindi il succo dell'ultima arancia,aggiustiamo di sale, facciamo cuocere ancora qualche minuto, impiattiamo e spolveriamo con la scorza d'arancia grattugiata che servirà a dare un tocco inaspettato di amarognolo alla nostra vellutata.

lunedì 10 gennaio 2011

Accras de Moure



Forse vi starete chiedendo cosa sono questi "Accras de Moure", quindi ve li presento:

Sono frittelline di baccalà saporitissime e leggermente piccanti, la ricetta ci arriva direttamente dalla Louisiana, e presenta una variante molto più sfiziosa che vi presenterò prossimamente, le "Accras de Crevettes" ovvero le stesse frittelle ma di gamberi.
Dovete sapere che in Louisiana si consuma molto pesce, molti gamberi, anche quelli di fiume, ed è facile trovare ricette dove astici, aragoste o ostriche vengono pastellate, fritte e servite a bocconcini per strada come snak, cosa che io non mi sognerei mai di fare visto il prezzo delle ostriche buone o degli astici qua da me, ma li è diverso (paradiso...)in Louisiana un kilo di gamberoni appena pescati sono come un kilo di pollo da noi, ovvero, lo trovi sempre, ovunque, con facilità ed a buon prezzo.
Queste crocchettine si possono preparare in anticipo, durano diversi giorni e si possono riscaldare al forno per renderle ancora più croccanti.
Si servono solitamente come aperitivo accompagnate da un bel bicchiere di rum o da rum e succo di lime.

250 gr di baccalà dissalato
200 gr di farina
2 uova
1 cucchiaino di bicarbonato
1 spicchio d'aglio
1 cipolla piccola
1 cipollina verde
prezzemolo q.b
peperoncino q.b
latte q.b
succo di 1/2 lime
olio di semi per friggere

Fate bollire in abbondante acqua il baccalà dissalato, poi lasciatelo raffreddare e con le mani sfaldatelo e togliete eventuale pelle e lische.
Frullate la cipolla, la cipollina, il prezzemolo, l'aglio, il peperoncino ed il succo di lime.
Fate una pastella con farina ed uova ed aggiungete gli odori frullati, poi il baccalà, risulterà parecchio densa, quindi aggiungete del latte a filo quanto basta per ammorbidirla un'pò.
Fate riposare per 1 ora, aggiungete il bicarbonato e con l'aiuto di 2 cucchiai tuffate la pastella in olio bollente, non fate le crocchette troppo grandi o non cuociono internamente!!!
A questo punto scolatele, spolveratele di sale, irroratele con del succo di lime o di limone e servite.

Bignè Creoli de La Principessa e il Ranocchio

Chi di voi mi segue da tempo sarà sicuramente a conoscenza della mia passione per la cultura Creola e Cajun, e per la Louisiana, più di un anno fa iniziai una ricerca sulla cucina Creola, e successivamente ne iniziai un'altra su quella dei Caraibi.
Non è stato semplice trovare tutte le informazioni necessarie, ma alla fine, ci sono riuscita.
Questa è la ricetta che ho tanto cercato dei bignè Creoli, possiamo ammirarli in tutto il loro splendore in uno degli ultimi film Disney "La Principessa e il Ranocchio" che a me è piaciuto parecchio...
Sono profumatissimi, soffici come nuvole e dal sapore divinamente delicato!!
Sono rettangoli ritagliati in leggerissima pasta lievitata lentamente, soffici quadratini profumati.



1 uovo
1 tuorlo
50 gr di burro morbido
2 cucchiai di zucchero
250 gr di farina
20 gr di lievito di birra
olio di semi per friggere
zucchero a velo e miele per guarnire.

Diluire il lievito in 100 ml di acqua tiepidaa, unire 50 gr di farina e far lievitare 30 minuti.
A parte mescolare la farina rimasta con 2 pizzichi di sale, lo zucchero, il tuorlo, l'uovo, l'uovo ed il burro.
Unire poi il panetto lievitato e lavorare bene.
Fate lievitare fino al raddoppio.
Infarinate il piano di lavoro, stendete la pasta, ritagliate tanti rettangoli, fateli lievitare fino al raddoppio e poi tuffateli in olio caldissimo.
A questo punto passatevi sopra un filo di miele e solverateli con abbondante zucchero a velo.

venerdì 7 gennaio 2011

Tournedos al Pepe Verde e sale Rosso delle Hawaii

Ormai ho preso il via a spadellare Tournedos, ed a servirveli accompagnati dalle foto delle mie nuove scarpe, prometto che queste sono le ultime!!!
Riguardo ai Tournedos non so, mi ci sono affezionata, pensavo di farne altri hehehhe
Per la gioia di Chamky che preferisce non usare il maiale, questa variante si sposa benissimo con la carne di manzo!!
Il 2011 è partito alla grande per Lovely Cake, riesco ad organizzarmi meglio, strano ma vero, la prole cresce e si rende pian piano autonoma,ok, mia figlia ha 3 anni,ma ha questo enorme senso di indipendenza, vuole lavarsi i denti da sola, vuole scegliersi i vestiti da sola, vuole cucinare lei, è si, ha preso dalla mamma, stasera abbiamo preparato insieme un'insalatona, lei "tagliava" il philadelphia, io affettavo l'avocado, lei condiva le carote, un lavoro di squadra!!!
E così, mentre lei accudisce il suo nuovo cagnolino (finto) che ha chiamato Aristotele (io avevo proposto Fuffy, ma lei si è rifiutata) io ho il tempo di pensare a nuove ricette.
Dato che adoro i sali, ed ho una collezzione da tutto il mondo, ho deciso che prossimamente aprirò un piccolo capito per farveli vedere ^^.

Tournedos al Pepe Verde e Sale Rosso delle Hawaii


filetto di maiale o manzo
pepe verde
cognac
sale rosso delle Hawaii
panna fresca
1 cucchiaio di maizena
rosmarino

Premere sulle fette di carne dei grani di pepe verde, intanto in una padella scaldiamo un filo d'olio con il rosmarino, unire la carne.
Salare, aggiungere un bicchierino di cognac e fiammeggiare, togliete la carne, tenetela in caldo, e nella stessa padella unite la panna fresca ed un cucchiaio di maizena.
Fate addensare la salsa ed unite la carne, cuocete per pochi secondi e servite.



giovedì 6 gennaio 2011

Cucina molecolare - L'uovo Marinato di Carlo Cracco - Le Basi

6 Gennaio!!!
Gran giorno!!!
Di Saldi nella mia città e di Befana!!!



Ed eccoci di nuovo qui, con l'appuntamento che più mi entusiasma, la nostra rubrica molecolare giunta ormai al 12° appuntamento!!!

La scorsa settimana (quindi lo scorso anno), ho concluso a malincuore il capitolo sulla denaturazione delle proteine presenti nelle farine senza glutine, vi ho dato diverse idee per utilizzare le farine denaturate, in preparazioni dolci e salate, ed oggi iniziamo il capitolo sulle uova.


Capitolo che sarà diviso in 2 parti, la prima, che inizia con la pubblicazione di questo post e si conclude la prossima settimana, tratterà di una preparazione di base:

L'Uovo Marinato

Uovo marinato per 2 ore (molto morbido)


Uovo marinato per 4 ore (esterno consistente interno cremoso)

Interno marinato per 5 ore (consistente fuori e molto denso all'interno)

L'uovo Marinato è stato inventato dallo Chef Carlo Cracco, ha usato lo stesso procedimento che usiamo per fare la bresaola in casa, ed ha ottenuto una gran cosa...

Per questa nostra preparazione di base utilizzeremo solo il tuorlo, e lo faremo diventare consistente.

Uniamo in parti uguali sale e zucchero e mettiamo il tuorlo ben coperto con questa "marinatura",
cosa succede?

Che le proteine si srotolano e si coagulano, sale e zucchero assorbono acqua e noi otteniamo consistenze diverse con il solito tuorlo.
Oggi affronteremo la prima trasformazione dell'uovo marinato:
Baterà tenerlo per circa 4 ore sotto marinatura, poi con delicatezza lo ripuliamo dal sale in eccesso e procediamo all'utilizzo.
In questo caso il tuorlo all'interno sarà cremoso, e l'esterno sarà più consistente, una sorta di "raviolo", che possiamo utilizzare in vari modi, opra una tartara, oppure se utilizziamo uova di quaglia possiamo creare dei divertenti crostini, o perchè no, sulla pasta.
Nel prossimo post lo faremo diventare molto più consistente, quindi preparate la grattugia, che ci sarà da divertirsi!!!

martedì 4 gennaio 2011

Tournedos al Pepe Rosa e Sale Nero delle Hawaii

Secondo piatto chic, altro tipo di Tournedos, ormai mi ci sono affezzionata alla bontà di questi piatti,
l'idea di questi Tournedos al pepe rosa e sale nero mi è stata data da Meggy, io questo piatto non lo conoscevo, ma lei me lo ha nominato, ed io ho voluto provarlo, una goduria...
La ricetta l'ho trovata su Giallo Zafferano ed ovviamente me la sono modificata a mio piacimento, come al solito del resto.
Carissime lettrici, non me ne vogliano i cari lettori di sesso maschile se questa volta mi rivolgo solo alle donne, secondo piatto chic della settimana, seconda proposta di tournedos, e per voi, la foto del secondo paio di scarpe che mi sono presa, queste sono state davvero un affarone, le ho prese in compagnia di Egla, anche lei ama le scarpe, bhè, come si fa a non amare le scarpe?
Questo è il secondo di 3 paia, le ultime, che vi farò vedere nei prossimi post, sono un pochino più classiche, sempre altissime, stranamente comodissime, ma più classiche; non voglio svelarvi di più!!!

Le foto sono in fondo alla pagina!!!


Tournedos al Pepe Rosa e Sale Nero delle Hawaii



Ingredienti per i Tournedos:

1 spicchio d'aglio in camicia
3 filetti di carne di maiale
olio
1 cucchiaio di pepe rosa
rosmarino
sale nero delle Hawaii

panna fresca
concentrato di pomodoro

Ho eliminato il lardo, lo yogurt e compagnia bella, per "alleggerire" il tutto...


Prepariamo la salsa stemperando il concentrato di pomodoro nella panna fresca, facciamo addensare a fuoco basso ed infine aggiustiamo di sale.
In una padella scaldiamo un filo d'olio e rosoliamoci l'aglio ed il rosmarino, premiamo sui filetti dei grani di pepe ed adagiamoli in padella, portiamo a cottura e poi aggiungiamo la salsa ottenuta, aggiustiamo di sale se necessario, facciamo insaporire qualche secondo e poi serviamo.

Preparatevi il pane, fare la scarpetta non sarà chic come il piatto che ho presentato, ma con certe leccornie è obbligatorio!!!



lunedì 3 gennaio 2011

Tournedos Rossini per una giornata Chic

Dunque, ricapitoliamo, vi avevo lasciato settimane fa annunciandovi che ero un'pò giu di morale e che mi ero innamorata di un paio di sandali altissimi, bene, quei sandali oggi sono miei, sono altissimi e stranamente comodissimi, ma non mi sono fermata ai sandalini...
No, difatti la mia smania di shopping mi ha portata ben oltre, e come dice la mia amica Egla "lo shopping è terapia e ti fa sentire meglio" io penso che ristori l'anima, non c'è niente di più bello di andare in giro per la città sotto le luminare con le vetrine addobbate, ed un sacco di bustine...
Io sono arrivata a comprarmi 2 paia di scarpe in un giorno, rigorosamente alte, perchè sapete come la penso sui tacchi alti, ed alle persone che incontravo e mi chiedevano cosa avessi comprato rispondevo quasi in estasi "scarpe...biancheria" (il che mi ricorda molto una puntata di Scrubs ahahahah), ok, farvele vedere va bene, ma non voglio tediarvi con un post interamente incentrato sulle foto delle mie scarpe heheheh, quindi magari una per volta.
Quindi passiamo alla ricetta di oggi, chic, come il mio stato d'animo di ieri, che la sera mi sono ritrovata a leggere cosmopolitan con un paio di tacchi stratosferici, già son bionda ossigenata di natura, gli occhi azzurri ci sono, giuro, sembravo una barbie.
Passiamo alla ricetta chicchettosa!!!

Tournedos Rossini, il piatto preferito da Edit Piaf



ingredienti
4 fette di pan carré

160 g di burro
4 fette di foie gras

4 cuori di filetto
olio
scaglie di tartufo nero
sale e pepe

per la salsa:
6 cucchiai di Madeira

1 cucchiaio di maizena

mezzo bicchiere di brodo di pollo
sale

Tagliate le fette di pancarrè con un coppapasta rotondo, cercando di dare circa lo stesso diamentro delle fette di carne, friggetele in 2 cucchiai di burro e tenetele in caldo.
Nella stessa padella fate saltare il foie gras in altri 2 cucchiai di burro a fuoco molto basso e teniamo in caldo anche questi.
Sempre nella stessa padella aggiungete 2 cucchiai di olio ed il burro rimanente e cuocetevi i filetti al sangue, aggiustate di sale e di
pepe ed adagiateli sulle fette di pancarrè.
Saltate le scaglie di tartufo nella stessa padella, e disponetele sui filetti, quindi adagiatevi sopra il foie gras ed altre scaglie di tartufo.
Ancora una volta, nella stessa padella, uniamo il Madeira, il brodo di pollo e la maizena, facciamo addensare, aggiustiamo di sale, passiamo al setaccio e versare sulla carne, servite subito!!!



Ed infine vi presento i miei sandalini!!!



Colombaccio arrosto


Primo post dell'anno, 2011!!!
Vedo che tutti voi vi siete dati da fare ed avete proposto ricette spettacolari accompagnate da foto di viaggi o di scoppiettanti fuochi d'artificio, io mi limito a continuare ciò che ho iniziato l'anno passato, sperando di concludere qualcosa...
Si, i buoni propositi ci sono, gli obbiettivi anche, ma in questo periodo non ho molto tempo da dedicare alla cucina, e quello che ho lo impiego per portare avanti la mia rubrica molecolare, quindi, vi auguro buon anno e vi lascio con la ricetta del terzo colombaccio che mi hanno portato, classico, arrosto con patatine, niente di più semplice, ma ovviamnete buonissimo, nella foto potete vederli entrambi quelli fatti al forno.

Per prima cosa ovviamente dobbiamo procurarci:
un colombaccio
sale aromatico per cacciagione
patate
olio
fette di pancetta

Grazie al sale aromatico non dovrete aggiungere altre spezie, questo sale è una grande invenzione che vi renderà facile ogni cosa.
Prima di tutto tagliate una miriade di patate a tocchetti per farle arrosto, adagiatele sul fondo della teglia, conditele con il sale aromatico ed irroratele con un bel filo d'olio.
Insaporie il colombaccio in tutte le sue parti con il sale, fasciatelo con le fette di pancetta ed adagiatelo sopra le patatine.
Infornate e portate a cottura.
Avrete sicuramente notato che non do i tempi di cottura, questo perchè il tempo dipende dalla grandezza del colombaccio, ma sono sicura che saprete regolarvi benissimo ^^

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